SCHOOL;

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Jeffrey's Pov.

Tutta la notte stranamente dormii tranquillamente. Mi alzai nel migliore dei modi possibili, certo. I miei capelli neri tutti scompigliati, camminata da zombie, mignolo contro il mobile, e, per non finire, andai contro la porta senza rendermene conto che fosse chiusa. Che bel l'inizio di giornata per un nuovo lunedì. Aprii la porta stordito ancora per quello successo alle solo sette di mattina. Andai nel bagno di fronte camera mia, piccolissimo, a malapena ci entravo nonostante il mio fisico da lanciatore di coriandoli.
Feci il dovuto e dopo essermi guardato allo specchio non feci altro che piagnucolare per il mio aspetto da mostro.
Andai in cucina e ritrovai già i miei a fare colazione. Io non mangiavo mai, specialmente se era un lunedì non iniziato nel migliore dei modi. Senza dimenticare che era il primo giorno di scuola dopo le vacanze di Natale. A stento dissi un 'buongiorno' e mi buttai a peso morto sul divano di fronte alla Tv.

-Buongiorno tesoro, hai dormito bene stanotte?- chiese mia madre fra un boccone e l'altro di cornetto.

-Si, tutto apposto.- risposi io con fare un po' acido. Perché avevo risposto così?

-Tutto bene? Ti sento un po' giornata no.- Rispose di nuovo mia madre. Cavolo se le mamme capiscono i propri figli.

-Si, a parte la mia faccia sbattuta contro la porta, i miei capelli da manicomio, il mignolo contro il mobile e il mio aspetto.- Sbuffai subito dopo e incrociai le braccia. Ogni fottutissima mattina era così.
Dopo un po' di minuti andai di nuovo in camera per prepararmi ad un fantastico ritorno a scuola. Fantastico quanto un coltello nel petto.
Tolsi il pigiama blu e lo piegai non molto accuratamente, non ero ordinato. Presi dall'armadio una maglietta nera larga, uno skinny nero e le mie converse nere. Che allegria. Indossai tutto rapidamente, non volevo fare tardi quando ero il primo ad arrivare. A scuola non andavo tanto male, a parte la matematica e quell'alfabeto arabo chiamato 'equazioni'. Presi il mio zaino preparato la sera prima. Nero? Sì. Lo poggiai sul letto ed andai in bagno per rendermi più accettabile. Aprii il lavandino e mi lavai viso e denti. Presi il pettine e mi pettinai a fatica i capelli, era una chioma indomabile. Come sempre il ciuffo davanti alla fronte e i capelli un po' lunghetti dietro. Sembravo un Emo depresso, o forse lo ero. Ritornai in camera e presi lo zaino, andando di nuovo in cucina per prendere il cellulare e le mie amate cuffiette. Dissi solo un 'Ciao mamma' dopo aver preso il cellulare e le cuffie prima di andare, mio padre era sempre indifferente a me.
Uscii e avviai la mia canzone preferita al cellulare per sentirla in completa armonia, da solo con solo le mie cuffiette. You found me dei The Fray. Amavo quella canzone, mi diffondeva pace in tutta la mia testa, e non era facile. Senza neanche accorgermene arrivai in fretta a scuola, la mia odiatissima scuola. Appena arrivai suonò la campanella ed io ero l'unico cretino arrivato in fretta. Entrai con altri pochi ragazzi che andavano verso le loro rispettive classi, e così feci naturalmente anche io. Salii quei pochi scalini che più avanti portavano verso la mia classe. Entrai e non c'era anima viva, neanche il professore. Arrivavo sempre prima di tutti. Mi sedetti nel mio posto preferito, l'ultimo banco in fondo della prima fila. Poggiai lo zaino a terra e posai il telefono in tasca, mai che lo trovino, ne ero legato. Era stupenda la pace prima di quella marmaglia di cretini che arrivavano e mi chiamavano sempre 'Woods il depresso', che odio.
Purtroppo arrivó il professore dopo qualche minuto seguito dai cretini nominati prima. Sospirai e abbassai lo sguardo, odiavo che mi dessero quei soprannomi appena mi vedevano, se avessi avuto la possibilità li avrei presi a coltellate. Arrivarono tutti, le papere vanitose, gli intelligentoni cocchi del prof ed io come sempre rimasi solo nel mio posto sperduto della classe. Non avevo amici, nessuno voleva esserlo, nessuno voleva un depresso di cui aveva fatto il nero il suo stile di vita. Mi odiavano.
Ma prima di iniziare la solita lezione, il professore di filosofia, disse: Ragazzi, c'è una nuova arrivata, salutate Lauren Cross.
A quelle parole entrò una ragazza. Era alta, ma meno di me, io ero uno spilungone; aveva i capelli lunghi neri, gli occhi color foresta e la pelle pallida, molto pallida. A quella visione tutta la mia attenzione andò su di lei, era bellissima.
Ma Jeffrey, che ti salta in mente di dire!
Non ero mai stato così attratto da una ragazza prima d'ora. Aveva anche delle piccolissime lentiggini sulle guance leggermente rosate. Indossava una felpa larga grigia, degli skinny strappati neri e delle Vans nere. Quasi tutto nero, finalmente non mi sentivo solo. Si guardava le mani, era naturalmente imbarazzata mentre gli altri la salutavano.

-Cross, vai a sederti in fondo vicino al signorino Woods.- esclamò il professore indicando il posto accanto a me.
Ma perché proprio io? Ma l'unico posto libero è accanto a te, intelligentone!
Lentamente camminò verso il mio banco e si sedette, stringendosi in se stessa e poggió la sua cartella grigia a terrà. Appena incontrò il mio sguardo arrossì leggermente, era così timida, era tenera.
Ma che ti salta in mente, è solo una semplice ragazza al primo giorno in una nuova classe!
Si ma è una ragazza bellissima, e strana..
Non farti questi pensieri e segui la lezione!
Ora lo faccio..ma aspetta, perché sto parlando da solo? Forse quella ragazza mi faceva quell'effetto.
Svegliati Jeffrey.

//Angolo autrice

Salve a tutti, spero vi piaccia questo primo capitolo! È la prima storia che scrivo, quindi se c'è qualche errore capitemi :( comunque sia, se ci saranno svolti positivi la continuerò, spero che in voi nasca curiosità OuO
A presto!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 10, 2015 ⏰

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