Così si riprende

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Questa volta fuori dalla porta c'erano i suoi amici ad aspettarlo, tutti tranne Mark: lui era ancora malato.

Mentre parlavano Jeff gli chiese:-Ehi gira voce che hai steso Jimmy Scaletta e i suoi "gorilla" è vero?-

Joel rispose con tono preoccupato-Si...in un certo senso...-

James gli disse:-In un certo senso?! Diamine gli hai spaccato la mano, Ma dopotutto se lo meritava, continuava a dare fastidio e a rubare i soldi a tutti quelli del nono e il decimo anno-

Joel era così spaventato che non ricordò nemmeno di chiedere a James il motivo per cui il giorno prima non fosse venuto a scuola, forse non gli importava nemmeno.

Quando arrivò a scuola tutti lo guardavano come se fosse diventato all'improvviso un vip, altri lo guardavano come un mostro,e altri come se fosse...no altri non lo guardavano nemmeno,probabilmente coloro che ancora non avevano ricevuto la notizia.

Lui si sentiva come se avesse il mondo sulle spalle...insomma aveva appeno messo fuori gioco i ragazzi piu forzuti e minacciosi di tutta la scuola e lui era una mezza tacca in confronto a loro.

Qualcuno gli diede una pacca sulla spalla: probabilmente una delle loro vittime, Joel non fece caso a chi era.

Durante tutte le cinque ore di lezione non ha ascoltato nemmeno una parola ne dei professori ne dei compagni di classe non voleva fare altro che tornare a casa, voleva assicurarsi che i suoi famigliari stessero bene, aspetta, finalmente...il suono dell'ultima campanella.

tornando a casa cerca di evitare di parlare del giorno prima con i suoi amici, quindi per fortuna ricominciarono a parlare delle solite cose: ragazze, sport, di quanto sia noiosa la scuola facendo imitazioni dei professori...Joel oramai si era un po' tranquillizzato: almeno riusciva a parlare.

Quando finalmente il tragitto scuola-casa terminò e arrivò a destinazione, dopo aver salutato con un leggero gesto della mano i propri amici entrò in casa frettolosamente chiamò i suoi genitori ma non risposero:-Cosa gli è successo??!!- Pensò immediatamente Joel, fortunatamente dopo pochi secondi la madre suonò il campanello...disse che aveva ritardato a lavoro -C'era uno stupido che mi stava davanti, sembrava cercasse di tenermi ferma...ce ne sono di scemi al mondo eh?- Disse con una risata Linda, il ragazzo contraccambiò la risata con una piccola smorfia.

la genitrice gli disse- Ehi su con la vita! Sembra che tu abbia appena visto un fantasma!-

-Hai ragione mamma, ma sai stamattina ho preso una F-

doveva tirare fuori una scusa a caso...e poi non era nemmeno una scusa dato che aveva davvero preso quel voto, una F in matematica...in quel caso una vera fortuna, era la prima volta che era felice di averne presa una.

La madre non se la prese troppo, dopotutto Joel non andava male a scuola, gli disse che entro quel mese avrebbe dovuto recuperare.

Il padre arrivò a casa qualche ora dopo e aveva avuto lo stesso problema della madre: qualcuno che cercava di bloccarlo.

Joel non era tranquillo quella sera decise di dormire in salotto davanti alla porta con un coltello nascosto sotto il cuscino.

quando tutti dormivano e non si sentiva un rumore joel era più o meno sveglio sul divano, oramai erano le 2 del mattino,ma , aspetta, la porta sul retro! non aveva tenuto conto di quella! Se qualcuno fosse passato da li sarebbe potuto tranquillamente sgattaiolargli dietro e arrivare alle camere.

Joel si alzò di colpo corse verso la porta con il coltello in mano e vide la sagoma di una mano davanti al vetro della finestrella posizionata sulla porta, si nascose a fianco di essa e aspettò...

Un ragazzo normaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora