The Ghost of You.

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Fa freddo, Gerard. Perché fa così freddo?
Sto camminando ma non so perché lo stia facendo, cammino e basta, senza una meta. Mi sento così leggero e ho così tanto freddo.
Continuo a camminare e oh, ora sono sdraiato sul nostro letto, accanto a te. Ma stavo davvero camminando?  Mi sembra di essere qui  con te da un'eternitá.
Tu stai dormendo, Gee, sei bellissimo quando dormi. Così dolce e tranquillo, sembri un bimbo.
Delle lacrime ti rigano il viso. Perché stai piangendo, amore?
Ti stringo tra le mie braccia ma tu ti svegli e ora sono impiedi davanti alla porta.
Scusa piccolo, non volevo svegliarti. Torna a dormire.

Sto camminando ancora, Gerard.
Mi piace camminare, lo faccio spesso. Vado su e giù per la casa, la nostra casa. Mi piace anche osservarti. Ti osservo sempre, sai?
Perché bevi così tanto? Bevi bevi e piangi, piangi un sacco. Non dovresti farlo. Tu sei felice. Sei felice con me, no?
Io sono qui con te.

È passato così tanto tempo. O forse no. Da cosa? Non mi ricordo.. io, io non riesco proprio a ricordare. Eppure so che è qualcosa di importante.
Mi sento scivolare via Gerard. Sto affogando, aiutami! Aiutami Gee..
Apro gli occhi e sono accanto a te, non sto più affogando. Ma io gli occhi non gli ho mai chiusi. O forse l'ho fatto, e non li ho più riaperti.

Continui a non parlarmi, a non voler toccarmi. Appena mi avvicino tu ti allontani.
Cos'ho fatto di sbagliato? Ti faccio schifo, amore?
Guardami! Io sono qui, Gee, perché non mi vedi?
Io ti guardo sempre ma gli unici sguardi che ricevo in cambio sono quelli del cagnolino che ti ho regalato a Natale. Te lo ricordi, quel natale?
Lui mi guarda e ringhia e tu hai paura. Ti sfioro la pelle e tu vai a chiudere le finestre e poi ti guardi attorno, spaventato.
Hai paura di me, Gerard? Cosa ti ho fatto, perché non me lo dici!?

Sono arrabbiato Gee. Sono tanto arrabbiato perché non vuoi parlarmi. Faccio cadere le cose, faccio saltare la luce, ma non lo faccio apposta. Tu hai tanta paura.
Scusa amore, io non voglio farti paura. Voglio solo stare con te, perché tu non vuoi?
Sono ancora più arrabbiato quando lei entra in casa nostra.
Lynz, così si chiama, si. Dici di amarla ma è una bugia, tu ami solo me! O no.. no, non mi ami più.

Voglio uscire da questa casa, la vostra casa, ma non ci riesco.
Io non posso uscire, ti amo ancora, non lo capisci, Gee? Sono bloccato tra queste quattro mura con te.
A volte ti sento sussurrare il mio nome nel sonno.
Frank, dici, perché sei morto?
Sono morto? Non posso essere morto. No.. io devo prendermi cura di te, Gee, te l'ho promesso.
Perché ti  sei ucciso? Dici nel sonno.

Non sono più arrabbiato con te, non è colpa tua. È colpa sua.
Lei è entrata in casa nostra e ti ha portato via da me! Lynz, si, è colpa sua.
Ricomincio a far cadere oggetti. Non so come faccio, succede e basta. La piastra che ha in mano, la bottiglia di vino, la scala su cui è salita per recuperare la palla dei figli del vicino. Il nostro vicino. Di casa nostra. Perchè lei si è spezzata il collo cadendo dalla scala, e la casa e di nuovo nostra.
Tu sei di nuovo mio, Gerard.
Sarai sempre mio.
Ci amiamo, no?

Non sono pazzo, dici, dovrei cambiare aria, dici.
No amore, non sei pazzo, io sono qui. Sono sempre qui. Tu inizi ad accorgertene, vero? Si, senti la mia presenza, senti i miei sguardi quando ti svegli nel cuore della notte perchè ti senti osservato, ma li non c'è nulla, pensi, invece ci sono io, nascosto nel buio. E ti osservo.
A volte ti sembra di scorgere due occhi luminosi, solo per una frazione di secondo, ma cerchi di convincerti che no, lì non c'è nulla, perché altrimenti saresti un pazzo.
Mi senti quando cerco di toccarti, mi senti quando attraverso il tuo corpo con il mio, incorporeo. So che ti fa male quando lo faccio, so che senti freddo proprio dentro al cuore. Io mi sento sempre così.
Fa così freddo, Gee, voglio che tu lo senta, così forse mi capirai.
Sono lì, sono sempre lì, sono quella cosa che si nasconde nei tuoi incubi e nel buio e nel silenzio della tua stanza. Sono lì. E verrò a prenderti.

Frank è morto, Frank è qui, Frank ha ucciso la mia ragazza, pensi.
No, è caduta dalla scala, dici.
Quelle sono valigie, Gee? Vuoi andartene da me?
Non puoi scappare, non è così semplice, capisci?
Questa è la nostra casa, non posso permetterti di abbandonarla. Capisci?
No, non te lo permetterò.

Sei così debole Gee, sei così debole che non mi è difficile farti cadere giù dalle scale.
Quel maledetto cane di quel maledetto Natale abbaia, abbaia e abbaia, dice è qui! Frank è qui! Ma io ti prendo Gee, ti prendo prima che tu possa romperti il collo come Lynz, ti prendo e ti aggrappi alla ringhiera della scala.
Sei salvo amore, ed è tutto merito mio. Se te ne vai non potrò più salvarti, non lo capisci?
Devi capirmi amore, se provi ancora ad andartene dovrò fermarti. Non puoi lasciarmi, non puoi.

Sei sempre più debole e spaventato, sei convinto di essere pazzo. Ma io sono davvero qui, piccolo,  ti piacerebbe potermi vedere?
Sei sempre più debole e io sono sempre più coscente. All'inizio mi sentivo confuso, perso, stavo affogando. Non sapevo di essere morto, ero tanto arrabbiato. Ma ora sei tu quello smarrito e io finalmente so qual è la cosa giusta da fare.
Vattene! Lasciami in pace! Dici.
Ti accasci sul pavimento in posizione fetale e ti prendi la testa fra le mani, piangi, urli con tutti i polmoni, urli così tanto che non hai più voce. E io rido, rido anche se non puoi sentirmi.
Sei il mio conto in sospeso, Gee, non posso lasciarti, non puoi cacciarmi.
E allora il cassetto dei coltelli si apre, la vasca si riempe da sola, un cappio appare davanti alla porta della nostra camera.
Sei così infelice, Gee, perché non vieni da me?
Perché non ti addormenti in quella vasca? Perchè non ti affondi quel coltello nel petto? Non sei curioso di sapere cosa si prova a sentire un coltello che penetra nella tua carne viva, che brucia, e poi il freddo? Lo faresti per me, Gee?

Inizio a sussurrartele, queste cose. Te le sussurro mentre dormi, mentre sei più vulnerabile alle idee che lentamente si stanno insinuando nella tua testa.
Non puoi neanche immaginare quanto sia pericolosa una semplice idea, Gee.
Sono tanto felice quando torni a casa con una pistola.
Non sei felice? Non sembri felice. Non capisco. Ci rivedremo, no?
Tra poco sarai di nuovo felice amore.
Ti punti la pistola alla tempia, chiudi gli occhi, stai piangendo.
Appoggio la mano sulla tua e la senti,  hai un brivido e apri gli occhi ma non mi vedi, il tuo sguardo mi attraversa e guarda lontano e poi li richiudi.
Non farmelo fare Frank, supplichi, ti prego.
Oh, Gee, non lo vedi quanto stai soffrendo? Non ce la fai più. La vita è diventata solo un peso, un muro tra noi due.
Ti bacio, tutti i tuoi muscoli si contraggono. Hai freddo, amore? Anch'io.
Fallo, ti sussurro all'orecchio, e forse mi senti, perchè riapri gli occhi in uno scatto e un'espressione di puro terrore è dipinta sul tuo viso.

Uno. Ti amo, Gee.
Due.  Stai per premere il grilletto.
Tre. Va all'inferno, dici, e proiettile ti attraversa il cranio, facendoti esplodere il cervello.

Sei felice, Gee? Staremo insieme per sempre.
Buonanotte amore.

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Ciao amiki
Ho scritto questa storiella perchè boh mi andava e sono depre quindi scrivo robe depre.
E voglio dedicarla alla mia @nanagrrr_444 (non mi fa taggare idk) perchè è la mia cosina coccolosa e le voglio bene.

A presto, Dolfi.

The Ghost Of You {OS Frerard}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora