Il Blame quel giorno sembrava più affollato del solito.
Quel luogo non era paragonabile minimamente all'inferno descritto da Dante.
Era un luogo malato fatto per gente insana che trovava via di fuga nell' alcool e nella droga.
Seppure la situazione economica della famiglia di Avery fosse più che modesta, alla ragazza piaceva l'idea di possedere un piccolo conto tutto per se.
Aveva intenzione di comprare una piccola casa indipendente e voleva anche riuscire a pagarsi l'università anche se la madre le ricordava continuamente che avevano tutte le possibilità per poter pagare casa e università senza i soldi della figlia.
Una voce indubbiamente maschile e dei capelli blu attirarono l'attenzione della rossa che in quel momento stava versando della vodka alla ciliegia nei numerosi bicchierini di vetro.
<Avery? Avery Bruns?>
<Michael? Michael Clifford?>
La rossa ingrandì gli occhi che in quel momento lasciavano intravedere una nota di felicità più che grande.
<Dio mio da quanto tempo!>
La ragazza uscì dallo spazio riservato agli alcolici da servire e corse verso il ragazzo.
<Ti trovo sempre più bella ogni volta che ci vediamo.> e la rossa non poté fare a meno di arrossire a quel commento piacevole.
< Cecy come sta?> domando il ragazzo.
<Direi bene> sorrise.
<Mike, ora ho il turno di lavoro e non posso proprio stare qui a parlare. Ti prometto però che un giorno di questo, il piú presto possibile, ti chiamo, ok?>Afferró il telefono dalla tasca posteriore del grembiule e registró il numero di Michael.
<Ci sentiamo allora Avery.> Il ragazzo racchiuse il corpo minuto di Avery nelle sue braccia e in quel momento la rossa si sentì davvero tranquilla.
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Il turno finì davvero tardi e la ragazza era più che esausta.
Percorse il vialetto sterrato che conduceva a casa sua.Sua madre sicuramente dormiva e, doveva ammetterlo, ad Avery quell'atmosfera cupa della notte non piaceva neanche un po'.
Salì velocemente le scale a chiocciola che portavano alla sua stanza e dopo aver acceso la lampada ,che diffondeva una luce pallida, si tolse gli abiti che puzzavano di fumo e indossó il pigiama e per ultima cosa legó i capelli in un cipollotto disordinato.
Si accoccoló sotto le coperte e in neanche cinque minuti si addormentó.
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Nota autrice.
Okayy, questo capitoli è davvero orribile ma l'ho scritto davvero molto velocemente perché mi sono accorta che non aggiornavo da tempo e mi scuso davvero tanto ma sono stata al mare e non ho avuto proprio tempo, ora ricomincerò ad aggiornare ogni tre giorni circa e nulla..spero che la storia sia abbastanza carina e se vi va lasciate una stellina e un commentino❤️.AGGIORNO A 1 VOTO E 1 COMMENTO. ❤️
Un abbraccio.
Aliensdolls :) ❤️