Capitolo 12

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"Ho detto che devi lasciarmi stare!" Urlai con tutte le mie forze.
"Oh ti prego,non pensavi veramente che facessi sul serio!"
"Invece si,Lorenzo! Tu non sei mai stato innamorato veramente,TU NON SAI COSA SIGNIFICA VERAMENTE!"
"Questo lo dici tu."
"Vaffanculo."
"Invece resto qui."
"VATTENE DA CASA MIA."

Lo trascinai fuori da camera mia per poi chiuderla a chiave e iniziare a piangere come una bambina.
Ero così incazzata,ma allo stesso tempo dispiaciuta e innamorata.
Allora mi venne l'idea di andarmene per un po' di tempo a casa da mio padre,che si trovava a Milano.
Mia madre e mia sorella sembravano un po' contrarie a questa cosa,ma alla fine mi appoggiarono e presi il primo volo per Milano.

"Papà,sono arrivata ora,riesci a venire a prendermi?"
"Certo,tra poco sono lì." Rispose lui.

Appena scesa dalla macchina mi trovai davanti ad una villa enorme.

"Papà,perché non mi hai mai invitata a casa tua?" Dissi io scherzando.
Lui aprì la porta e andando nella mia camera incrociai una donna dai capelli biondi,magra e alta..

"Ciao tesoro,il tuo papà mi ha tanto parlato di te,tu sei Bianca vero?" Disse lei sfoggiando un sorriso a 32 denti.
"Si! Ho anche una sorella,ma è rimasta a Roma."
"Piacere,io sono Arianna. Si,tuo padre me lo ha detto,ma come mai sei venuta? Non che non ti volessi eh,anzi volevo conoscerti!"
"Oh,niente di speciale veramente,ma..ecco ho litigato con il mio 'quasi ragazzo' e quindi volevo prendermi una piccola pausa ecco.."
"Oh cara mi dispiace..spero sistemiate tutto!"
"Mh,io spero di no,non voglio più vederlo." Risi,e spostai lo sguardo su una ragazzina.
Arianna seguì il mio sguardo.
"Oh,lei è Emma,mia figlia. Sai,sono divorziata anche io..saluta Emma."

La ragazza a vederla così dimostrava 13 anni,era uguale alla sua mamma.
"Ciao Emma,io sono Bianca." Dissi sorridendole.
"Ciao.." Disse lei abbassando lo sguardo.
"Bene allora,io vado a mettere a posto le mie cose,chiamatemi se avete bisogno."

Entrai nella mia camera,era enorme.
Aveva un letto matrimoniale di legno nero,una scrivania bianca,uno specchio con la cornice zebrata,un armadio dello stesso colore del letto,e un tappeto della stessa fantasia dello specchio.

"Beh,per essere appena arrivata mi sembra un buon inizio." Dissi tra me e me.
Iniziai a sistemare i vestiti quando Emma entrò nella mia camera.

"Bianca.." Sussurrò lei.
"Dimmi Emma?"
"Sei una ragazza molto bella sai?"
"Anche tu lo sei!"
"No,non è vero.."

Questa frase mi fece gelare.

"Certo che si,Emma. Hai degli occhi stupendi,i capelli liscissimi,sei uno splendore tesoro."
"No..tutti a scuola mi prendono in giro..'sei grassa,sei brutta..' e io sto sempre peggio. Ogni giorno piango.."
"Lo hai detto alla mamma? Devi parlagliene."
"No,non glielo dirò mai."
"E perché lo stai dicendo a me?"
"Perché tu potresti capirmi meglio di chiunque altro."
Le andai in contro abbracciandola,mostrandole tutto l'affetto che avevo.
"Vuoi parlarne?"
"Va bene..hanno iniziato l'anno scorso..alle elementari avevo tante amiche,ridevo e scherzavo sempre..poi alle medie tutto diverso. Vado male a scuola,nessuno si siede accanto a me..è dura vivere così,quella che non parla mai con nessuno,quella asociale,quella che prende sempre 4,quella diversa."

Notai delle cicatrici bianche sulle sue braccia,ma feci finta di niente finché non finì di raccontare.
"Mi dispiace..ma posso chiederti una cosa? Cos'hai sulle braccia?"

Alla mia domanda sbarrò gli occhi,vedevo che era agitata.

"Niente. Perché?"

Le presi un braccio e le mostrai.

"Queste cicatrici?"
"Sono smalliature."
"Sulle braccia? Dai Emma. Ti tagli?"

Lorenzo Paggi||mio unico amore. [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora