L'amore che non è mai stato

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Come un marinaio che all'orizzonte scorge la luce fioca d'un faro sorgente dalle acque buie e deserte dopo una terribile tempesta, allo stesso modo anche io fui sollevato al veder i suoi occhi vitrei, le sue labbra rosse come porpora tra le calde guance in penombra, magnifiche guance bianche, incantevoli e delicate come un fiore di tulipano. Ed erano belle come nient'altro tra tutte le cose che ho visto in questa vita. Con lei davanti a me le accostai le mie dita che sfiorarono d'un soffio i suoi capelli ricci e ribelli, simili a seta dello stesso colore delle rose nere. Continuai quel fare a entrambi piacevole finché la mia mano protesa non arrivò al suo mento e mi avvicinai e si inciliarono di poco i nostri visi; Il mio naso accarezzò il suo. Baciare e sorridere sentii insieme e gli occhi luccicanti sotto le ciglia nerissime proprio lì si abbassarono per qualche bellissimo attimo. Poco dopo ebbi la sua fronte vicino alla mia e ridemmo insieme mentre l'uno era nella mente dell'altro rimandando al futuro lontano tutte le altre preoccupazioni. Sembrava quasi un sogno ad occhi aperti, talmente magnifico nella sua armonia e nella sua imperfezione che i miei sensi si lanciarono di nuovo nel vortice nato dalla nostra passione come dei marinai perduti avrebbero fatto con le sirene tentatrici. Fu tutto così maledettamente meraviglioso che alla fine davvero niente di tutto ciò è mai avvenuto.

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