Ubsently

Ubsently Capitolo 1

Megan

Talvolta il mondo é troppo insensato per provare anche solo a capire come funzionano le piccolezze della vita. Certo sono una ragazza cosa posso saperne? Per ora so che ció che ho concluso io é sicuramente meglio di ció che hanno concluso i miei genitori. In realtá non ho concluso un bel niente ma a pensarci bene non penso di volerlo fare dato che qualsiasi conclusione cui arriveró non mi soddisferá mai quanto mi soddisfa sapere che non c'é nulla di certo. É molto contorta la mia idea, ne sono consapevole, ma l'incertezza del mondo mi permette di dar certezza a quello che invece io voglio fare. So bene che non potró mai trovare un senso alla vita.. Qualsiasi cosá faró avrá una fine e ci sará un tempo in cui non ricorderó nemmeno piú ció che ho fatto. Lo potrebbero ricordare gli altri peró.. (?) No. Questo perché arriverá un tempo in cui anche gli altri non ricorderanno. L'oblio é l'incubo di tutti. Ammetto peró che tra vivere una vita di merda e non poterla ricordare e vivere una vita fantastica e non poterla ricordare forse é meglio la seconda opzione.
Il mondo non potrá mai avere un senso, neanche la mia vita, niente, ma alla fine non me ne frega. Non voglio qualcosa da ricordare io voglio solo avere la possibilitá di vivere per qualcosa che sia amore, che sia una famiglia, che sia una passione. Io voglio tantissima passione nella mia vita e voglio la felicitá, tanta. Non voglio volermi preoccupare degl'altri. Voglio poter non avere occhi per chi mi disprezza e non voglio aver orecchie per i pregiudizi.

"Megan? Megan! Alza il culo é finita" ridacchia Jenny dopo essersi accorta del mio stato di trans. Ho sempre odiato le ore di cittadinanza.
Mi stiracchio e guardo il foglio sopra il mio banco. Avrei dovuto scrivere qualcosa? Va beh non importa. Anche se bianco quel foglio parla e d'un tratto mi rendo conto di quanto siano distanti i miei pensieri dalla mia vita reale. Felicitá e passione un cazzo Megan, mi dico, ora come ora sono qui per scrivere un mucchio di stronzate su un fottuto foglio. Dio.
"Megan!" Insiste jenny.
"Sto arrivando" sbiascico e invece di seguire Jen, ovunque stia andando, mi faccio strada nel corridoio opposto della scuola. Odio questo posto e tutti i suoi dannati limiti.
Per oggi basta con questa merda, e mi rifugio nel vecchio garage di mio nonno che dista solo qualche metro da quella sotto specie di edificio.
Salto la scuola in continuazione ma non sono mai stata bocciata, qualcuno mi ha donato di una buona testa. Sono consapevole di avere un buon potenziale ma io sono Megan e a Megan non gliene fotte niente. Non è questo ció che voglio fare..non voglio dipendere né da un diploma e tanto meno da una laurea. Un foglio di carta non dice chi sono.
Mi accendo una marlboro e continuo ció che avevo iniziato a cittadinanza, solo che sta volta una tela e un pennello mi rendono la questione molto piú semplice e piacevole.