L'incontro

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Asciugai le ultime lacrime che mi rigavano il viso. Ormai avevo le esaurite. Era stato davvero un bastardo. Come ha potuto solo pensare di farlo? Ci tenevo alla sua amicizia e per nessuna ragione al mondo volevo perderla. Non mi accorsi, però, che nella stanza c'era fin troppo silenzio. E Maria? Come ho fatto a non accorgermi che mancava? E dov' era? Mi scoppiava la testa, troppi pensieri e preoccupazioni. Doveva essere una "vacanza", un viaggio indimenticabile. Mi rialzai appoggiandomi alla porta. non riuscivo più nemmeno a rimanere in equlibrio. Avevo perso la sensibilità a buona parte delle gambe per via della posizione scomoda. Accesi la luce. Il letto di Maria era intatto, la sua roba al proprio posto. Mancava all'appello soltanto la borsa e un paio di scarpe. Guardai l'ora. Erano le 8:30! Ero sicura che non mi avesse detto che andava da qualche parte. Posai la borsa e mi aggiustai il trucco. Avevo bisogno di riposarmi, ma in quel momento era più importante sapere dov' era la mia migliore amica. Decisi di scendere al ristorante, magari stava solo cenando. Niente, nessuna traccia. Mentre ritornavo in stanza incontrai Teresa.

"Teresa, hai visto Maria da queste parti?"

"No, mi dispiace. Perchè? Non era con te sopra?"

"No... Provo a chiamarla, allora. Grazie lo stesso"

"Ma di nulla" sorrise.

Non era da Maria andarsene senza avvisare. Forse credeva che il mio incontro con Fabio sarebbe durato più a lungo. Controllai ugualmente i messaggi. Niente. Decisi allora di chiamarla. Squillava a vuoto. Non rispondeva. Incominciai seriamente a preoccuparmi. Salii di nuovo in camera e mi stesi sul letto, le mani dietro la testa. Come un flash, ricordai la lettera che mi aveva dato Fabio. Mi alzai di scatto e mi avvicinai al tavolo. Avevo pensato bene. C'era un fogliettino.

"Claudia, forse quando tornerai e leggerai questo biglietto non ci sarò già. Spero comunque che l'incontro con Fabio sia andato bene! Tom mi ha invitata ad uscire! Non ho saputo dirgli di no... è così bello. E' vero ci conosciamo soltanto da questo pomeriggio, ma l' amicizia mica si comanda? Comunque siamo andati ad un ristorantino qui nei paraggi. Tornerò presto non preoccuparti.

P.s. Si è scaricato il telefono... ma ho le chiavi! Ciaao!"

Non potevo non sorridere. Almeno lei si stava divertendo. Potevo rilassarmi adesso. Le immagini dell'appuntamento con Fabio si ripresentavano nella mia mente, insistenti. Non potevo farci nulla. Rimedio infallibile era la musica. Presi l' iPod e decisi di fare due passi. Era una bella serata. Camminavo per le strade di Londra da sola. Forse non proprio sola. A farmi compagnia c'erano quelle cinque voci angeliche che rendevano migliori le mie giornate.

Ero così immersa ad ascoltare la musica che non feci caso alla persona di fronte a me. Portava gli occhiali, nonostante fosse già calata la notte. I suoi capelli erano alzati in un ciuffo perfetto. Il suo sorriso quando mi vide, era meraviglioso. Aveva un'aria familiare...ma no, non era possibile. Mi sembrava che fosse Zayn Malik ma non poteva essere. Risi di me stessa per quel pensiero sciocco. Gli passai accanto sussurando un timido "scusa".

"Di nulla, piccola."

Mi fermai di colpo. Il mio cuore perse un battito. Quella voce... Mi voltai per ritrovarmi quel ragazzo stupendo di fronte a me. Ero come imbambolata.

"Piccola, è tutto ok?"

"Io...credo di si...o no...non lo so..."

Non sapevo come comportarmi. Era chiaro che il ragazzo con cui stavo parlando, e sottolineo parlando, era uno dei componenti degli One Direction. Il mondo sembrava che mi stesse crollando addosso.

"Tu... tu sei Zayn?" Balbettai

Lui abbassò gli occhiali per mostrarmi i suoi bellissimi occhi color nocciola.

"Certo." Rispose semplicemente.

"E tu sei?"

"S-sono Claudia. Sono Italiana."

"Italiana? E cosa ci fai qui?"

"Sono in gita d'istruzione con la scuola" ora ero più calma.

"Allora mi conosci, nonostante sei italiana."

"Ma certo. Io sono una Directioner. Amo le vostre canzoni. Mi trasmettono emozioni forti, dite ciò che vorrei sentirmi dire." Mi affrettai a dire.

Si avvicinò a me e fece per abbracciarmi. Ero al settimo cielo. Stavo abbracciando il mio idolo!

"Piccola che ne dici di fare due passi?"

Mi girò forte la testa.

"Ne sarei felice"

"Perfetto. Ora nessuno può vederci, siamo lontani dai paparazzi e anche se ci fossero è già notte, le foto verrebbero scure" sorrise.

Il sorriso più bello del mondo.

Ci tenemmo per mano. Non penso che si possano trovare parole per descrivere le emozioni che provai in quel momento. Ci fermammo vicino un panchina. Avevamo camminato un pò e tutto accompagnato da un silenzio a dir poco imbarazzante. Una volta seduti trovai il coraggio di dirgli quello che sentivo.

"Zayn... lo so che può sembrare banale e che forse te lo dicono tutte, ma io sento di provare qualcosa per te..."

Si, era il modo migliore per dimenticare una volta e per sempre Fabio.

"... la tua voce mi fa sentire bene ed ora che sono qui accanto a te sento che nulla può andare per il verso storto. Mi sento al sicuro e protetta."

Mi ascoltò con attenzione.

"Sai.."incominciò

"Nessuna mi ha mai parlato in questo modo. Insomma, appena mi vedono iniziano a svenire e ad urlare" ridemmo entrambi.

"Sei la prima che riesce a contenere le emozioni. Mi piaci, sei un bel tipo. Vediamoci più spesso, ti va?"

"S-si ma certo!"

Prese il mio cellulare e digitò qualcosa.

"Ecco questo è il mio numero. Aspetto un tuo messaggio, così salvo il tuo. Vuoi che ti accompagni all'albergo?"

"Si, grazie"

Lo so, sembravo una perfetta idiota. Ormai mi limitavo a parlare in modo monosillabico. Tipico di Claudia, pensai. Durante la strada del ritorno gli chiesi di cantarmi "They don't know about us". Sembrava più che adatta all'occasione. Arrivati all'entrata dell'albergo mi salutò con un bacio sulla guancia. Giuro, potevo anche morire. Lo salutai agitando vigorosamente la mano quando si voltò che era già dall'altro lato della strada. Quella serata si trasformò in una delle più belle della mia vita. Sì, senza dubbio.

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