3. La lettera

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"Chissà cosa starà facendo il nostro caro vecchio amico Michael...La segreteria sta per chiudere."
"Damon,tranquillo,ora starà sicuramente flirtando con un'altra ragazza che ha conosciuto ed avrà sicuramente perso la cognizione del tempo!"
"Ah ah,molto divertente,stavo invece pensando che si possa essere cacciato nei guai. Sai com'era stamattina,ricordi?"
"Può darsi,ma non lo penso affatto."
Michael invece era ancora molto furioso,e con grande rabbia aprì la porta della stanza con tutta forza.
"Allora! Tu! Come cazzo ti sei permesso di andare a trafugare la mia canzone?"
Michael non ci vide più dalla rabbia e con grande disprezzo spinse Damon a terra.
"Oi,oi,oi. Calmati fratello! Non c'è nessun motivo di essere nervosi." Disse Damon riassettandosi in piedi con calma. Poi l'indice di Michael finì contro il suo petto.
"Come?! Dovrei essere calmo dopo quello che sono venuto a sapere? Avanti,spara: perché l'avevi fatto?"
"Cosa? Io non so di che diavolo tu stia parlando."
"No?! Bene,ti racconterò io la vicenda: l'anno scorso. Esattamente qui. Dopo che ci siamo presi a cazzotti per una. Adesso ricordi?"
"Ah si. Come è dolorosa la vendetta,eh,Michael? Certo che,nei hai di talento da vendere fratello. 'Bad',poi tutta quella rabbia,in quelle parole taglienti...Come hai fatto?" Disse Damon camminando per la stanza.
"Risparmiati i complimenti senza senso,Dam. Perché l'hai fatto? Sapevi fin troppo bene quanto tenessi a tenere al segreto quella canzone. Tutto,ma non quella."

In quel momento Michael perse per un istante la sua euforia:non sapeva cosa gli stesse prendendo,ma sapeva che la sua debolezza stava venendo a galla,una "parte" di sé era stata scoperta e lui si sentiva semplicemente senza alcuna via di fuga. Avrebbe solo voluto tornare indietro nel tempo.

"Amico,l'ho fatto solamente perché credevo che tu avessi talento,ma non pensavo che fosse quasi come una questione di vita o di morte. Sapevo bene,sì,a quanto tu ci tenessi,ma ormai è andata così."
"No. Non va affatto bene invece!"
"E' acqua passata Michael,volevo solo divertirmi un po'. Beh,questa si chiama sconfitta."
"La pagherai cara. Ricordatelo. Molto,cara." Michael corse a prendere la sua chitarra e fece per andarsene.
"Ok,ok. Blah,blah. Notte amico." Damon si sdraiò sul letto. In seguitò la porta fu sbattuta da Michael.
"Woah,certo che con voi due si vive proprio alla grande. Complimenti,veramente." Adam applaudì in modo ironico a Damon.
"Adam. Non metterti anche tu in mezzo."
"Tanto ora sarà sicuramente andato con la sua adorata chitarra di fuori a strimpellare qualche nuova canzone di sfogo. Poi ritornerà e farete pace come degli sfigati. Fine della solita storia."
"Che? Michael a mio parere è in cerca di amore,la cattiveria non appartiene a lui. L'ho detto:l'anno scorso ho solo voluto prendermi gioco di lui,tutto qui." Damon si mise davanti alla finestra.
"E' solo che Michael ha due personalità,è un personaggio complesso,ma a quanto pare hai ragione. Dovrebbe solo imparare ad essere se stesso. Me ne vado a dormire,notte amico."

Damon rimase immobile a fissare la luna,anche lui in fondo non era malvagio,aveva solo un po' di acidità a dosso che si era portato fin da piccolo. Dopotutto voleva troppo bene a Michael,ma non aveva mai avuto il coraggio di dimostrarglielo. Chissà su cosa stava meditando?

Intanto Michael giunse al suo "rifugio": un luogo vicino il college che solo lui conosceva bene. Quella sera la luna era piena e tutto era sereno e tranquillo:perfetto per comporre qualche nuova melodia.

"Chissà perché deve essere tutto così difficile? Eppure tutti in quel dannato college mi temono e rispettano,ho sempre dovuto mantenere una certa reputazione. Ma alla fine? Cosa ne ho guadagnato io? Forse dovrei iniziare...Oh,no,no."

Un arpeggio partì dalla sua acustica,poi un altro,ed un altro ancora. Chiuse gli occhi e sperò solo che quella leggera brezza che gli scompigliava i capelli portasse con sé anche tutti i suoi confusi pensieri.

