1. Un motivo in più per odiare i lunedì

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Sono una pigrona, odio svegliarmi presto e odio farlo per andare a scuola, ma quella mattina c'era qualcosa di diverso nell'aria e potevo avvertirlo anche solo restando a letto con le palpebre chiuse.

1) La sveglia non aveva suonato.

Mi ero dimenticata di metterla? No, controllo almeno tre volte prima di addormentarmi. Il mio ragazzo, Devon, odia i ritardi e grazie a lui, che mi accompagna sempre a scuola in macchina, arrivo puntuale da mesi.

2) Devon non mi stava tempestando di chiamate.

3) Mia madre non mi ha ancora buttato giù dal letto.

4) In casa c'è un silenzio tombale.

Tutto ciò può significare solo una cosa....

Spalancai gli occhi in preda al terrore: erano le nove e mezza. Mi catapultai in cucina, inciampando su qualsiasi cosa si trovasse sul mio cammino, perché l'ultima volta che mia madre mi aveva lasciato dormire in un giorno scolastico era morto qualcuno, e non ricevendo chiamate da Devon...

Ma per fortuna mi sbagliavo, perché il mio bellissimo fidanzato era seduto su uno sgabello mentre mia madre preparava i pancacke.

<<è il mio compleanno?>> Chiesi confusa.

Entrambi si voltarono a guardarmi come se avessero visto un'aliena.

<<Che c'è?!>> Continuai irritata.

<<Tesoro>> Iniziò mia madre in un tono che non prometteva niente di buono <<è arrivata questa per te>> E mi porse una lettera, aperta, cercando di nascondere gli occhi lucidi.

<<Grazie per la pribacy>>

Aprii i fogli che qualcuno aveva accartocciato e bagnato. La scrittura era ancora leggibile e scenografica, di quelle che vedi per gli inviti ai matrimoni. La cosa mi allarmò non poco e cominciai a leggere, meglio togliersi subito il pensiero.

Alla mia Seira Lavinia Lyles,

è mio dovere informarla, in qualità di suo padre biologico e Re di Nuova Inghilterra,

che lei ora è la mia erede al trono più prossima, dopo il principe Richard, e pertanto la invito a raggiungermi al castello reale quanto prima per essere istruita come conviene a una donna del suo rango.

Verranno a prenderla nel pomeriggio.

Distinti saluti,

Re Benedict Windsor

<<è uno scherzo>> Sussurrai.

Non avevo mai conosciuto il mio padre biologico e ora salta fuori che è niente meno del re? Noi che facciamo fatica ad arrivare a fine mese?

E poi in che senso sarei ORA l'erede più prossima? Prima cos'ero? Uno scarto che poteva essere anche buttato via?

<<Vorrei che lo fosse>> Rispose mia madre, asciugandosi una lacrima <<Vorrei poterti tenere con me>>

<<Non è possibile>> Sprofondai nella poltrona più vicina, con le mani fra i capelli. Guardai Devon, lo avevo desiderato per così tanto tempo e ora che stavamo insieme dovevo andarmene... saremmo rimasti insieme? Senza contare poi che avrei dovuto lasciare anche mia madre, le mie amiche, la mia scuola...

<<è meglio che vada>> Disse lui, congedandosi.

Non dissi niente mentre lo vedevo sparire dietro la porta, nemmeno un saluto. Avevo solo voglia di piangere, piangere fino a che avessi ancora energia in corpo, fino a inondare la città, fino a scomparire.

Principessa per casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora