Ci sono dei momenti nei quali rimani bloccato, il tuo corpo è immobile, nei quali le parole ti s'incastrano in gola. Era così che mi sentivo, un corpo vuoto, senza vita, ignaro delle sue capacità. I suoi occhi fissavano ancora i miei, alzò leggermente le sopracciglia, come per incitarmi a rispondere, ed iniziò a giocherellare con la sigaretta tra le sue labbra, girandola su se stessa, con le dita, senza mai farle toccare le estremità.
– Riesci ad accenderla o ti serve una mano?- Smise di torturare la sigaretta, lasciò cadere il braccio lungo il fianco e fece un passo in avanti.
- Se avessi voluto farlo non credi che l'avrei già fatto?- Mentre parlava non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle sue labbra, la sigaretta dondolava leggermente ad ogni parola che usciva dalla sua bocca. Abbassai lo sguardo per evitare che se ne accorgesse.
- Ah, capito, tutta scena.- Fece un altro passo in avanti.
- No, è un tic, alcuni lo fanno per credersi grandi, altri per allentare la tensione, ma nessuno ha realmente bisogno di fumare, voglio dire, ci sono altri modi per risolvere entrambe le cose. Io ho smesso tempo fa. –
- Se lo dici tu..- Feci una piccola smorfia e mi voltai.
- Davvero? Ti arrendi così facilmente? Pensavo fossi una tipa tosta.- Mi girai di scatto.
- Come?!- Si tolse la sigaretta fra le labbra e dopo averle inumidite con la lingua m'indicò il distributore - Oh, beh, tu non sai nulla. Io non mi arrendo facilmente, ma quella è solo una barretta. Ho già saltato la prima ora, non voglio prendere una nota il primo giorno di scuola.- La campanella iniziò a suonare, mi voltai nuovamente.
- Non sei una dei nostri, vero? – Quasi gridò per farsi sentire e come se non avessi sentito entrai in classe.
Appena spalancata la porta vidi in lontananza una figura maschile che farfugliava nell'armadio, andai a sbattere contro il banco, si voltò, sembrava frustrato.
-Buongiorno signorina Johnson, è un piacere vederla arrivare puntale, vedo che con le vacanze è diventata matura.- Spalancai gli occhi, come diavolo si permetteva? Se solo avesse saputo del perché ero puntuale..
-Accomodati pure davanti a me.- Spalancai gli occhi nuovamente, non che fosse un cattivo insegnante ma stare davanti a lui avrebbe significato alzare la testa ed annuire ogni 5 minuti.
- Tranquilla, oggi non spiegherò, è il primo giorno per tutti.- Poco rassicurata andai a sedermi davanti alla cattedra. All'improvviso una massa simile ad una squadra di giocatori di rugby si catapultò in classe, tutti volevano accaparrarsi i posti in fondo. Vidi Claire farsi spazio tra la folla con una serie di gomitate, se volevi sopravvivere senza essere buttato a terra quello era l'unico modo. Arrancando prese posto di fianco a me.
-Ehilà, ce l'hai fatta!- Sorrise, mi mancava quel sorriso, Claire era una delle persone più positive che avessi mai conosciuto, riusciva subito a metterti di buon umore, anche solo sorridendo. Sorrisi a mia volta.
- Buongiorno ragazzi, per la vostra felicità, oggi non faremo lezione.- Cominciarono una serie di urletti, battiti di mani e fischi. -Ma posso ancora cambiare idea se non starete zitti.- Tutto cessò.– Ecco, bravi. Allora, sapete bene che in questa classe non ci sono solo alunni dello scorso anno ma anche di nuovi, vorrei che usaste quest'ora per parlare tra di voi, vorrei solo che provaste ad andare d'accordo.-
-Credo che questo non sia possibile, professore.- Intervenne un ragazzo dalla voce roca, dal fondo della classe – Non si tratta di avere alcuni compagni nuovi, ma un'intera scuola.- Continuò.
-Dovreste ringraziarci, ne alzeremo il livello, non so se lo avete capito ma tutto questo edificio grida "nullità"- Disse il ragazzo dietro di me, alzandosi in piedi.
-Porta rispetto, siamo noi ad avervi ospitati-
-Rispetto? Se siamo qui è solo per salvare il culo a questa scuola- Alzò le sopracciglia e si risedette.
-Ehi, voi due, smettetela. In un certo senso il signor Coleman ha ragione, questo posto ha bisogno di sollevarsi, dopo quello che è successo, ma comunque qui, niente e nessuno è una nullità, dovrete andare d'accordo che vi piaccia o meno.- Si sistemò gli occhiali neri sul naso prima di alzare lo sguardo verso l'intera classe.
- Professore, con tutto il rispetto, le ripeto che non è possibile, c'è un guerra tra i due istituti che dura da più di dieci anni, non solo tra gli alunni ma anche tra i professori e lei lo sa bene. Il fatto che i due presidi siano amici e vogliano aiutarsi non significa che l'odio che c'è nell'aria sparirà.-
-Dovrete trovare un modo, non possiamo permetterci di perdere altri alunni per qualche stupido litigio, abbiamo perso circa il 20% degli alunni nel corso di questi anni, credo che basti.- Si passò le dita tra i capelli, frustrato.
-Scusate, io sono letteralmente nuova, qualcuno può dirmi cos'è successo di così grave?- Disse una ragazza rossa con una voce squillante.
-Ci sono stati 7 suicidi in 3 anni- Dissi a bassa voce, ma tutti sembravano aver sentito.
Spazio autore: Ciao a tutti, mi scuso davvero se non ho aggiornato per tutto questo tempo.. gli ultimi due mesi di scuola sono stati duri, era tutto una verifica. Finita la scuola mi si è rotto il computer e dato che non sono abbastanza sfigata, il negozio ha chiuso per ferie e io non ho potuto aggiornare.. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto :)