Chapter 1

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Uscendo di casa mi assicuro di avere tutto ciò che mi serve per il colloquio, sono in ansia, sto per sudare.
Andare ad un colloquio di lavoro ad Agosto con 40 gradi all'ombra non è la cosa migliore da fare ma a mali estremi, estremi rimedi.

Mi metto in macchina accendo l'aria condizionata e noto che se non mi do una mossa arriverò in ritardo.
Chi ammetterebbe mai una ragazza che ci mette anni per preparare una semplice colazione e delle ore per capire cosa indossare? Io no di certo.

Non sono mentalmente pronta, avevo un discorso pronto ma l'ho dimenticato e in più sto sudando come non mai.
Appena arrivata inizio a cercare posto ma, oggi la fortuna non mi è d'aiuto, tanto che trovo posto ad un'isolato dal portone.
Inizio a correre ma sbatto con una persona mentre mi giravo per assicurarmi che la macchina fosse chiusa.

Io- mi scusi non l'ho vista
X-stia più attenta, non solo lei è in ritardo.

Vado via da quel ragazzo strano ed irritato fino a quando trovo l'entrata.
Dio santo, la London University sembra un paradiso.
Non entro in una scuola/college da mesi, esattamente dai miei esami di maturità, non mi sarei mai aspettata di arrivare in un college così di alto livello.            

Essendo in ritardo mi imbatto nel trovare la sala colloqui ma niente.
Qui ci sono solo ragazzini, di tutti i tipi.
Dal più secchione al fighetto che viene al college solo perché il padre lo obbliga o perché il college fa più figo.
Inizio a chiedere a dei ragazzi per capire  dove sia la sala colloqui ma non ne ricevo nulla, oltre alcuni schiamazzi e risatine.
Dopo un po' la trovo, mi affretto ad aprire la porta ed appena apro sento che il mondo mi possa cadere addosso da un momento all'altro.
Troppa sfortuna tutta in una volta.
                                               
Dirigente-prego- dice girandosi per guardarmi -oh di nuovo lei- esclama con ribrezzo

Ma davvero? Sono talmente sfortunata che il mio dirigente è il ragazzo al quale prima stavo finendo addosso? Poi? Cosa succederà?

Io-già, di nuovo lei, mi scusi davvero per prima ma oggi è proprio una giornata no.-dico cercando di avere la sua approvazione.
Dir.-stia tranquilla, la posso capire, comunque sia passiamo ai fatti. Prego si accomodi- dice indicando la poltrona davanti la sua scrivania.
                                          
Mi siedo ed inizio a fissarlo mentre parla a vanvera. È davvero affascinante, giovane, bello, e sembra una persona splendida.               
Occhi verdi, capelli castani, un naso un pochetto grosso ma affascinante allo stesso tempo ed un sorriso perfetto, aspetta sorriso? Mi sta sorridendo, che figura.
Ha finito di parlare e io lo continuavo a fissare come un'idiota.

Dir.-signorina, mi ha sentito?              
Io-si certo, discreta e responsabile- dico ripetendo le ultime ed uniche parole da lui pronunciate e da me percepite.                      
                                                           
Continua a sorridermi ed io ricambio, fino a quando si siede e..

Dir.-allora arriviamo alla pratica, ha dei diplomi, lauree, attestati o cos'altro?
Io-diciamo un po' di tutto.        
                               
La discussione continua così per una bella mezz'oretta ed io continuo a fissargli il sorriso ma stavolta riescendo a stare attenta a ciò che dice.                     

Alla fine di tutto si alza, io lo seguo e mi mostra la mano, io la afferro per poi sentirmi dire le parole da me tanto desiderate.

Dir.-Benvenuta alla London University signorina..oh emh..
Io-oh emh signorina Lancaster
Dir.-Perfetto, allora signorina Lancaster, se non ha impegni può iniziare da oggi. Questo è il suo orario, non tutte le classi fanno italiano, solo quelle nell'ala nord quindi la prego di seguirmi.

Attraversiamo vari corridoii pieni di ragazzi fino a quando arriviamo in un'area più movimentata rispetto alle altre.
Ragazzi di ogni età che girovagano, sembrano delle flotte, ci sono gruppi di 20 persone, tutti raggruppati.
Dio, qui la gente ti inquieta..

Il dirigente mi indica le classi dove avrò lezione ed io lo ringrazio, mentre mi diriggo nella prima classe mi sento chiamare mi giro e vedo il dirigente che mi mima  con le labbra un semplice ma inquietante "buona fortuna". Da li corro in classe ed al suono della campana vedo una flotta di ragazzi entrare.
Qui sono tutti maschi, ottimo direi.

Appena l'atmosfera si calma mi giro e scrivo alla lavagna
"MISS LANCASTER- italian teacher"

Ad "italian' tutti iniziano ad applaudire ed a fischiare, cerco di ricomporre la situazione ma con scarsi risultati.
Iniziata la lezione vedo che molti di loro sono attenti e prendono appunti, altri sono strani, mi fissano e scrivono. Continuo a pensare che qui sono tutti molto inquietanti.
                
Sono passate 2 ore quindi la mia lezione li era finita. Vado per prendere le mie cose da terra ed il tempo che mi rialzo vedo davanti al tavolo 3/4 ragazzi che iniziano a chiedermi la qualunque sull'italia.
Scopro che per molti di loro è abbastanza importante andare in italia ma ho deciso che ne parleremo la prossima volta.
Cambio classe e continuo la mia giornata così. Sono distrutta e non vedo l'ora di tornare a casa.

Alla fine della giornata vado per tornare a casa ma vengo bloccata da una mano, mentre camminavo e nel frattempo cercavo le chiavi della macchina nella borsa ormai piena.

Dir.- mi stava di nuovo venendo addosso, è un vizio o lo fa apposta?- dice per poi completare la frase con una risata.
Sta diventando una droga, lui e quella sua fottutissima risata.
Io-mi scusi nuovamente. Troppa stanchezza e troppo caldo, non c'ero abituata a tutte e due le cose messe insieme.       
Dir.-le va allora di rilassarsi in un bar con un'ottima granita?
Io-mh vediamo, bar con aria condizionata?
Dir.-ovvio, se no non ci sarei andato- inizia a ridere                    
Io-perfetto, allora accetto questo suo "invito". Mi dica dove si trova questo bar che la raggiungo con la macchina.
Dir.- oh no, venga con me, poi la riporto io qui
Io-mi devo fidare?- dico sorridendo
Dir.-diciamo- ricambia il sorriso.

Sbaglio o questo al mio paese si chiama '"flirt"?

Salgo nella sua macchina e rimango sbalordita, già da fuori era pazzesca ma da dentro è tutt'altra cosa.
È una Range Rover Sport, nera.

                                                         
Io-Per la miseria, è bellissima.- dico senza far caso di averlo detto ad alta voce
Dir.-ti piace eh? Ahah si, piace anche a me. Diciamo che dopo tanti sacrifici ci stava.
Io-oh emh..che vergogna, non volevo dirlo ad alta voce- dico ed iniziamo  ridere come due forsennati.

Non so perché ma credo ci sia qualcosa che ci accomuna.
L'uno all'altra.

-------spazio autrice
Buongiorno, io sono Ester e questo è il mio primo  capitolo, spero vi piaccia la storia, vi prometto che ci sarà più azione.

All the love x
-E

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 30, 2015 ⏰

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