Capitolo 1

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Camminavo per le vie della mia città,
Mi fermai un momento e raccolsi i capelli in una coda alta per non farli scompigliare dal vento.

La mia era una vita dura.
Mia madre morì quando avevo 7 anni e da quel giorno mio padre iniziò a drogarsi.
Non mancavano gli schiaffi i pugni e le sue mani... Quelle mani erano dappertutto sempre e io tutte le volte ero paralizzata dal suo tocco.

Mi ricordo come fosse ieri..avevo 8 anni e lui una sera torno ubriaco e drogato ero a letto lui mi svegliò mi mise con le spalle al muro e iniziò a picchiarmi, essendo molto leggera  mi prese per un braccio e mi tirò fino alla cantina ero piena di sangue e non riuscivoi a muovermi poi le sue mani arrivarono all' elastico del mio pigiama rimasi nuda.

Mi diede un calcio in pieno viso e caddi a terra.
Mi chiuse in cantina e rimasi lì per 3 giorni.
erano passati ormai 10 anni

Mi resi conto di aver camminato abbastanza.
Mi girai e tornai a casa.
Trovai mio padre che rincorreva mia sorella Lara per tutta la casa lei aveva una mazzetto di soldi in mano.

"Quei soldi mi servono, ne ho bisogno" mio padre era quasi in lacrime.
"No, tu li useresti per la droga papà!
Noi non ce la facciamo più!"
Lara venne bloccata da mio padre e ricevette un pugno nello stomaco.

I soldi caddero e lui li prese dopo averli contati sbatte un pugno sul tavolo
"Accidenti Non bastano!"
Il suo sguarno passo dai soldi a me, mi guardo dalla testa ai piedi avvicinandosi io arrossii visbilmente.

"Kristal ascolta mi servono dei soldi tu ne hai percaso?" feci di no con la testa.
"Molto bene. Sai tu sei molto ma molto bella e tutti vorrebbero una ragazza splendida affianco a se inoltre io conosco un mio amico che potrebbe aiutarci ..."

Diventati pallida! Sapevo cosa volesse me lo aveva già chiesto una volta voleva vendermi ad un suo conoscente che spacciava  della droga.

"Papà io non voglio." dissi con un filo di voce
Un forte schiaffo si precipitò sulla mia guancia e ricevetti un forte calcio tra le gambe.
Caddi a terra ormai le lacrime mi rigavano il viso.

Le sue mani entrarono sotto la mia maglietta stringendomi i seni poi prese un coltellino e taglio la bretella del mio reggiseno lasciando scoprire il petto.
Rimasi rigida e immobile.

Mi sfilò la maglietta e iniziò a baciarmi il bacino e i seni .
Poi concluse l'opera con un pugno nello stomaco e se ne andò.
Avevo imparato la lezione! Di nuovo!

Ciao ragazze
Questo e' il primo capitolo della mia prima storia e sopero vivamente vi sia piaciuto.
Non credo di aver commesso errori scrivendo ma se ne trovate qualcuno vi prego di farmelo notare (dopotutto dagli errori si impara).

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