Capitolo 3. In conflitto col destino.

19 0 0
                                    

-"Attorno a me ci sono solo delle mura, semplici mura grigie come quelle che si vedono un po ovunque per strada. Di fronte a me un'altare con una grande stella celtica disegnata sopra, tre candele nere ad ogni lato della stella sistemate a forma di triangolo e la foto di una donna dentro una specie di vassoietto al centro. Una porta, c'è una porta rossa a destra." -

;" Sta entrando qualcuno kleyton! Disse kim impaurita.

Lui la guardò come per tranquillizzarla. Da quella porta entrarono due uomini dall'aria strana, quasi cattiva e Occhi neri come la notte. Tutti e due indossavano dei completi da ufficio e la cravatta blu con delle righe orizzontali bianche. Affianco, invece, una donna dai folti capelli lunghi e neri raccolti ad un lato della spalla vicino al viso e incappucciata , un fisico non proprio magro ma con le forme nei punti giusti, almeno per ciò che si poteva intravedere indipendentemente dalla tunica grigia che Indossava. Sì avvicinavano sempre di più verso l'altare nella stanza, si fermarono ad un' passo e la donna si girò.

Era lei, era Kim.

Kim restò immobile a guardare, aveva gli occhi arrossati, pieni di lacrime e sperava di svegliarsi nel suo letto con il cuscino tra le gambe, fra le sue lenzuola di seta bianche e il suo grande piumone verde.

;" Quella sono io. Que-quella sono io ? Kleyton, cosa sto facendo? Chi sono quegli uomini? Cosa ci faccio qui? Com'è possibile ? COME ?

Kim si voltò, con le mani davanti gli occhi.
L'uomo dal lungo cappotto che le stava facendo vedere tutto ciò le mise una mano sulla spalla e sospirò, poi aggiunse

;" Kimberly, continua a guardare. Hai bisogno di capire."

Sì voltò lentamente, aveva lo sguardo basso e le mancava quasi la forza per riaprire gli occhi.
I due uomini in completo erano ancora lì al lato destro e sinistro della Kim incappucciata.
Sfilarono un coltello dalla tasca sinistra delle loro giacche e contemporaneamente le presero i polsi, tagliandoli con un colpo secco.

Kimberly urlò.
;" Oh no! No no no. Ma cosa fanno? Cosa stanno facendo?!? Ti prego, portami via! Portami viaaaa!

Kleyton non distoglieva lo sguardo dalla povera ragazza che lentamente stava morendo dissanguata. Era immobile, li , davanti quella scena raccapricciante e Kim davanti a lui che lo pregava di portarla via.

-" Cos'era ? Una specie di setta satanica? Che perfide perversioni frullavano nella mente di quel tizio? È questa la fine che farò ? " -

Questo è ciò che pensava Kim.

Con un gesto kleyton posò le sue enormi mani sulla ragazza e con forza la girò verso quell'orribile scena.

;"Guarda Kim,OSSERVA! " urlò.

Lei singhiozzo', le sue lacrime potevano quasi riempire un'intera stanza. Singhiozzo' ancora.
La ragazza era sul pavimento, priva di sensi,e il suo petto non si muoveva, nessun segno di vita.

;" Ma cosa devo vedere ? Mi stai solo facendo del male. Ho capito! Ho capito che morirò se non farò ciò che dici. Ma ti prego, adesso basta! " Piangeva

;"No Kimberly, non hai capito nulla ed è proprio per questo che devi continuare a guardare."

Ancora singhiozzi provenivano dalla Giovane ragazza.

D'un tratto un grido assordante penetrò nelle loro orecchie. Era come se le stessero squarciando il petto ma senza toccarla. Cadde per terra sulle sue ginocchia.

Kim spalancò i suoi già grandi occhi verso la se stessa morta. Vide un piccolo movimento da parte sua, com'era possibile ?
Un'altro grido.

;"Aaaaah! "

Ma questa volta non proveniva dala nostra Kimberly.

;" Cos-Cosa, ma come? Ma era morta! " Disse kim sconvolta.

Quella ragazza stesa per terra si stava magicamente risvegliando.
Si alzò lentamente da terra rivolta verso l'altare e dando le spalle a Kim e kleyton.

I due in completo fecero un sorrisino soddisfatto, poi uno di loro aggiunse.

;"Sta meglio? Come si sente? "

La ragazza che prima sembrava fosse morta, emise un gemito compiaciuto e voltandosi esclamò.

;" Meravigliosamente! "

I suoi occhi erano rossi, come il fuoco che sentiva kim dentro.
La kim che prima credevamo morta Si avvicinò ad uno dei due uomini,
Gli prese delicatente la cravatta, lo avvicinò a se e disse.

;"Grazie tesoro!"

Dopo di che gli conficco' nel petto lo stesso coltello con la quale le avevano tagliato le vene.

;" Dovevi essere più delicato." Sorrise.

-" Ci ritrovammo dov'era appena accaduto tutto, dove tutto era iniziato. Ho amato quel parcheggio più di me stessa. Mi ci vollero dei minuti per riprendermi. Quella scena di me che uccideva colui che mi aveva uccisa , mi passavano ancora davanti. Ero confusa, spaventata.. letteralmente a pezzi. Kleyton mi scosse" -

; " Non siamo noi i cattivi Kimberly. Questo è solamente l'inizio. " ....

She isDove le storie prendono vita. Scoprilo ora