Capitolo Sei.

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Dopo aver suonato vari campanelli per poi scappare arrivammo dietro la chiesa con il fiatone. Stavamo ancora ridendo quando passó da lì mio padre. Si fermò e io andai a salutarlo:
'Ciao pà' dissi abbassandomi quanto basta per vederlo attraverso il finestrino.
'Ciao, a che ora vai a casa?' Mi chiese.
'Adesso pà, tranquillo' lo rassicurai.
'Va bene' disse.
'Ah, papà, vado ai web show awards con i ragazzi domani, va bene?' Chiesi mentre lui se ne stava andando.
'Beh da soli ci andate?' Mi chiese quasi alterato.
'Sì, tanto siamo grandi, riusciamo a gestirci' risposi convinta.
'E cosa andate a fare là?' Chiese.
'Andiamo alla stazione domani mattina per vederli arrivare, poi andiamo ai web show awards presto, così siamo attaccati alle transenne. Abbiamo già tutto pronto, panini, bere, cartelloni vari e altre cose' spiegai.
'Ti servono dei soldi?'
'Si pà' dissi.
'Quanti? Cinquanta vanno bene?' Mi chiese porgendomeli.
'Sisi, vanno benissimo!' Risposi stupita.
'Va bene, stai attenta domani okay?' Mi chiese premuroso.
'Sì pà tranquillo' risposi salutandolo. 'Ciao, ti voglio bene'
'Anche io Marti' disse per poi partire con la macchina.

Tornai dai miei amici raccontando dei soldi appena guadagnati.
'Allora domani sveglia presto che alle otto dobbiamo essere in stazione, va bene? Dissi ai ragazzi.
'Vaa benee' risposero in coro.

L'orologio della chiesa suonó le undici e quindi tutti tornammo a casa.
Arrivata andai in camera e misi 'Dear Maria, count me in' degli all time low e giocai con il telefono. Era ormai mezzanotte passata ed io non riuscivo a dormire perché il giorno dopo avrei dovuto vedere Sascha, avrei visto Francesco, avrei visto le persone che più mi stanno aiutando in questo periodo.
Arrivai alle due con questi pensieri. Decisi che dovevo almeno provare a dormire perché mi sarei dovuta svegliare alle sette per prepararmi, anche se sapevo che mi sarei svegliata anche prima. Spensi la musica e misi il telefono in carica e chiusi gli occhi. Mi addormentai quasi subito perchè ero stanchissima. Quella notte, feci un sogno strano. Sognai che alla stazione i ragazzi non c'erano, eravamo solo noi quattro ad aspettarli, ma i Mates non arrivavano mai, neanche i The Crookids e tantomeno i My Dreams. Io nel sogno ero agitata e nervosa, quindi mi misi a correre. Volevo correre fino al motor show ma mi fermai prima, a causa di un macchina con i finestrini oscurati che quasi mi investì. Non vidi più niente se non nero e basta. Non sapevo cosa stesse succedendo, non capivo niente, non sentivo niente. Sapevo solo che ero stesa e basta. Dove e perché? Non ne ero al corrente.
Mi risvegliai. La prima cosa che vidi furono le pareti completamente bianche, soffito bianco, una televisione piccolissima appesa al muro. Mi guardai intorno e notai una porta grigia che dava sul bagno, vicino ad essa una grande finestra con gli scuretti chiusi, in modo da far entrare meno luce. Notai un letto alla mia destra, vuoto. Non dissi niente, ma i miei movimenti riuscirono a far capire alle persone alla mia destra che mi ero svegliata, quindi si alzarono di scatto e mi assalirono di domande.
'Marty, tutto bene?'
'Come stai?'
'Dio, quanto tempo'
'Ci dispiace così tanto'
'Le prime tre voci, okay le conosco, ma l'ultima. L'ultima mi sembra di averla già sentita da qualche parte, ne sono sicura' penso, avendo ancora la testa girata dall'altra parte non riuscivo ancora a capire chi fosse. 'Non mi é nuova ma non riesco a riconoscerla. Quell'accento, quel modo di dire le cose'. Ad un certo punto mi si illuminano gli occhi e capisco tutto. Mi giro di scatto. Notai i miei amici, e poi notai il ragazzo che parló per ultimo.
'VEGAS' urlo incredula. Subito mi porto una mano alla fronte per il forte mal di testa, ma poco importa, ho Giuseppe vicino a me, non devo sembrare una stupida. I miei amici subito si avvicinano ancora di più facendomi continuamente domande.
'Marty, stai bene? Sono due giorni che dormi!' Disse Luca.
'Quanto ti odio, mi hai fatto preoccupare stronza' disse con la sua solita dolcezza Lisa.
'Grazie ti voglio bene anche io eh. Comunque, sì sto bene, credo.' Quasi sussuro l'ultima parola.
'Ora mi spiegate perché Veggy é qua?' Chiedo.
'In pratica non so se ricordi la macchina con i finestrini oscurati' mormora facendo una piccola pausa.
Annuisco facendo capire che poteva continuare.
'Beh ecco.. quella macchina ti ha quasi investito, ha frenato bruscamente ma ti ha urtato lo stesso, tu sei caduta e hai sbattuto la testa' sputa tutto d'un fiato.
'Si ma, tu che ci fai qua? Non che sia contraria, anzi. Non capisco il nesso' chiedo incuriosita.
'La macchina la guidavo io' disse chinando lo sguardo verso il basso, dispiaciuto.
Rimango immobile, non so se arrabbiarmi o essere felice. Alla fine non ho avuto niente di grave no? Ho solo dormito per due giorni, ne avevo bisogno. Alla fine é stato un modo per conoscere Vegas. Sorrido ai pensieri, ma ritorno subito seria.
Ma gli altri dove sono? Non credo vegas guidi una macchina così solo per lui.
'Ci sei solo tu?' Chiedo curiosa.
'No. Se vuoi ti chiamo gli altri ma fanno un po' di casino' disse alzando lo sguardo.
'Tranquillo, chiamali pure, sono abituata al casino' sorrido impaziente delle persone che stanno per entrare nella mia stanza.
'Okay, arrivo subito' corre fuori senza neanche il tempo di un 'Grazie' da parte mia.
Nel frattempo mi misi a parlare con i miei amici, mi spiegarono cosa fosse successo.
Mi dissero che stavo attraversando la strada e la macchina ha rischiato di invertiti ma é riuscita a frenare. Mi spiegarono che in questi giorni non ero mai da sola. Una volta c'era Lisa, okay quasi sempre ammise, a volte venivano gli altri due, ma la cosa che più mi colpì é stato il fatto che venissero anche Stefano, Salvatore, Giuseppe e Sascha. Dio, Sascha, sentire il suo nome mi faceva ancora venire la pelle d'oca. Non ero normale.
In seguito Lisa si avvicino a me sussurrandomi:
'Non lo sa nessuno ma io vedevo entrare numerose volte Sascha. Prima di entrare sembrava molto nervoso.' Aggiunse.
Mi vennero i brivi a solo pensarci.
'Ah e comunque le voci girano. Sascha non era l'unico a farti visita' disse uscendo dalla porta facendo un occhiolino.
'Che vuol dire? Chi veniva anche?' Quasi urlo per farmi sentire ma niente. Luca e Claudio erano usciti un attimo prima di Lisa, che fece entrare il resto del gruppo.
Vidi Giuseppe, Stefano, Salvatore, e poi lui. Lui che era capace di farmi stare bene e di farmi crollare come se niente fosse.
Appena entró la mia vista cominció ad offuscarsi.
'No. Non adesso per favore. Non ora' supplico agitandomi.

Mi svegliai di soprassalto. Era prestissimo, ovvero le sei e mezza circa. Mi girai e rigirai nel letto provando a dormire in speranza di continuare quel sogno, ma rinunciai quando vidi l'orologio la seconda volta. 07.06. Okay, non riesco più a riaddormentarmi, ho capito.
Mi alzai contro voglia e mi stropicciai gli occhi. Oggi era il grande giorno. Oggi avrei realizzato il mio più grande desiderio. Oggi avrei visto le persone che mi hanno cambiato la vita. In meglio? In peggio? Ancora non lo so. So solo che mi hanno salvato, mi hanno aiutato quando nessun'altro c'era, ed era questo l'importante.

-------------Spazio Autrice-------------
Sì sono viva. In sti giorni ho avuto un casino di problemi con la scuola e sono andata anche in vacanza, non ho avuto molto tempo per scrivere, quindi questo capitolo é più lungo degli altri, spero vi piaccia. Alla prossima.
Xx

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2015 ⏰

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I'm just a sad song without you//sascha burciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora