The boy on the bus

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Dopo aver riposto per bene la spesa e sistemato le cose negli scaffali in bagno decido di chiamare mia mamma, che già immagino si stia facendo mille paranoie perché non l'ho chiamata.
Prendo il telefono che avevo appoggiato sopra il letto e mentre digito il numero di mia mamma vado in salotto e mi accendo la tv.
Dopo un po di squilli sento la voce di mia mamma dall'altro capo del telefono
"Pronto?"
"Ciao mamma sono io" rispondo dolcemente
"Ciao tesoro! Mi stavo preoccupando, com'è Londra? È bella come te l'aspettavi?" mi chiede
"È ancora presto da dire, ma penso che sia un posto fantastico" ribatto
"Beh spero che ti trovi bene. Scusa tesoro, ma ora devo andare, ho il pollo in foro" mi avverte
"Certo ciao, saluta papà" e dopo un suo assenso riattacco.
Guardo l'ora e noto che sono le 12.30 cosi decido di mettere su l'acqua per farmi una pasta.

Sono le cinque del pomeriggio e non so che fare, cosi prendo la borsa mettendo dentro il telefono e il portafoglio, dopodichè esco.
Mi dirigo verso la fermata dell'autobus per vedere gli orari di quello che porta in centro. Proprio in quel momento passa l'autobus, cosi lo fermo e dopodiché salgo.
Dopo un po di fermate decido di scendere, perché da lontano intravedo l'insegna di uno Starbucks.
Appena scesa mi dirigo verso il bar.
Mi è capitato solo una volta, cinque anni fa, di bere qualcosa della Starbucks, e ora che ho l'occasione certo non la perdo.
Entro nel locale ben arredato e vado verso il bancone, un ragazzo sui 20 mi chiede l'ordinazione: frappuccino con panna e cioccolato, ho sentito dire che è buonissimo.
Dopo aver pagato e salutato gentilmente il cameriere esco e cerco una panchina dove sedermi a codermi il frappuccino, ebbene si è davvero buono.
Verso le 18.00 dopo aver fatto una passeggiata decido si tornare a casa.
Cammino verso la fermata dove precedentemente mi aveva lasciato l'autobus e aspetto quello per tornare a casa. Dopo circa dieci minuti di attesa passa l'autobus nel quale di conseguenza salgo.
Mi accomodo sul primo posto che trovo libero e mi dedico a contemplare il paesaggio fuori dal finestrino. Ad un certo punto noto una chioma riccia poco più avanti di me, il ragazzo è di lato quindi riesco ad analizzargli il profilo. Penso che abbia la mia età, capelli ricci tirati indietro in un grande ciuffo grazie a un po di lacca suppongo: non c'è segno di gel, gli occhi sembrano verdi, contornati da lunghe ciglia, le labbra sono rosee e noto un anello al lato destro di esse, un piercing. Dalla maglia nera a maniche corte che porta riesco a notare dei tatuaggi, ma non posso continuare la mia "indagine" perché ormai sono arrivata alla fermara di fronte al mio appartamento.

Durante tutta la sera non riesco a togliermi dalla testa quel ragazzo, aveva un aria dal solito "ragazzo cattivo" ma qualcosa in lui mi incuriosiva.
È ormai quasi mezzanotte e io ho davvero sonno perciò decido di cambiarmi nel mio pigiama preferito ed andare a letto.
Il giorno dopo mi alzo verso le 9.00 e mi ricordo che devo andare da Alexis. Scendo velocemente dal letto e vado in bagno a lavarmi il viso.
Aziono la macchina del caffè cosicchè sia pronto quando io mi sono preparata.
Indosso gli skinny jeans neri e una semplice maglia bianca con una scritta, raccolgo i capelli in una coda disordinata e mi trucco con un semplice fonditinta e mascara, insomma devo andare dalla mia vicina di casa non a un pranzo reale.
Quando ho finito di sistemarmi vado in cucina e in una tazza grande mi verso il caffè, aggiungendo poi del latte e dello zucchero.
Finito di far colazione mi metto il telefono e le chiavi in tasca e esco dalla mia porta per dirigermi da quella di Alexis.
Busso e subito la bionda mi viene ad aprire con un gran sorriso.
"Entra" mi invita
"Grazie" rispondo varcando la soglia.
Il suo appartamento non è niente male, l'ha arredato davvero bene.
Mi fa accomodare in cucina.
"Vuoi del caffe?"
"No grazie, l'ho già bevuto" rispondo
"Beh però ho dei cupcake al cioccolato, ne vuoi?" chiede ancora con un sorriso
"Certo! Io adoro i cupcake!" ribatto con un grande sorriso.
Appoggia sul tavolo un vassoio stracolmo di cupcakes e subito ne prendo uno addentandolo.
Parliamo del più e del meno, di come mai mi sono trasferita di qui, del fatto che lei è gia da un po che vive da sola a causa della morte dei suoi.
"Allora conosci già qualcuno?" mi chiede lei in teressata
"No" rispondo scuotendo la testa
"Beh magari ti potrei presentare la mia compagnia e potresti uscire con noi" dice entusiasta
"Ehm certo, se non disturbo" dico un po imbarazzata
"Ma quale disturbo!? Dopo chiedo ai ragazzi che ne pensano e ti faccio sapere per la prossima uscita" risponde lei
"Certo" rimatto sorridente.
Ci scambiamp i numeri e dopo poco torno a casa per pranzare.
Mi preparo una pasta al tonno, la mia preferita.
La giornata è davvero noiosa e la sera fatica ad arrivare.
Per cena non ho davvero voglia di cucinare cosi ordino una pizza a domicilio che mangerò guardando un film.

Alle 20.00 arriva il fattorino che pago per poi mettermi sul divano a guardare la TV e dopo quasi due ore prendo sonno.

ZALVEEEE

Hey!!
Okay questo capitolo fa abbastanza schifo sorry.
Prometto che i prossimi saranno meglio.
I PROMISE *dice mettendosi la mano sul cuore*
Okay la smetto.
Al prossimo capitolo!!!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2016 ⏰

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