"Devo pulire il vetro. Uff... non è che abbia così tanta voglia. Ma quanto pesa questa scala?"
Emma era solita fare tutto da sola, visto che non stava con nessuno, e soprattutto non voleva chiedere niente a nessuno. Ci era abituata, era stata una sua scelta vivere sola, e i motivi erano molteplici.
"Questi gradini sono sempre più pesanti, ma devo arrivare fino a quasi il soffitto".
Pensa, già stanca dopo la quarta volta che sale e scende; prima per lo straccetto, poi lo spruzzino....la stanchezza fa proprio brutti scherzi.
Mentre allunga il braccio per arrivare nell'angolo del vetro per togliere l'alone...sente squillare il telefono; una musichetta odiosa che stordisce, peccato che sia l'unica suoneria in dotazione. Poche sono le persone che le telefonano, forse a causa del suo carattere, non perché fosse brutto, ma perché non sopportavano la sua franchezza. Sarà che non accettavano di sentirsi dire ciò che non volevano sentire.
Così, anche se titubante, Emma decide di rispondere. Sapeva che erano i soliti stranieri che volevano venderle sempre qualcosa. Non aveva niente contro di loro, ma erano molto insistenti. Nonostante non fosse una persona maleducata, a volte si sentiva costretta a chiudere la comunicazione.Ed ecco che scende di corsa, ma mette un piede male e... il vuoto. In quell'istante capì che sarebbe rovinata giù a terra.
La botta fu così forte da perdere i sensi, solo nero, solo buio, e poi il silenzio.●●
Passò un bel po' di tempo prima che Emma riuscisse ad aprire gli occhi.
"Dio che male...cosa è successo?"
Pensò, cercando di ricordare. Ma il dolore che sentiva alla nuca era tremendo.
A poco a poco, comincia a prendere coscienza, a ricordare quella maledetta suoneria che l'aveva costretta a scendere dalla scala, e di essere volata giù.La paura si impadronisce di lei. Tenta di parlare, di urlare... ma nessun suono le esce dalla bocca, solo rantoli di dolore.
"Perché non riesco a urlare... devo chiedere aiuto. Non riesco a muovermi... Non riesco a muovere le braccia! Com'è possibile? Non le sento... Non le sento più.
Ma perché non ci riesco! Eppure non sento dolore...ho la testa che mi fa male.
Sento come un qualcosa di bagnato nel mio viso che cola.
Oddio! Sarà mica sangue.
Ma non posso saperlo se non posso toccarmi... ci sto provando!"Spalanca gli occhi in un fremito di paura quando si rende conto che l'unica parte del corpo che riesce a muovere sono solo gli occhi. Disperata li fa ruotare in modo convulso, come una pezza. Ma riesce a vedere una parte della scala, e dietro ce un piccolo ripiano, dove tiene i suoi libri preferiti. Per quanto cerchi di spostare lo sguardo... non vede nient'altro, ma sa con certezza che dietro di lei c'è un piccolo tavolino.
Conosce bene la sua casa, è l'unica cosa che ha di veramente suo." Devo aver battuto lì la testa ", pensa ". Non ho dubbi, so che c'è.
Devo solo stare calma, può darsi che sia momentaneo questo senso di paralisi, vedrai che qualcuno si accorgerà della tua assenza.
Solo che sto perdendo sangue, lo sento nel viso, e sento il freddo delle piastrelle sull'orecchio.
È buon segno... credo.
Devo distrarmi, devo dare il tempo necessario che... Ma oggi è domenica!
Ho detto che oggi avevo da fare, che non sarei uscita...forse qualcuno verrà a trovarmi lo stesso. Però...conoscendo i miei amici probabilmente non vorranno disturbare.Forza Emma, vedrai che andrà tutto bene...riuscissi almeno a urlare... ho sete.
Mi sento la gola in fiamme, non riesco a respirare...Oddio...ODDIO NO...respira...Non vedo più niente...non...●●●
"Devo essere svenuta, finalmente riesco a respirare di nuovo... ma sento come del liquido in bocca...è meglio se tengo gli occhi chiusi così non mi spavento.
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