Nasconditi

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Correre, l'unico pensiero è correre, non importa dove.

Nonostante la foga e la paura di essere presi, io e lei non molliamo la presa, se ci prende siamo finiti, ma anche se ci dividiamo abbiamo finito di vivere.
Guardo negli specchietti delle macchine per vedere a quanti metri sta: pochi, molto pochi.
Non mi lascia altra scelta: mi giro verso di lei e la guardo negli occhi, la mia ragazza sa già cosa fare, per questo la amo troppo.
Un gesto di intesa, un millesimo di secondo.
Lui vuole me, non lei.
Mi fermo e mi giro, mentre lei prosegue per dove mi aspetterà per qualche minuto, non la lascerò sola per più di 3 minuti, tengo troppo a lei, non posso permettere che le succeda qualcosa.

Dopo tanto tempo siamo di nuovo faccia a faccia, lui e io, io e la bestia.
Comincio così:" Da quanto tempo, cosa ti porta qui?"
Lui quasi ride alla mia domanda:" Hai qualcosa che mi appartiene".
La mia risposta è quasi da manuale:
"Bene, allora prenditela, ma dovrai passare prima sul mio corpo".
Lui si muove di scatto, come se fosse caricato a molla, si lancia contro di me in un impeto di rabbia, ma mi è stato facile scansarlo.
Lo blocco con la mano dietro la schiena, questa volta è la resa dei conti, gli stringo un braccio intorno al collo in una morsa mortale.
Il suo viso cambia colore, è sempre più tendente al blu, asfissia, morte abbastanza dolorosa, ma non abbastanza per un cane come lui.
Sarebbero bastati altri 10 secondi e di lui sarebbe rimasto solo il ricordo, ma lei, mio angelo custode, è ancora qui e sta assistendo alla scena.
"Andrew! non farlo!", odio quando mi chiama per nome; prima che io le possa rispondere si è già fiondata verso di me per fermarmi.
Mi costringe a mollare la presa, ma sa bene che per lei sarei arrivato fino in fondo.

La bestia si rialza con un evidente segno rosso sul collo e, ancora senza fiato, sussurra:" Lei è mia, spostati"
Non so cosa mia sia preso, ma lui è di nuovo a terra, inerme, quasi a tempo record.
La prendo di nuovo per mano, ma questa volta per strigerla ancora di più.

Lui non c'è più, ma d'ora in poi sarà ancora più difficile vivere insieme.
La minaccia è svanita, ma ora tocca a noi sparire.
Il bosco è un posto abbastanza sicuro.

Mentre ci giochiamo le nostre ultime forze per correre verso il nostro nascondiglio le sirene si stanno già avvicinando. "Wow, le sue urla strazianti avranno attirato la loro attenzione" Penso, quasi con disprezzo.

Loro mangiano terreno e noi siamo sempre più vicini alla salvezza.
"Qui amore!", con un gesto repentino ci lanciamo dentro al tronco cavo che abbiamo visto in lontananza poco fa. Appena in tempo: i fanali delle volanti ormai si vedono vicini vicini.
Seppure siano ancora puntini la paura in noi è già tanta, ma qui non ci troveranno mai

Lei si accuccia su di me e cerca di chiudere occhio, mentre io ancora penso a quel lurido cane, ormai sparito, ma i segni della sua violenza si vedono ancora sul corpo della mia Ellen.
Finalmente ci ha lasciati in pace quel bastardo, ma ora non ci daranno pace..

Scappati di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora