Durante la cena parlammo del più e del meno. Scoprii che mio padre conosceva la famiglia Munder perché mio nonno e il nonno di Alex erano molto amici, avevano trascorso gran parte della loro giovinezza insieme.
"Assurdo, il mondo è davvero piccolo" pensai.<< Chloe hai già deciso che università frequentare dopo il liceo?>> mi chiese la signora Murder
<< Si, è già da molto che sogno di diventare una pediatra; penso che non ci sia esperienza migliore di aiutare chi ha più bisogno di noi e beh vorrei dedicare la mia vita ai bambini che tanto amo, loro si limitano a sorridere inconsapevoli di quanto sia difficile la vita...>> risposi.
Arianna era entusiasta ed era anche certa che se mia madre fosse stata vicino a me, sarebbe stata fiera delle mie scelte.
[...]
La serata era passata troppo in fretta, papà stranamente si era comportato come una persona civile e per una volta sembrava quasi interessarsi alla mia vita.
Dopo che gli ospiti se ne andarono e dopo aver sistemato tutto, mi chiusi in camera ad ascoltare un po' di musica come sempre.
Quella sera però tutto era diverso o meglio ero io che mi sentivo diversa e non facevo altro che pensare ai suoi occhi... Per tutta la serata non avevamo smesso nemmeno un secondo di scambiarci sguardi sfuggenti ed ero consapevole del fatto che quegli sguardi erano più forti di mille parole.Sentivo che quel ragazzo era diverso dagli altri ma il fatto di legarmi nuovamente ad una persona mi spaventava; tutti mi avevano lasciata sola ad affrontare gli ostacoli della vita... Prima mia mamma, mio papà che non è mai esistito e gli immaturi che erano entrati ed usciti dalla mia vita come uragani.