Capitolo 3. L'Eden

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Passarono interminabili secondi di silenzio, prima che qualcuno di noi due, iniziasse a parlare.
-Non dovremmo stare qui...-sussurrò, da dietro il tronco dell'albero.
-Perché?
-Questo non è un territorio per noi, creature della notte.
-Che stai dicendo?- domandai confusa, alzandomi per raggiungerlo.
Era stupendo. Teneva gli occhi chiusi, ed era appoggiato con la schiena contro il tronco e le braccia incrociate davanti al petto. I suoi capelli ambrati, si muovevano in sintonia con il vento, insieme alla sua candida camicia, che teneva a metà sbottonata.
-Quando hai finito di mangiarmi con gli occhi e ritorni alla realtà avvertimi, così possiamo continuare a parlare seriamente...- dichiarò con un sorriso beffardo.
Arrossì poco e cambiai la direzione del mio sguardo. Anche se non riuscivo a non guardarlo.
-Che intendevi dire con quella frase?-chiesi per la seconda volta.
-Mai sentito parlare dell'Eden?
-Si...-dissi -Il giardino dell'Eden, o meglio secondo la Bibbia fu il luogo in cui Dio creò tutti gli esseri viventi...-
-Esatto, tutti gli esseri viventi-ripeté il ragazzo, a occhi chiusi, prima di continuare a parlare. -Ma tralasci un particolare molto importante. I vampiri, streghe, licantropi...Sono, o per meglio dire siamo, esseri non-viventi.Veniamo considerati una minaccia per gli umani e alcuni di noi lo sono...
Restai ad ascoltarlo attentamente, fin quando, lui non aprì i suoi occhi oceano e li rivolse verso il cielo continuando il discorso.
-I Serafini, diedero ad alcune persone armi e poteri speciali. Letali per noi, creature della notte. Così facendo crearono dei cacciatori, fondando l'Ordine dell'Eden.
-L'ordine dell'Eden?...
-Si, lo chiamarono così, Eden, in pratica vogliono riportare la luce della pace su questo mondo. Ci considerano parassiti. Poetico vero?...-sibilò Elyas, prima di voltarsi di spalle.
-Aspetta dove vai?
-Io ti ho avvertito del pericolo, con quello che farai del mio avvertimento sono fatti tuoi....Ricorda però, questo bosco appartiene all'Eden...-sibilò l'ambrato, iniziando a camminare, addentrandosi sempre di più tra gli alberi.
Restai a guardarlo scomparire tra quegli arbusti, fin quando, non si fermò voltando di poco la testa verso di me.
-Comunque, cerca di non morire, sentirei la tua mancanza...
-Sono più forte di quel che credi...
Sentì una lieve risata, prima che Elyas continuasse a camminare.
Voltai il mio sguardo verso la macchina di mia zia, che si era appena fermata davanti casa.
Scese dall'auto e si diresse verso la porta.
Si vedeva che era stanca. Gli occhi castani accerchiati da delle occhiaie, rovinavano il volto chiaro e delicato. I lunghi e ricci capelli rossi, erano raccolti in un disordinato chignon.
Dopo pochi giorni dall'incidente della mia famiglia, Edward, suo marito, morì per un incidente d'auto. Non fu facile per lei e non lo è nemmeno tutt'ora.
Ad un tratto mi sentì in colpa per quello che gli avevo detto sta mattina.
Decisi di andare a raggiungerla; presi il libro di Nives e iniziai a correre all'entrata della mia casa.
Aprì lentamente la porta e la richiusi alle mie spalle. La vidi inginocchiata davanti al camino, con le mani congiunte e intenta a recitare una preghiera.
Sullo scaffale, davanti a Rose, si trovavano infatti due fotografie.
Una raffigurava la mia famiglia, mentre l'altra un uomo alto dagli occhi verdi e i capelli corti biondini; capì subito che si trattava di Edward.
La rossa, si alzò, finendo la sua preghiera e girò di poco i suoi occhi; giusto per capire se ero io o meno.
-Ele, dove sei stata?
-Ero andata a fare una passeggiata.- mentì - Perché me lo domandi?
-Semplice curiosità, di solito non torni prima del tramonto...
Il suo tono di voce era strano e misterioso. Era la prima volta che si rivolgeva a me così.
-Senti, posso farti una domanda?
Intanto Rose era intenta a prendere dei bicchieri, per poi posarli su uno dei tanti scaffali della cucina.
Come avevo accennato in precedenza, la mia casa non è niente di ché. Davanti al piccolo camino si trovava un divanetto bianco, che separa la cucina dal salotto.
-Dipende dal genere di domanda...
-Cosa sai sull'Ordine dell'Eden?- gli chiesi.
Per tutta risposta, Rose, sgranò gli occhi, guardandomi stupita, mentre tra le sue flebili mani, scivolava via un bicchiere verde.
I piccoli frammentini verdi, si sparpagliarono in tutta la cucina.
Dopo ciò mia zia si mise le mani davanti la bocca, prima di inginocchiarsi e raccogliere con molta cautela i pezzettini di vetro.
Stavo per avvicinarmi per aiutarla, fin quando non mi fermai e mi voltai di scatto, sentendo dei graffi sulla porta d'ingresso.
Mia zia si alzò e diresse uno sguardo sospetto verso la porta.
Decisi di avvicinarmi, appoggiando la mano sulla maniglia d'ottone.

Angolo della scrittrice
Ciaoo. 😄
Per prima cosa scusate se questo capitolo l'ho pubblicato in ritardo 😅
Comunque vorrei ringraziare a tutti coloro che seguono e seguiranno la storia della vampira Elena Cross e il misterioso e glaciale Elyas BlackRose.
Alla prossima.
D. 😉

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