~3 Why don't you want my help?~

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Harry, sentiva il sangue colare giù dal naso, ma ovviamente non poteva muoversi.
Stava maledicendo in tutti i modi che conosceva Malfoy. Fino a poco prima, rideva con lui, e adesso, gli spaccava il naso. Per fortuna, Silente aveva messo una squadra di Auror a sorvegliare la scuola, perciò Tonks era sul treno. Gli tolse il mantello, e dopo aver messo fine all'incantesimo che gli bloccava qualsiasi movimento, lo aiutò ad alzarsi.
"Harry, che diavolo è successo?"
Chiese lei, preoccupata.
"Lascia...lascia stare. Grazie, Tonks."
Tonks annuì, e mandò un patronus.
Harry si accigliò, trovando curioso il cambiamento dell'animale. Da lepre, era diventato un lupo. Che fosse innamorata di Sirius?* Non ebbe il coraggio di chiederglielo, poiché non era davvero sicuro di riuscire a parlare di Sirius.

''Forza, andiamo.''

E insieme, si diressero verso il gran cancello della scuola, dove Piton li attendeva. Dopo che questo lo ebbe portato in sala grande, Hermione iniziò a tempestarlo di domande.

''Sei sporco di sangue, perché? Ci vuoi spiegare che diavolo è successo?''

Ma Harry non la ascoltava, era impegnato a cercare con lo sguardo una testa bionda nel tavolo dei Serpeverde, e non appena l'ebbe trovata, questa si alzò, incontrando i suoi occhi.

Harry colse un misto di sorpresa e spavento, negli occhi di Draco, che subito dopo si alzò, dirigendosi a grandi passi verso la porta.

Dopo che fu uscito, Harry avvertì gli amici che doveva andare fuori, e che si sarebbero visti dopo in sala comune.

Nonostante le proteste della riccia, Harry uscì dalla sala grande, cercando Malfoy.

Fortunatamente, aveva il mantello in tasca, perciò lo tirò delicatamente fuori e se lo mise addosso, scomparendo alla vista di chiunque.

Seguì il biondo, fino a quando questo si fermò di colpo e esclamò

''Vattene, Potter.''

Il cuore di Harry prese a battere molto velocemente, la paura d'essere scoperto, e quella di un naso rotto nuovamente, lo aiutarono a rimanere immobile, e così fece, sperando che se Malfoy non l'avesse sentito, avrebbe pensato di essersi sbagliato. Ma d'altronde, Malfoy non so sbagliava. Quei tipi astuti e affatto babbei.
Lo diceva anche il cappello parlante, che i Serpeverde non erano degli stupidi.

"È più forte di te immischiarti negli affari degli altri. Togliti il mantello, su"

Harry, roseo dalla vergogna di esser stato scoperto, si tolse il mantello.
"Come hai fatto a scendere dal treno?"
"Silente ha messo degli auror per tenere d'occhio la scuola. Piuttosto, io dovrei essere arrabbiato con te."

"Anche io."
"Mi hai rotto il naso."
"Stavi origliando."
"Mi volevi rimandare a Londra."
"Non si spia la gente, Potter."
"Hai detto che mia madre è morta, perciò non ha potuto educarmi."

Queste fece tacere il biondo.
Sei uno stronzo, Draco.

"Avrei preferito non averceli io, i genitori."
"Sta zitto Malfoy, non sai cosa vuol dire."
"E TU NON SAI COSA VUOL DIRE VIVERE IN UNA PRIGIONE! NON CAPISCI PERCHE' NON SAI VEDERE OLTRE LA PUNTA DEL TUO NASO! SEI SEMPRE CON QUEI TUOI AMICI DEL CAZZO, E TE NE FREGHI DI CIO' CHE TI RUOTA ATTORNO PERCHE' SEI IL PRESCELTO, IL BAMBINO CHE E' SOPRAVVISSUTO, L'UNICO IN GRADO DI SCONFIGGERE IL SIGNORE OSCURO!" gridò Draco
"TU FORSE NON SAI COSA VUOL DIRE VIVERE CON QUESTO PESO SULLE SPALLE! TU NON SAI COSA VUOL DIRE VEDER MORIRE LE PERSONE CHE AMO! NON LO SAI PERCHE' SEI SOLO UNO STUPIDO VIZIATO A CUI INTERESSA SOLO DELLA PUREZZA DEL SUO SANGUE! E FAI SCHIFO PER QUESTO!" ribatté Harry.

"Tu, fai schifo, Sfregiato." sibilò. Guardò Harry sgranare gli occhi, e si accorse di avere le guance bagnate e appiccicose. Portò immediatamente le mani su esse, accorgendosi di star piangendo.

"No...No..." mormorò "non devi mostrarti debole...NON DEVI MOSTRARTI DEBOLE!" gridò, per la frustrazione.

"Perché non ti lasci aiutare, noi possiamo! Silente può!"

"Silente non può fare niente per me, nessuno può! Io non posso essere aiutato, ma non capisci? Lui mi ucciderà...Li ucciderà, non sono al sicuro! Io devo proteggerli..." mormorava frasi, più che altro sconnesse.

"Fidati di me, possiamo farcela! L'ordine della fenice ti accoglierà, e porteremo al sicuro la tua famiglia!"

"IO NON VOGLIO IL TUO AIUTO!" urlò il biondo.

La loro conversazione fu interrotta dalla professoressa McGranitt che correva verso di loro.

"Che diavolo sta succedendo qui?" chiese, con aria severa.

"Niente...Niente professoressa McGranitt, me ne stavo giusto andando."

E detto ciò, Harry si allontanò, lasciando la professoressa e Draco da soli.

Era infuriato, e ovviamente, andò verso la sala comune.

Bingo.

Non sapeva la parola d'ordine.
Fantastico!
Si era perso mezza cena e la parola d'ordine per inseguire quel...quel...quel furetto!

Calma e sangue freddo, Harry.
Calma e sangue freddo.

"Ron?"
"Hermione?"

Nessuno. Non c'era nessuno.

Nota dell'autore
Salve belle personcine
Non ho publicato nel fine settimana perché ero a Torino, ma eccolo qua
Buona lettura

*ovviamente so che Tonks non era minimamente innamorata di Sirius, ma il piccolo cervello celebroleso di Harry riesce solo a produrre questi pensieri...ovviamente il pezzo è tratto dal Principe Mezzosangue, perciò non è roba mia :3

||Felpata

Dolce e chiara è la notte, e senza vento-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora