La mia strana vita

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"Isa, vieni a tavola o no? Sto morendo di fame!" Urlò mio fratello Brando dal piano di sotto.
"Smettila di urlare, è sempre la stessa cosa. Sto facendo un'altra cosa, iniziate, scendo tra un attimo" Risposi per farlo smettere.
"Eddaiiii, vieni Isa, che se no Brando si mette a piangere!" Disse ridendo il migliore amico di mio fratello, Carmine, il quale viveva da noi da qualche mese perché i suoi genitori si erano trasferiti in America per lavoro, ma lui preferiva finire il liceo in Italia.
"No dai mangiate voi, vi raggiungo fra un attimo ho detto"  dissi nuovamente. La verità? Non avevo affatto fame. Non dopo quello che era successo quella mattina.
Cloe e Lorenzo, i miei fratelli più piccoli, iniziarono a chiamarmi.
"Dai Isa... sai che mamma e papà non ci fanno mangiare se non ci siamo tutti" disse in modo esageratamente dolce Cloe.
Lorenzo, senza dire una parola mi prese per un braccio e mi strattona scherzosamente ordinandomi di scendere subito.
"Dai Lollo, smettila" dissi cercando di sembrare arrabbiata, ma con quel ragazzino non si può tenere il broncio per più di cinque secondi.
Tutte le volte così, non si può stare un attimo tranquilli in questa casa.
Scesi le scale sbuffando, per evitare che ci si mettessero anche i miei.
Sì, vivo in una gabbia di matti, letteralmente. Molte volte sembra pesante, e lo è, ma molte altre è persino divertente, e comunque restano la mia famiglia.
Finita la cena mi diressi in camera, e scorsi dalla finerstra un camion per i traslochi.
Ma i vicini erano i genitori di Carmine, ed erano andati via mesi fa per quel famoso lavoro.
E non sapevo che la vendevano.
Vabbe, che te ne importa, speriamo solo che ci sia un ragazzo carino.
Ma a che penso? Nemmeno mi cagherebbe, come tutti gli altri del resto.
Pensai sconsolata, uscendo veloce dalla camera per chiedere una spiegazione a Carmine. Mi diressi verso la sua stanza, e bussai lentamente alla porta.
"Avanti" urlò, allegro come al solito, buttandosi sul letto comodo "Cosa ti porta a dirigerti nel mio regno?" "Carmine, smettila di fare il cretino!" Dissi ridendo, ma tornando seria un attimo dopo. "C'è un camion dei traslochi proprio davanti a casa tua" "Ah finalmente sono riusciti a venderla" sospirò rilassato "Come mai? Non tornano?" "Si certo che tornano, ma non resteremo più qua..."
Strano, sta cosa non la sapevo
Feci per chiedergli spiegazioni ma mi accorsi che faceva già altro.
È troppo strano sto ragazzo.
Sospirai tra me ed uscii dalla stanza.

Quel riccio dal sorriso micidiale || Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora