Dreams

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Finalmente, dopo un tempo che rasenta l'eternità, ho aggiornato questa storia mettendo l'ultimo capitolo. Siete felici? Spero di si e spero anche che vi piaccia. Ora vi auguro buona lettura ;)

Sogni giusti, si, ma con persone sbagliate.
Sogni che diventano sbagliati perché non è il loro momento.
Sogni che diventano sbagli.
Sbagli che diventano incubi.
Quanti ne hai visti prendere forma nella tua vita? Quanti ti hanno lacerato l'anima?
Si smette spesso di sognare per non distrarsi dalla realtà, si smette per non avere illusioni e disillusioni, si smette per guardare in faccia il mondo, per poi capire che, in fondo, la benda sugli occhi serve per non vedere il fondo che tocchi in un sogno.
Qual è la strada giusta se ognuno qua cerca il giusto in quella degli altri?
Cerchi rifugio nei sogni altrui ma questo ha un prezzo, il prezzo da pagare se poi ti lascia andare: stare male.
È facile illudersi ma decidere di smettere è difficilissimo perché, in fondo, lui in quel sogno era bellissimo.
Mai confondere sogno e realtà, non saranno mai la stessa cosa e mai la realtà ti lascerà convincerti del contrario, aiuterà la vita a farti fallire, ad allontanare ancora di più i tuoi sogni, tanto da non farti più capire se siano diventati Supernovae.
Ma cos'è un uomo senza sogni? Parole senza significato, difficili da capire, impossibili da spiegare, inutili libri pieni di parole inutili, senza anima. Pezzi di carne fatti di gesti automatici. Automi senza anima, vuoti perché l'anima è fatta di soli sogni.
E un corpo senza anima è solo inutile materia fatta per restare tale anche dopo la morte.
Ma c'è da dire che neanche l'anima si salva se decidiamo di morire come materia, nulla di noi resta se non un inutile ricordo trasformato nella mente di chi giudica scelte e sogni, di chi altera il tuo ricordo, di chi ti trasforma in qualcosa di più che tu non eri.
Tutto cambia, anche la percezione del tempo se decidi di dargli un valore, se decidi che quel tempo va usato per sogni da non buttare, da non sprecare, da non regalare ad altre persone.
I sogni vanno pagati e, adesso come adesso, costano troppo.

Louis riuscì a fermare Adam prima che salisse in macchina e se ne andasse.
-Ti prego, almeno ascoltami!- gli aveva urlato appena usciti dal locale, questa volta dalla porta principale.
Il ragazzo si era voltato e in lui non c'era traccia ne di rabbia e ne di repulsione nei confronti del suo ragazzo. Questo fece morire Louis.
-Io mi fidavo di te! Mi fidavo di lui! Pensa che stupido, eh? Che coglione a non averti parlato prima! Mi continuavo a ripetere "ma ti pare? Sei solo paranoico, fidati di loro". Che idiota che sono!- si mise le mani tra i capelli e scosse in modo frenetico la testa.
-No! Adam io...-
-Tu dicevi di amarmi!- puntò il suo sguardo su di Louis che indietreggiò sentendosi colpito al petto.
-Lo dicevo perché tu lo dicevi e mi ero illuso di amarti e era bello, davvero, ma quando ho iniziato a mettere in dubbio i tuoi sentimenti..ho messo in dubbio anche i miei e in quel momento c'era lui che mi dava quello di cui avevo bisogno e...mi sono poggiato completamente a lui...-
-Piantala! Non voglio ascoltarti, sei un'egoista e io me ne sono reso conto solo ora! Torna da lui e non farti più vedere. Mi ero illuso, io! Avevo sognato una vita con te, pensa che stupido! Solo sogni sbagliati!-
-No, il sogno non era sbagliato, lo era la persona con cui l'hai fatto. Io non avevo bisogno di quello che mi davi tu e neanche me lo meritavo. Perdonami, scusa.-
-Accetto le tue scuse, ma non ti perdono- si calmò e si girò per entrare nella sua macchina. Se ne andò sotto lo sguardo preoccupato di Louis che continuò a seguirlo finche non scomparve in mezzo alle altre macchine.
Louis tornò nel locale, c'era ancora una cosa che doveva fare quella sera e sapeva che se ne sarebbe pentito se non l'avesse fatta.
Quando tornò dai suoi amici vide che seduto al tavolo con loro c'era Harry seduto vicino a Sam, ridevano e parlavano tutti tranquillamente, il riccio con la mente altrove e lo sguardo perso nel vuoto.
Louis si schiarì la voce per avere l'attenzione di tutti i presenti in quel tavolo. Harry sembrò riprendersi e tornare alla realtà.
Chissà a cosa stava pensando.
Decise che non l'avrebbe mai saputo.
-Sam, davvero, non ho nulla contro di te ma leva immediatamente il braccio dalle spalle del mio ragazzo, sposta il tuo culo da modello e smettila di provarci con lui. Sono geloso e questo mi fa rodere il culo in maniera assurda. È tutto chiaro?- aspettò che il ragazzo, rimasto perplesso, annuisse per poi continuare in modo più calmo -Allora perché non ti sei ancora spostato?- alzò in sopracciglio e incrociò le braccia al petto.
Harry cercava di non sorridere ma la scena lo divertiva e lo lusingava al tempo stesso.
-Harry, ma che gli prende?- Sam si girò verso di lui che esplose in un sorriso sincero e luminoso.
-Fa come dice, Sam, non mi va di tornare a casa con una checca isterica e gelosa- gli fece l'occhiolino.
-Bah, non avrebbe comunque funzionato, stavamo diventando amici ancora prima di amanti- sorridendo si girò verso Niall e continuò a parlare con lui della loro cara madrepatria.
-Però, mi sta simpatico questo Sam- sospirò Louis, prendendo posto vicino ad Harry che sorrise di nuovo.
-Hai parlato con Adam?-
-Si tesoro.-
-E...?-
-Non l'ha presa bene ovviamente, devi parlargli te.-
-Quindi posso ritenermi impegnato con Louis William Tomlinson?- sorrise spintonandolo poco con la spalla.
-Si e non si accettano rifiuti o ripensamenti- lo guardò seriamente per poi aprirsi in un sorriso smagliante.
-Puoi stare tranquillo- si avvicinò lentamente per baciarlo ma in quel momento un tovagliolo accartocciato gli piombò sul viso facendolo riprendere.
-Ei!- si voltò verso i suoi amici che lo guardavano con un finto broncio.
-Bah, io neanche chiedo più- Zayn alzò le mani in segno di resa prima di tornare a bere la sua birra.
-Beh, c'è poco da chiedere Zay, finalmente stanno insieme- Liam era...orgoglioso, nessuno sapeva perché.
-Belli amici, neanche parlano- Niall, quello che aveva tirato il pezzo di carta, si finse offeso facendo ridere tutti, Sam compreso.
-Che senso ha dirvelo se siamo qua?- chiese Louis.
-Io so che vuole Niall- Harry sorrise, si voltò di nuovo verso Louis prendendogli il volto tra le mani e se lo avvicinò per baciarlo con passione. Si lasciarono andare, forse troppo per i gusti della gente intorno a loro.
-In realtà non volevo un porno gay- gli fece notare il biondo con un aria un po' schifata.
Scoppiarono tutti a ridere, compresi i due che ancora non trovavano la forza per staccarsi.

Il girono dopo Harry andò a casa di Adam e parlarono chiarendo ogni cosa. Gli disse tutto quello che c'era da sapere, sia il prima che il dopo. Ovviamente il ragazzo non li perdonò ma chiese del tempo per riflettere e Harry non poté far altro che concederglielo e andarsene da casa sua con la coda tra le gambe.
Quando tornò a casa Louis era intento a suonare il piano che si era fatto portare da casa sua a casa del riccio che iniziò a guardarlo poggiandosi allo stipite della porta. Lo sguardo sognante ma anche voglioso si soffermò più volte sulle mani esperte del castano, ignaro di essere il protagonista dei pensieri erotici di Harry in quel momento.

Louis, I'm not gay.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora