-"Brutto stronzo queste non sono cazzate, io veramente sono pentita da quando... "-
-"Da quando cosa?"-
-"Da quando ho scoperto di avere il... il...c-.... DA QUANDO HO SCOPERTO DI AVERE IL CANCRO!"-Non poteva essere vero, ero profondamente sconvolto. La famosa Avril Mountais era ammalata e poteva morire da un momento all'altro. Dovevo saperne di piu, com'era possibile? La invitai io stesso a prendere qualcosa da bere mentre mi raccontava tutto. Mi disse che dopo il trasferimento non era riuscita a trovarsi amici e nemmeno ad ottenere buoni voti e che per questo motivo i suoi genitori la avevano mandata in collegio, poi scoprii anche che per poco e ci rimetteva la pelle a Londra dato che una volta aveva guidato la moto in stato poco sobrio ed era stata in coma per due mesi. Un anno dopo scoprì di avere il cancro e fu ricoverata, in quel periodo viveva a stento e il medico che seguiva la sua guarigione le aveva detto che non mancava molto ad arrivare a fin di vita. Rimasi a bocca aperta mentre Avril mi esponeva tutta la sua vita negli ultimi anni e le lacrime le rigavano il viso. Non sapevo se essere arrabbiato,felice o avere pena per lei. Non sapevo nemmeno il motivo per cui era qui, chissà perche la gente stronza finisce sempre male! Ma non ce la facevo ad abbandonarla al suo destino ed é questo il problema delle persone buone ovvero che in ogni caso rimangono buone, si inteneriscono e perdonano. E non mi sto vantando perché questo si potrebbe altamente definire come gran difetto. In ogni caso non so se per bontà o per quel briciolo di amore che avevo provato per lei alle scuole medie la portai con me, andai alla farmacia a comprare la tachipirina a Nicolas e poi cercando di farmi coraggio la portai all'interno della mia umile dimora. Mia madre quasi svenne alla sua vista e mio fratello dopo aver preso la sua medicina corse sopra in camera.
-"Mike,caro perche lei é qui?"-disse mamma
-"Mamma, posso spiegarti tutto ma non ora. Ho da fare. Vieni con me Avril!" -E prima che lei potesse dire nulla salii le scale velocemente, trovai Nicolas a letto a giocare con uno strano puzzle. Notai che erano già le 9:50 e per poco mi ricordai delle ore aggiuntive a scuola.
"MALEDIZIONE, OGGI C'É SCUOLA. VIENI CON ME AVRIL,PARLEREMO DURANTE IL TRAGITTO" - gridai io scendendo di nuovo le scale, inficcandomi un po' di bacon in bocca, salutando mamma con un bacio e infine facendo cenno a Avril di seguirmi.
Solcata la porta di casa mi trovai nelle strade affollate di Birmingham che da poco prima quando ero soccorso in aiuto di mio fratello e del suo bisogno di tachipirina lo erano molto meno. Presa la prima strada a destra diretto a scuola, mi rivolsi alla ragazza che da poco mi aveva sconvolto:
-"Allora Avril,giuro su tua madre che se mi stai prendendo per il culo finisci male."-e prima che potesse ribattere dissi-"Mi spiace per la tua situazione e se fossi stronzo come tu lo eri con me ora me ne fregherei e andrei a scuola spensierato ma non ce la faccio. Dopo mi sentirei in colpa. Comunque mi spiace molto per la tua malattia e pur non sapendo come, sono disponibile ad aiutarti."-finii la frase e alzai la testa verso Avril e per la prima volta dopo anni la guardai veramente negli occhi, occhi castani ma che per quel momento sembravano più sinceri che mai. Dopo tanto tempo riuscii a rivederla come la vedevo ad 11 anni.
"Sì Mike, sono sincera. Te lo assicuro. E sono felice che sei disponibile ad aiutarmi. Vorrei chiederti peró una cosa: mi perdoni per gli anni passati?"
A quel'ultima domanda ci misi un attimo per rifletterci e non sbagliare ma alla fine risposi
-"Non sono mai stato arrabbiato con te, sapevo che un giorno saresti tornata. C'é del buono in tutti noi bisogna solo trovarlo e avere il coraggio di mostrarlo al mondo. Tra due minuti devo entrare a scuola, ci sono altre richieste?"-chiesi infine con un accenno ad un sorriso sul mio volto.
-"Uh,grazie Mike sapevo che mi avresti capito! E si, ho un ultima richiesta... posso abbracciarti?"-rispose lei. Ci misi un paio di minuti per connettere e analizzare quello che mi aveva appena detto ma nulla di quelle analisi mi aiutó in quanto alla fine aprii,con un sorriso a trentadue denti,le mie braccia e lei corse tenendo le sue sotto le mie ascelle e io le mie sul suo collo. Non ci avrei mai creduto che un giorno mi sarei trovato con Avril Mountais che mi abbracciava sotto un cielo che da poco aveva mostrato uno splendido sole ma a quanto pare i miracoli possono succedere e a volte con loro appare la scintilla, la stessa scintilla che apparse nel mio cuore ad 11 anni...
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Spero che il capitolo vi sia piaciuto dato che é anche più lungo degli altri. Mettete una stellina e magari un commento.GRAZIE E AL PROSSIMO!
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THE FOREST
FantasyMike é un normalissimo liceale inglese che dopo anni ritrova uno dei suoi vecchi amori, uno dei suoi vecchi amici, uno dei suoi vecchi libri. E alla fine la vecchiaia non serve più quando questa lo assale, svelandogli segreti della sua vita. Cosa s...