8. Alcuni uomini hanno il verme dentro proprio come i frutti

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Seduta sul davanzale della mia finestra vedevo partire la carrozza di Margery. Dopo aver rimesso tutto a posto nello studio mi aveva lasciato uno schizzo della mappa dei passaggi segreti e poi c'eravamo salutate. Ora spettava a me portare avanti le indagini.

Perché il re non faceva niente? Perché nessuno diceva niente? La prima cosa che mi venne in mente fu che fosse stato Richard, ma dovevo trovare delle prove.

Dei colpi leggeri alla porta mi distrassero dai miei pensieri e andai ad aprire. Mi trovai davanti un gruppo di ragazze più o meno della mia età, vestite da cameriere.

<<Buongiorno Lady Seira>> Disse quella più vicina alla porta: una ragazza bassa e molto abbronzata, con dei deliziosi ricci castani che addolcivano un po' il suo viso austero <<Siamo le sue cameriere personali e siamo state incaricate da suo padre il re di prepararla per la colazione>>

<<Prego>> Risposi assonnata lasciandole entrare, non avevo chiuso occhio per tutta la notte.

<<Il re ci ha scelte appositamente per lei>> Aggiunse sorridendo un'altra, alta e con i capelli corvini raccolti in quella che da noi si chiama "cipolla" (Una versione più morbida e semplice dello chignon) <<Ci ha mandato da lei solo ora perché voleva farla abituare in modo graduale alla vita di corte, com'è premuroso!>>

Subito la fulminai con lo sguardo. Mio padre era tutto tranne che premuroso e le conversazioni finirono lì.

Alla fine di un processo che mi sembrò infinito, indossavo vestito celeste chiaro, con il corpetto ricamato, la gonna ampia lunga fino a terra e un copri spalle con le maniche a tre quarti che si allacciava con un nastro alla vita. Era comodo e chic. Adoravo le maniche a tre quarti e per questo periodo dell'anno erano perfette per Londra visto che ormai eravamo ai primi di agosto e settembre cominciava a farsi sentire.

Mi raccolsero alcune ciocche dietro la testa così da illuminarmi il viso, mi coprirono le occhiaie e mi truccarono. Avevo deciso che sarei stata una persona diversa e già guardandomi allo specchio non sembravo la stessa, sembravo quasi radiosa... non pensavo che un buon make-up potesse arrivare a coprire anche le ombre che avevo dentro.

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Appena entrai nella sala della colazione mi trovai davanti tutte le persone che non volevo vedere: primo fra tutti il re, che sembrava già così fastidiosamente carico di energie; la regina che aveva avuto la brillante idea di portarmi qui; Richard, il mio inquietante fratellastro e Charles... Arrossii ripensando alla sera prima.

Quale sarebbe stata la sua mossa?

Feci per andare a sedermi al mio solito posto, il più lontano possibile da tutti, quando la regina parlò.

<<Seira, mia cara, perché non vieni a sederti vicino a Richard? Non startene lì tutta sola, Lady Margery è partita questa mattina all'alba>>

Annuii e mi avvicinai con riluttanza a quell'essere che per sfortuna dell'intera nazione era il prossimo erede al trono. Lui mi sorrise, sembrava quasi un angelo quando mi accomodai fra lui e Charles.

<<Sai, mi piacerebbe molto vedervi legare>> Continuò Ebony portando una ciocca dei suoi capelli dorati dietro le orecchie <<Vorrei che foste davvero come fratello e sorella>>

<<Penso che sia un po' tardi per questo>> Grugnii io spazientita, non volevo avere niente a che fare con lui.

<<Che intendi?>>

<<è troppo facile ricordarsi di qualcuno solo quando si ha bisogno di qualcosa... e aspettarsi che la faccia>> Borbottai spazientita. Il re trattenne a stento un'espressione irritata e subito accantonò il giornale che stava leggendo.

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