Giunto a casa, Ashton si ritrovò davanti la solita scena: sua mamma che lavava i piatti della colazione e sua sorella che per l'ennesima volta stava saltando la scuola.
"Sophia, che cavolo fai ancora a casa?!" sbraitò Ash.
"I cazzi miei, perché?"
"Dovresti essere a scuola! Quante cazzo di volte ti ho detto che devi ANDARE A SCUOLA?!"
"Tu non ci vai, perché dovrei andarci io?"
"LO SAI PERCHÈ MANGI E MESSAGGI CON IL TUO FOTTUTO IPHONE?! PERCHÈ IO LAVORO, LAVORO COME UN DISGRAZIATO E LO FACCIO PER IL TUO BENE, PER VEDERTI DIPLOMATA UN GIORNO"
Susie, la madre, rivolse una debole occhiata ad Ashton, che non la percepì nemmeno.
"E ora alza il culo, lavati, vestiti e vai a scuola. Ti accompagno io" Ashton sembrava pentito delle parole dure rivolte alla sorella, quelle parole trasudavano disdegno e Sophia lo avevo capito.
La ragazza si alzò e si diresse verso la sua camera. Sbattè la porta e scoppiò in un pianto."Oh ma mavaffanculo, sei sempre così, vuoi fare pietà alla gente. Ma che pietà vuoi che io abbia di te? Il tuo unico compito è quello di alzarti alle 8 e mezza di mattina, infilarti dei vestiti puliti e passare qualche ora con dei ragazzini della tua età. Non puoi farlo e basta?" il ragazzo pronunciò le parole con un tono di voce più alto del normale in modo che la sorella potesse udirlo al di là della porta.
"Tu non capisci nulla, credi sia così semplice camminare per i corridoi ed essere lo zimbello di tutti? Beh, fa schifo e l'unica cosa che vorrei fare è diventare invisibile. E ora vattene, voglio stare da sola."
Ashton sapeva dei problemi che la sorella aveva avuto a scuola. Era tutto dovuto al fatto che lei era "la poveraccia". Anche Ashton era stato etichettato così in passato ma non lo toccava così tanto. Non riusciva proprio a capire perché la sorella non poteva essere orgogliosa di se stessa e camminare a testa alta, la gente vuoi o non vuoi è e sempre sarà cattiva, trovaranno sempre qualche difetto per cui giudicarti, è la vita.Ashton raggiunse l'uscio di casa e disse alla mamma che stava per uscire. Aveva bisogno di staccare da tutta quella casa che trasudava tristezza e angoscia.
Prese una Marlboro dal pacchetto che ormai scarseggiava di contenuto e l'accese. Camminava in direzione del parco cittadino, dove tutti i "disadattati sociali" come lui si ritrovavano, persone che lasciavano a casa la sua stessa angoscia e tristezza.
"Eih amico, come va?" un ragazzo sui 18 anni avevo visto Ashton in lontananza. Ash fece una breve corsetta e raggiunse il gruppetto di ragazzi.
"Il solito, voi?"
"Male, ma ho qui con me della roba buona. Magicamente ti sentirai in una mega villa sulla spiaggia circondato da tante pollastrelle" Ashton aveva sempre odiato la droga, era totalmente contrario.
"Vedi, Buck, io...ehm...credo di essere a posto così come sono..." emise le parole con grande incertezza, sottolineata dal fatto che si grattò la nuca.
"Ragazziiiiii! È arrivato il cagasotto! Fategli un applauso!"
Aveva capito tutto. Lo volevano drogare per togliergli i 5 dollari che gli rimanevano.
Ashton si allontanò nervosamente dal gruppo e prese a correre furiosamente in direzione dell'uscita del parco.Lo stavano seguendo. Un branco di cinque cocainomani in cerca di contanti lo stava inseguendo. Era decisamente nella merda.
Correva talmente veloce che sembrava avesse guadagnato dei super poteri, tipo quel telefilm...come si chiama? Ah, si The flash.
Girò circa 4 vicoli finché non ne imboccò uno cieco. Cazzo!
Si infilò in un vicoletto laterale, quelli dove buttavano la spazzatura dai palazzi fino a lanciarsi dietro ad un cassonetto.
Dietro al cassonetto non era solo, c'era un'altra...o un altro (?) disgraziato a fargli compagnia. Il viso del malcapitato era coperto dal cappuccio della felpa.
"Piacere, Ashton" sorrise.
Il vicino si scostò il cappuccio e si rivelò essere...una LEI!
"Eih, wow, che diamine ci fa una ragazza in questa topaia?"
"Anche le ragazze finiscono nei guai, purtroppo non è un esclusiva maschile" rispose lei con sarcasmo e un sorriso a trentadue denti.Ashton era rimasto ammaliato dalla ragazza: capelli biondo ramato, tendenti al moro, occhi color smeraldo, una bocca piccola e non troppo carnosa, rosso fragola ed un nasino piccolo ed all'insù. Una bambola.
"Eih, coso, sei imbambolato?" l'ammaliato si destò e, prima di riuscire a mettere a fuoco, vide la mano della ragazza svolazzargli davanti nell'intento di farlo ritornare alla realtà.
"Io-" Ashton si bloccò assieme al suo battito. Dalla parte anteriore del cassonetto si sentirono dei rumori di lamiere mosse da calci e la voce di due degli stronzi che avevano cercato di rapinarlo.
Non si metteva affatto bene per lui e la bambola.
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By your side || Ashton Irwin
FanfictionNon sai cosa il futuro riserva. Basta un attimo che la vita ti sfugge di mano, come un petalo durante una tempesta. È difficile recuperare la vita perduta. Ma una scorciatoia c'è: avere qualcuno al tuo fianco.