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Gli occhi di tutti sono puntati su di me mentre mi dirigo verso il banco dei testimoni. Dai loro volti stupiti capisco che non si sarebbero mai aspettati che l' avvocato Brooks avrebbe chiamato a deporre qualcuno come me.

-Dica il suo nome e successivamente "giuro di dire la verità, nient' altro che la verità nel nome di Dio".

-Mi chiamo Dalanette Numba, giuro di dire la verità, nient' altro che la verità nel nome di Dio.

- Signora Numba, ci parli di dove è nata e se conosce l' uomo di fronte a lei.

-Sono nata nel 1820 in una piantagione di cotone nel sud degli Stati Uniti d' America, in Virginia. Sono nata a schiava e per molti anni ho lavorato per quell' uomo, il mio padrone, il signor Gerard Jones.

-Obiezione! Vorrei fare una domanda alla signora Numba. Lei ha detto di essere stata una schiava appartenuta al signor Jones, ma come può dimostrarlo? Io credo che lei sia solo un' imbrogliona, ingaggiata dall' avvocato Brooks per danneggiare il mio cliente!

Un mormorio di consenso si solleva in tutto l' aula del tribunale, ma quel ragazzo è davvero in gamba. L' aveva previsto.

-Signor Brooks, ha delle prove per dimostrarlo?

-Sì, vostro onore. Ho trovato questi documenti che affermano che la signora Numba era una schiava del signor Jones e che lavorava nella sua piantagione. Guardi, c' è anche la sua firma.

-Obiezione respinta. Prosegua con le domande signor Brooks.

-Ci dica quali lavori doveva svolgere.

-Fino a 16 anni il mio compito è stato quello di raccogliere il cotone dentro sacchi di juta e portarlo in un grande magazzino dove veniva lavorato da bambini.

-Perché da bambini?

-Solo loro potevano svolgere questo lavoro. Le loro dita erano sottili e riuscivano a intrecciare nodi che gli adulti non sarebbero mai stati in grado di fare.

-Ci parli di questi bambini.

-I bambini non smettevano mai di lavorare a parte qualche ora durante la notte quando era concesso loro di riposare e durante la pausa pranzo. A quei poveri piccoli non veniva dato altro da mangiare se non un pezzo di pane raffermo, un manciata di riso e un bicchiere di acqua. Per questo molti morivano dentro quel magazzino e pochi sopravvivevano. I ragazzi che riuscivano ad uscirne vivi erano facilmente riconoscibili. Le loro mani erano piene di calli e tagli e gli impedivano di lavorare.

-Cosa ne fece il signor Jones di quei ragazzi ?

-Quando i responsabili della piantagione lo scoprirono chiesero al signor Jones cosa dovessero fare dei ragazzi e lui rispose che erano perfettamente in grado di lavorare, ma fingevano perché erano degli scansa fatiche. Ordinò di frustarli e di non smettere finché non avessero iniziato ad aiutare nella piantagione. Loro però non fingevano e provavano in tutti i modi a raccogliere il cotone e portarlo dentro il magazzino, ma pochi ragazzi ci riuscivano. Tutti gli altri continuarono ad essere frustati e persero molto sangue. Fu ordinato ai genitori di lasciarli morire sotto il sole e, aggiunsero, chiunque avesse provato ad aiutarli sarebbe morto come loro.

-E' assurdo! Non è mai stata commessa una simile atrocità all' interno della piantagione. Il signor Jones e il signor Smith hanno sempre avuto cara la vita degli schiavi!

-Ci sono dei testimoni avvocato Brooks?

-Sì vostro onore. Uno di quei ragazzi è qui. Signor Adote si alzi per favore e mostri le mani ai membri della corte.

Un uomo di circa 50 anni si alza con i palmi delle mani rivolte verso il giudice. Tutti nell' aula sono inorriditi, d' altronde lo sarei anch' io se non fossi stata abituata a vedere quelle mani tumefatte.

-Avvocato Brooks continui.

-Perché lei non andò a lavorare nel magazzino?

-Io ero stata fortunata, a 7 anni non fui scelta per aiutare mia madre nei campi.

-Qualcuno della sua famiglia fu costretto a lavorare il cotone?

-Sì, mia sorella e due dei miei fratelli. Quando i responsabili li portarono via sapevo che non li avrei mai più rivisti. Lei si chiamava Becca ed era mia sorella gemella. Aveva sette anni. I miei fratelli si chiamavano Kito e Ghana. Avevano cinque e sei anni. Li strapparono dalle braccia di mia madre.

-Lei prima ha detto che molti bambini morivano per il duro lavoro imposto loro nel magazzino. Cosa accadeva dopo?

-Quando un bambino moriva il corpo veniva consegnato a degli schiavi incaricati di seppellirlo in una fossa comune. Non veniva svolto nessun funerale e ai famigliari veniva comunicato solo qualche giorno dopo la morte del figlio. A nessuno schiavo era permesso smettere di lavorare per elaborare il lutto. Gli uomini dovevano continuare ad arare i campi e le donne a raccogliere il cotone.

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Storia di una schiavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora