CAP. 2

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POV di Giorgia.
Quella stronza della mia migliore amica mi ha svegliato gettandomi addosso l'acqua congelata, quando fa così vorrei ammazzarla di botte ma alla fine le voglio tanto bene ed è nella sua natura fare certi scherzi, senza quelli non sarebbe lei.
Precisamente fra due ore dobbiamo partire per andare a Sydney!
Per me e Blue sarebbe una vacanza di puro divertimento, invece per mia mamma sarebbe come una seconda luna di miele, vomitevole.
L'idea di lasciare la mia città per bensì tre mesi, non mi piaceva affatto, e tantomeno non mandavo giù il fatto che mia mamma si fosse trovata un uomo al di fuori di mio papà. Mio papà è morto in un incidente stradale un anno fa, e pensare che mi stava venendo a prendere alla festa di fine anno, dire che mi sento estremamente in colpa è dire poco. Mi manca, e anche tanto, e non mi perdonerò mai il fatto che "fosse morto per colpa mia".
Mia mamma, i primi mesi dopo la perdita di mio papà, è stata davvero malissimo, ma poi è riuscita a voltare pagina, al contrario di me.
Lei ha cercato in tutti i modi di farmi conoscere il suo fidanzato, ma io mi sono sempre rifiutata. Quindi, per farmelo conoscere bene, ha deciso di andare a stare da lui per questi tre mesi.
"Ehi gio che ti prende? Come mai se così silenziosa?" Mi chiede la mia migliore amica preoccupata.
"Tranquilla, soltanto non mi va ancora giù l'idea di dover andare a Sidney per conoscere Mr. Cervellone." Dico abbastanza irritata, ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Lei sapeva che Mr. Cervellone era il soprannome del fidanzato di mia mamma, e ormai non lo chiamavamo più con il suo vero nome, ovvero Ken.
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"Dai ragazze, è ora di andare!"
Bene, è arrivato il momento di lasciare tutto indietro e cercare di voltare pagina, anche se so che sarà un'impresa difficile.

🌑🌒🌓🌔🌕

Dopo un viaggio a dir poco straziante, finalmente, siamo arrivate a Sydney.
Scese dal treno, vediamo in lontananza quello che dovrebbe essere Mr. Cervellone.
"Guarda, quello è Mr. Cervellone" dico a Blue. Lei mi guarda e con aria maliziosa dice "Beh, per avere quarant'anni devo dire che è proprio gnocco!"
Io la guardo con aria sconcertata e non faccio tempo a rispondere, che subito mia mamma si gira e ci fulmina con lo sguardo.
Dopo aver subito le smancerie di mia madre e Ken, quest'ultimo decide finalmente di presentarsi: "Ciao bella! Tu devi essere Giorgia, vero? Piacere di conoscerti!" E mi abbraccia in un modo troppo caloroso. Gli faccio un sorriso forzato e mi presento anche io, poi si rivolge verso la mia amica e le dice "E tu chi sei?"
Lei gli sorride e si presenta: "Mi chiamo Giorgia anch'io, ma puoi chiamarmi Blue", lui incuriosito le chiede "Come mai questo soprannome?"
Lei si toglie gli occhiali da sole e gli indica i suoi occhi, particolarmente quello azzurro.
Finite le presentazioni, saliamo in macchina e un silenzio imbarazzante regna su di noi.
Dopo circa venti minuti di 'Ashton sarà così felice di vedervi!' e 'Non vedo l'ora di farti conoscere mio figlio!' finalmente, arriviamo in quella che sarebbe diventata la nostra casa per questi tre mesi.
Dopo aver preso tutti i nostri bagagli, io e Blue ci dirigiamo verso l'ingresso della casa: è enorme, sembra tipo la casa di 'Beautiful', cosa sconcertante, tanto che io e Blue rimaniamo meravigliate.
"Iniziate pure ad entrare, Ashton vi starà aspettando!" Dice Ken.
La prendo a braccetto e iniziamo ad entrare, soltanto che nessuna delle due ha notato lo scalino all'entrata, perciò inciampiamo su quel maledetto scalino e cadiamo come due sacchi di patate.
Alziamo la testa e vediamo che tre ragazzi ci stavano fissando e stavano ridendo di noi.
"Ma questi che cazzo ridono?" Sussurro a Blue.
Lei mi guarda con aria da sfida, e tempo di alzarci che comincia ad andare verso di loro con passo deciso. Ho quasi paura di quello che potrebbe dirgli.

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