Una rassicurante presenza

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Mi alzo di scatto dal divano malandato di pelle nera, Ellen mi guarda con angoscia, questo non era previsto.
Per passare dal divano alla porta ci ho messo 10 secondi, i più lunghi della mia vita; passo davanti ad uno specchio, sono davvero terrorizzato.
Cerco di nascondere gli occhi sbarrati dalla paura e vado ad aprire; Amed è sulla soglia con un'inaspettata tranquillità stampata in viso:" Guarda chi è venuto a trovarvi".
Si scansa, ma non faccio in tempo a vedere nessuno, qualcuno o qualcosa mi ha appena travolto e mi si è appeso al collo; riaprendo gli occhi sento qualcosa di gelato e viscido sulla guancia: un enorme Rottweiler mi ha appena scaraventato a terra e mi sta letteralmente allagando la faccia.
Ellen grida di gioia:" Baloo!", il nostro cane, il nostro fedele compagno di squadra, ci ha ritrovati, quanto voglio bene a questa "bestiolina",
Ahmed appoggia una mano sulla mia spalla:" è proprio vero, chi ti vuole bene rimane per sempre".

Rassicurati dalla presenza della nostra guardia, siamo riusciti a dormire per la bellezza di 10 ore consecutive, non dormivo così tanto da quando avevo 11 anni, con 20 anni sulle spalle, un omicidio e la polizia alle calcagna è già un lusso poter dormire.
Ora basta giocare, abbiamo perso fin troppo tempo, dobbiamo agire e alla svelta. Chiamo Ahmed, sveglio da almeno un paio d'ore, vigile sul nostro nascondiglio, mi informa che la polizia ci sta cercando altrove e che ha lasciato da un pezzo la stazione del paese: È il momento di agire.
Torno al piano superiore, Ellen e Baloo sono svegli e si stanno stiracchiando, li informo del piano: raggiungere la stazione e prendere il primo treno che passa, semplice.
Scendiamo le scale a passo svelto e stranamente leggero, Ahmed è lì, sull'ultimo gradino ad aspettarmi, mi saluta con evidente commozione:
" Addio fratello, ti voglio bene ", avrei voglia di prenderlo a pugni:" non è un addio, ma è solo un arrivederci, tra poco tempo sarò di nuovo qui ", con le lacrime agli occhi mi mostra cosa nasconde dietro la schiena, strano che io non l'abbia notato.
Non posso crederci.. " Dove diavolo li tenevi fratello? ":
i miei guantoni, intatti, senza un graffio, troppi ricordi.. "Erano dove li avevi appesi l'ultima volta, con la promessa di non usarli più".
Gli rispondo quasi ridendo:" lo sai bene che non puoi credere ad ogni cosa che dico, non c'è nessuna promessa, li userò se ce ne sarà bisogno".
Li ripongo con cautela nella mia sacca nera ma mi ricordo di avere i minuti contati, lo stringo forte a me, mi mancherà.
Lasciamo con malinconia il rifugio che ci ha ospitati per una notte con l'intenzione di raggiungere alla svelta la stazione, corriamo tra la gente, spero che nessuno mi riconosca.
Mano nella mano con la mia principessa, affiancato dal mio fedele compagno, raggiungiamo la meta senza troppi intoppi, eccolo lì il nostro diretto per la salvezza, saliamo senza preoccuparci del biglietto, faremo a modo mio.
Lo stomaco brontola, ma abbiamo di peggio di cui preoccuparci, dove sarà diretto questo treno? Non lo so, non mi interessa, ogni luogo è più sicuro di questo.
Qualche secondo, un fischio assurdo, il treno si sta fermando e non capisco il perché, un frastuono insopportabile ci fa esplodere i timpani: Bene, treno guasto?

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