The View

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Me ne stavo seduto lì, su una scogliera a picco sul mare.
Sapete le tipiche scogliere che caratterizzano la costa irlandese? Ecco ora prendetele, fate "copia" e "incolla" sull' English Channel. Molte persone non sanno della loro esistenza e se ne vanno fino in Irlanda per avere, a grosso modo, lo stesso risultato, parlando di vista ovvio. Mi trovavo in Inghilterra, più precisamente nel Seven Sisters Country Park localizzato a circa 1 ora di autobus dalla città di Brighton.
Avevo voglia di staccare dalla vita troppo caotica di Londra, città in cui vivo da quando sono nato; gli studi di fotografia e il mio lavoro part-time non mi lasciano mai troppo tempo per fermarmi a pensare, rilassarmi o respirare.
Era il mio giorno off, quindi non dovevo preoccuparmi di tornare ad un'ora specifica, mettere la sveglia e tutte quelle cazzate che ne vanno di mezzo.
Sfortunatamente la quiete che si era stabilita tra me e quel posto fu spezzata da un gruppo di turisti apparentemente asiatici, che iniziarono a scattare foto della scogliera, facendosi anche selfie in pose davvero singolari.
Cosa dicevo? Non era molto conosciuto? Esatto...tuttavia abbastanza escursionisti riescono ad infiltrarsi fino a qui, per mia sfortuna.
"Che palle", pensai.

Mi piaceva sentire il vento tra i capelli, percepire al tatto l'erba fresca sotto le mani, e rilassarmi alla luce di quel sole ormai freddo, di tardo settembre, accompagnato da una canzone di Syd Matters chiamata "Obstacles". Questa canzone riesce sempre a farmi sentire in pace con me stesso; la musica, in un certo senso, riempie le mie giornate nei momenti "buca", quando voglio isolarmi e perdermi nel mio mondo.

Erano le 3 quando un vento fortissimo si alzò impetuoso e delle nuvole davvero oscure mi costrinsero a mettere zaino in spalle ed andarmene, cosi mi avviai verso la fermata più vicina del bus.

"Proprio nel mio giorno off deve piovere. Che palle."
Appena preso posto nel mezzo di trasporto, il mio cellulare squillò.
- Pronto?
- Zack dove sei?

Mia madre, donna di aspetto davvero giovanile per la sua età, aveva quasi cinquant'anni, era una tipa davvero tosta, aveva cresciuto me tutta sola, da quando mio padre se ne andò lasciandola con un bebè in lacrime tra le braccia. Posso capire solo ora questo suo atteggiamento ansioso; quando non mi faccio vivo per più di 3 ore, teme sempre che io sia morto, preso in ostaggio o tutte le cose che potrebbero venire in mente ad una madre, per l'appunto, ansiosa.

- Sono a Brighton, era il mo giorno off, tranquilla, sto già tornando. Due orette e sarò a casa.
- Ok, mi raccomando fa in fretta, il meteo dice che ci sarà una tempesta veramente spaventosa!

Riattacai il telefono e mi misi a leggere un libro che avevo comprato prima di prendere il treno quella mattina. Si trattava di un libro autoconclusivo di un autore italiano alquanto sconosciuto; amo leggere, soprattutto horror e fantasy, ma anche generi strappa lacrime, non per questo molte persone mi definiscono un ragazzo molto sentimentale ed emotivo. E non sbagliano.
Arrivato alla stazione corsi per non perdere la coincidenza con il treno per London Bridge e indovinate un pò, lo avevo perso per pochi istanti.

"Che palle".

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