CAPITOLO: 2

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    TERESA:

Dopo aver vagato al lungo coi pensieri su me stessa e su quello che non vorrei essere , mi dirigo verso il bagno. E' tardi e fra meno di mezz'ora dovrei essere a scuola. Mi sciacquo il viso, cercando far sparire la stanchezza che si nasconde dietro di esso, insieme alla disperazione di essere salvata. Metto un filo di eyeliner nero sugli occhi,per dare un senso di profondità a queste iridi verdi che odio tanto, ho sempre pensato che non fossero adatti al mio viso,troppo piccoli per me, e il colore che non mi rispecchia . Scendo le scale di corsa per non farmi notare, appoggio la mano su quella maniglia lurida ,sporca di chissa cosa. Apro la porta e in quel omento mi rilasso, finchè una voce fredda e poco ferma mi raggiunge alle orecchie ,e un brivido di disgusto mi scivola lungo la schiena.

"Piccola vieni qui,è da un po' che non abbracci il tuo paparino" un sorriso perverso nasce dalle sue labbra. Il suo sorriso mi ha sempre dato un brivido di disgusto,anche da sobrio, e adesso che è sempre ubriaco è molto peggio. Apro la porta velocemente,senza dargli il tempo di aggiungere altro,e la chiudo alle mie spalle. Delle grida di disprezzo nei miei confronti,provengono dalla casa, ma faccio finta di non sentire. Mi dirigo verso il mio unico orgoglio:la mia yamaha YZF-R1M,nera. Con i tanti lavori par-time che ho, riesco a pagare le spese della casa e darne una piccola quantità ai miei, anche se so che sbaglio,ma se non lo faccio non mi lascerebbero in pace. Stringo lo zaino alle mie spalle,infilo il casco e accendo il mio 'mostro' ,è così che lo chiamo,per i ragazzi sarebbe 'la mia bambina' per me è 'il mio mostro' .Il ruggito del motore mi rilassa all'istante,e senza esitare parto a tutta velocità per la strada. In poco tempo arrivo al parcheggio della scuola. Parcheggio la moto nel solito posto,isolato da tutti in modo da non graffiarla,mi sfilo il casco e rimango a guardare quella massa di persone . Un rumore di un motore ancora più feroce del mio, si fa strada fino alle mie orecchie e riesco a concentrarmi solo su quello. Mi intendo un po di moto e motori grazie a Bobby,infatti molte volte dopo scuola mi ritrovo sempre nella sua officina ad aiutarlo. E' stato un grande amico di famiglia,prima che mio fratello ci ha lasciati,e il rapporto tra lui e i miei andò in fumo per una lite. Ma io non ho perso l'abitudine di andare da lui, e lo considero come un padre, visto che non ne ho più uno già da un po'. All'improvviso una moto rossa cattura il mio sguardo.

"Porca miseria, ma è una Honda Cbr 1000!" il proprietario senza togliersi il casco muove il capo in segno di consenso. Mi riprendo dallo stupore ,rendendomi conto della faccia che forse ho fatto. Senza aggiungere altro,scendo dalla moto e con lo zaino dietro le spalle e il casco tra le mani mi avvio verso l'entrata. Appena varcata la porta un odore di amuchina mi invade le narici. E subito mi accorgo della presenza di Beth. Beth è la mia unica amica, l'unica che ha la pazienza di sopportare i miei sbalzi di umore .Non siamo uguali,anzi siamo uno gli opposti dell'altra, io vestita sempre di nero con trucco scuro, e lei dolce,con orecchini a perle e collane semplici. Un trucco leggero,quasi acqua e sapone e un sorriso e uno sguardo che farebbe cadere qualunque ragazzo della scuola ai suoi piedi, ma non se ne vanta, anzi sembra che non sappia neanche di quanto è carina. Mi viene in contro abbracciandomi,anzi meglio dire stritolandomi, ricambio goffamente l'abbraccio . Non sono abituata a queste dimostrazioni di affetto,e non mi ci abituerò mai, ma con lei faccio sempre un eccezione. Si allontana da me e un sorriso le ricopre quasi interamente il viso. Sorrido leggermente per ricambiare.

"Oddio ieri è arrivato un nuovo ragazzo, l'ho visto di sfuggita, ma è bellissimo " continua a parlare e io muovo la testa in segno di aver capito tutto, ma non è così, la sto ignorando come tutte le mattine, e mi sto concentrando sulla lezione che dovrò affrontare fra qualche minuto. E come se il fato mi avesse letto nel pensiero la campanella suona e ritorno alla realtà rendendomi solo adesso conto che Beth non ha mai smesso di parlare. Riprende fiato e mi guarda.

"Hai capito cosa intendo vero?"

No" Si, certo che ho capito" sorride trionfante, e chissa come scappa una risata anche a me.

Io e te per sempre||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora