Capitolo 4 La Capitale

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Il treno tremola mentre procede sui binari, sono disteso sul letto e non ho intenzione di alzarmi per la cena. Rimarrò qui, da solo, solo io e il tremolio cullante del treno. Ruoto il capo verso sinistra per guardare fuori ma l oscurità ricopre tutto quindi riprendo la posizione iniziale e fisso il soffitto metallico. Piano piano le mie palpebre si fanno pesanti e cado in un sonno profondo.

Mi sveglio di soprassalto. Sono a casa, nel 9. Devo aver urlato poiché mia madre ha aperto la porta e viene verso di me. Indossa la sua solita vestaglia da notte color crema.
< Che succede, stai bene?> mi chiede preoccupata.
< Si si, ho solo sognato di essere estratto alla Mietitura> le rispondo.
< Non ti preoccupare, non sarai estratto. Ora preparati sennò farai tardi>
< Okay>.
Mi preparo ed esco, mi dirigo al municipio e devo correre, sono in ritardo per la mietitura!
Quando arrivo la presentazione dei giochi è stata fatta e la signora Trinket sta già immergendo la mano nella bolla con i nomi delle ragazze. Prendo posto appena in tempo, poco prima che annunci il nome. Si scandisce la voce e...

< Bum Bum>

Cosa diavolo...?
La Trinket si sposta davanti la bolla dei ragazzi ed estrae un bigliettino, lo apre e legge...

< Bum Bum>

Cosa sta succedendo? Mi guardo intorno, tutti mi stanno fissando. Ora a questi sguardi si sono aggiunte mani che cercano di afferrarmi.

Bum Bum. Mi sveglio e mi tiro subito su dal letto. Sono nella stanza sul treno e qualcuno bussa alla mia porta.
< Ehi alzati! È tardi e siamo quasi arrivati! Vestiti!> dice una voce maschile. La parte inferiore della porta si alza e una t-shirt e dei pantaloni neri vengono fatti scivolare nella stanza. Li raccolgo e mi vesto in fretta per poi concentrarmi sulla finestra, sul paesaggio. L'oscurità è scomparsa e la luce si riflette in un enorme lago al cui centro sorgono grattacieli di diverse grandezze.
Capitol City.
La capitale sorge nel mezzo di un lago al nord dei vecchi Stati Uniti. La capitale è immensa e i grattacieli sono di diverse forme. Ci sono fontane e piazze ovunque e tantissime persone vagano per la città. Il treno si ferma e rincontro gli altri e scendiamo. Ci fanno fermare fuori dal treno in modo da farci ammirare dai capitolini e dagli altri tributi arrivati insieme a noi. In questo momento squadro per la prima volta Rose. Ha la mia età ma sembra più piccola. Ha la pelle chiara e candida, è bassa e ha i capellini biondi corti a boccoli. I suoi occhi son blu, di un blu profondo e abissale. Mi incanto a guardarla e inizia a guardarmi sorridendo.

Una volta usciti dalla stazione ci portano alla torre dei tributi. A noi il nono piano!

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