"Essere me stesso? Andiamo,no. Spero solo di imparare ad essere più forte,devo essere fedele a me stesso,non mollare mai. Tutto qui."

Quella notte passò in fretta. Michael non riuscì ad aprire occhio quella mattina,proprio non ne aveva voglia di affrontare una nuova giornata.

"Quando mai aboliranno le sveglie?"
"Piuttosto,Damon,spegnila!"
"Oh,no amico. Stamattina la spegni tu!"
Damon si alzò di scatto e fece un occhiolino ad Adam,poi tolse le coperte a Michael velocemente.
"Avanti Mike,vediamo se vinci la scommessa:io credo che tu non ti alzerai da quel letto in tre secondi!. Uno...Due..."
Damon non fece in tempo a finire il conto che Michael si era già alzato in piedi come un palo,poi si mise le mani sui fianchi e disse.
"Hey,quale scommessa amico? Lo sai che non valgono con me."
"Questa volta ci avevo sperato." Disse Damon in modo ironico mettendo a posto il suo letto.
"Su,avanti,volete far tardi come tutti i santi giorni? Andiamo!"
"Ah,si? Non penso tu voglia far bella figura con i boxer in giro per la scuola."
Disse Adam facendo cenno con la testa ai suoi boxer.
Michael rimase un attimo a fissare qualcosa,poi si guardò in basso e fece una faccia di sconfitta.
"Oh,merda,vero."
E corse subito a vestirsi,gli altri due invece,scoppiarono in una fragorosa risata.

Anche quella mattina i corridoi erano molto affollati,ma ormai stava diventando routine quotidiana tutto quel caos.
"Quindi,ricapitolando,tu vorresti diventare cantante da quello che ho capito,ma vorresti anche realizzare il sogno di diventare un futuro ballerino."
Disse Damon cercando di capire la situazione gesticolando con le mani.
"Sì,ma ci ho pensato a fondo,sai...Quella di ieri è stata una lunga notte di riflessione,alla fine ho preso una decisione:andrò a canto!"
"Bene Mike! Sono entusiasta che tu abbia deciso finalmente,e riguardo a quella cosa della canzone,ehm,ti volevo chiedere scusa."
Damon mise una mano sulla spalla di Michael.
"Oh,no. Non devi scusarti di niente,ero già strano di mio ieri e spero che voi due possiate perdonarmi."
"Tranquillo Mike,sei di nuovo qui nella brigata ora."
Disse Adam con tono tranquillo.
"Aspettate ricordate la nostra stretta di mano?"
Damon sorrise e di seguito fecero gli altri due. Poi misero a passarsi dei pugni con le mani,delle strusciate con le mani aperte,ed infine un bel batti cinque in tre. A Michael però,stava riaffiorando in testa una cosa molto importante,in seguito si mise la mano sulla fronte.
"Cavolo,stavo per dimenticarmi dell'iscrizione!"
"Dove vai Mike? Non vieni a mensa con noi?"
"No,Adam,Dam,scusatemi veramente ma devo andare a fare l'iscrizione che ho dimenticato di fare ieri! Ci sentiamo più tardi,ok?"
"Va bene,a dopo."

Michael si mise a correre,poi tirò un sospiro di sollievo non trovando nessuna fila davanti la segreteria. Si mise a riprendere fiato appoggiandosi sulle ginocchia e fece un bel respiro.
"Ehm,salve,sono Michael Jackson,dovrei iscrivermi al corso del terzo anno."
"Oh,buongiorno Jackson! Sempre in ritardo lei,eh? Comunque,a quale corso vorrebbe iscriversi?"
"Canto."
La signora lo guardò attraverso gli occhiali con un'occhiataccia,poi tornò al suo computer. Michael avrebbe avuto voglia di chiederle cosa diavolo avesse voluto dire con quell'occhiata malefica,ma in quel momento voleva solo concludere in fretta quell'iscrizione.
"Bene,allora i corsi iniziano domani alle 3 del pomeriggio,e stavolta veda di essere puntuale,ha capito?"
"Ho capito,sì. Potrei andare ora?" Chiese Michael con tono seccato.
"Sì...Ah,no. Aspetti,ho qui una lettera per lei. Buongiorno."
Michael rimase per un po' a fissare la lettera,leggendo il retro velocemente.
"Jackson? Ci sono persone dopo di lei,può andare!"
"Ok! Mi scusi!"
"Mamma mia quanta arroganza." Pensò Michael fra sé e sé.
"Ora chi diavolo mai avrà perso tempo a scrivermi una lettera. Vediamo,oh,gli Shirlen..."
Michael estrasse la lettera dalla busta lentamente e si mise a leggerla.

~Remember the timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora