Ahmed

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Ahmed lo conosco da una vita, penso di aver imparato prima a dire Ahmed che mamma.
Lo considero mio fratello maggiore, è lui che mi ha insegnato a lottare, ad incassare  colpi e in un certo senso a vivere, o meglio, sopravvivere.
Grazie a lui ho vinto centinaia di incontri di boxe, era il mio istruttore non molto tempo fa, ma dopo la morte dei miei è diventato come un padre.

Ci ha aperto all'istante, ci ha fatto salire in soffitta, ci ha detto tutto quello che ci poteva servire con estrema chiarezza e rigore: non è cambiato di un millesimo da quando l'ho visto l'ultima volta.
Prima di scendere ci siamo scambiati qualche battuta:" ei Andrew, gliele hai suonate forte a quello stronzo"
"Si, me lo hai insegnato tu a colpire cosi forte amico"
"Sei sempre la solita testa calda fratello"
"Ho imparato dal migliore Ahmed".

In tutto questo Ellen è rimasta silenziosa.
Mi avvicino un po' a lei anche per tenergli caldo, " che hai amore?"
"Sono preoccupata"
"Ellen stai calma, presto sarà tutto finito, è questione di tempo"
"Lo so, ma quando potremo vivere in pace io e te?"
"Molto presto Ellen, te lo prometto"
Le nostre parole si condensavano in nuvolette di vapore a mezz'aria, rimanevano per qualche istante e poi scomparivano, come l'eco delle nostre voci, vibranti dalla paura.

Avremmo passato circa 15 ore in quella soffitta polverosa senza fare assolutamente nulla, ci serviva un po' di distrazione
Mi alzo in preda alla noia, mi avvicino ad un polveroso baule, chissà da quanto tempo è qua dentro.
Ellen sussurra con voce abbastanza addormentata "c-cosa stai facendo amore?"
Mi limito a chiamarla di fianco a me, forse troviamo qualcosa di interessante qua dentro.
Foto, centinaia e centinaia di foto, tutti miei incontri, cavolo quanto sono cresciuto in così poco tempo.
Una fotografia in particolare attira la mia attenzione, mi scende qualche lacrima sul viso..
Mio padre e mia madre erano stretti ai miei fianchi mentre alzavo l'ennesima coppa.. Ultimo ricordo prima del disastro.
Quella piccola foto rovinata è riuscita a rievocare in me quelle ore, prima dell'incidente che mi ha privato della mia famiglia.
Ellen mi stringe forte, forse ha capito a cosa sto pensando, "È tutto passato, ora sono io la tua famiglia"
Questa ragazza ha qualche potere, mi ha appena letto nella mente.
Il nostro bacio pieno d'amore viene interrotto dai rintocchi di un campanile non molto distante da qui, è ora di andare a dormire.
24 rintocchi cadenzati, cupi e duri, ci ricordano la nostra situazione di panico generale, ma in questo momento non ci importa più di tanto, per il momento siamo al sicuro grazie ad Ahmed.
Ci accucciamo insieme in quello che una volta poteva assomigliare ad un divano, il suo profumo mi fa impazzire..
"Buonanotte principessa" sussurro,
ma lei era già nel mondo dei sogni..

*tock tock tock*
Battiti veloci e impauriti scuotono la nostra porta..
"Sveglia ragazzi, ci sono visite"
"Ahmed.. Chi ci cerca?"
"Uscite".

Scappati di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora