Xavier se ne stava rinchiuso nella sua stanza color panna, le cuffiette nelle orecchie e la musica a tutto volume, gli occhi chiusi e il corpo disteso sul letto bianco a baldacchino, riflettendo sulla sua vita, che ultimamente non gli piaceva per niente. Era stanco della sua esistenza, tutta apparenza, tutta pregiudizi e frivolezze. Essere il principe di un piccolo regno lo uccideva. Non poteva avere una vita propria, non poteva essere chi era ed ora che aveva dei grandissimi, anzi giganteschi, dubbi sulla propria sessualità (ok, era più o meno conscio da sempre di provare più attrazione verso il sesso maschile rispetto a quello femminile, ma non gli era mai importato molto l'amore prima d'allora) era tutto peggiorato. Il padre era sempre via per incontri internazionali e quindi toccava a lui, un ragazzo di soli 18 anni, occuparsi di un intero regno. Il ragazzo strizzò gli occhi, slacciandosi il colletto della camicia che gli impediva di respirare bene e si perse nella sua mente, vagando tra i problemi del suo regno e quelli personali, finché la musica che batteva costante contro i timpani cessò. "Ma che cos..." il principe alzò gli occhi e vide una ragazza visibilmente arrabbiata con un ipod –il suo Ipod azzurro- in mano. "Oh, ciao Selene" "Xavier ti ho chiamato 10 volte, devi rispondere!" "Stavo solo ascoltando la musica, stiamo diventando paranoici, piccola?" "Non chiamarmi "piccola" e poi è tutto il giorno che non ti sento, ero preoccupata" mormorò la giovane facendo gli occhioni da cucciolo "Sei l'amica più protettiva che si possa avere" sbuffò il biondo, ricevendo come risposta una linguaccia un po' infantile. "Allora principino" sospirò Selene sedendosi sul letto "a cosa stavi pensando di così importante da non rispondere alle mie chiamate?" "A tante cose..." "Hey, se è per la tua omosessualità non è un problema, lo sai vero?" "è sbagliato per il regno... e poi non ne sono sicuro, magari nessuna delle ragazze che ho incontrato mi interessa" "Xav, se tu vedi una ragazza in bikini e un ragazzo in boxer e provi attrazione verso il ragazzo sei gay. Quest'anno in spiaggi avevi un sacco di ragazze che ti si strusciavano addosso e tu continuavi a guardare il bagnino. Amico mio, sei gay." disse Selene sorridendo "Probabile" bofonchiò il ragazzo rosso in viso. "Ecco, allora prima lo dirai ai tuoi meglio starai con te stesso." "I miei genitori li conosci, come minimo mi rinchiuderebbero in una clinica" La ragazza notò la tristezza nello sguardo del piccolo principe, e di slancio lo abbracciò forte "Non glielo lascerei fare, sei come un fratello per me. sei una parte del mio cuore Xavier" bisbigliò dolce al suo orecchio. "Ti voglio bene Selene" sussurrò lui coricandosi e trascinando l'amica con se "Resta qui stasera..." "ok, ma se i paparazzi o le cameriere ci beccano e pensano cose pervertite, fai coming out, certe cose le faccio solo con Manuel" il biondino rise di gusto e dopo essersi ricomposto la guardò con fare canzonatorio "Ah, giusto, non sono il solo qui interessato ai ragazzi! Com'è va con il rosso?" "Abbastanza bene direi! È bellissimo, è dolcissimo, lo amo troppo!" descrisse la ragazza con voce sognante "E poi a letto..." "TROPPI DETTAGLI" urlò Xavier alzandosi dal baldacchino e facendo scoppiare a ridere la ragazza "Non stavo per dire niente di sconcio!" "Si, si, ci credo" soffiò con sufficienza "comunque vado a mettermi il pigiama" il ragazzo afferrò i vestiti dal comodino ed entrò in bagno chiudendo la porta "Posso prendere una delle tue maglie?" strillò la ragazza per farsi sentire "Fai pure, sai dove sono!" 5 minuti dopo i ragazzi erano a letto, abbracciati tra di loro, con gli occhi chiusi e la mente e il corpo abbandonati a morfeo.
La sveglia trillò, facendo sobbalzare il ragazzo biondo, che, con la faccia assonata diede un pugno all'orologio nero e lanciò un'occhiata rapida all'altra metà del letto, occupata dalla figura esile di Selene. La ragazza era appoggiata al cuscino con i boccoli color cacao che le incorniciavano le gote arrossate dal freddo. Xavier aveva sempre saputo, da come la guardavano gli altri ragazzi, che la sua "sorellina" era una ragazza molto bella ma non se ne era mai accorto da solo. Ora, invece per la prima volta aveva capito che era cresciuta, che non era più la bambina di 6 anni che lo guardava sognante chiedendogli dell'altro cioccolato. Era diventata una donna, o almeno lo stava per diventare. La ragazza aprì gli occhi e sentendo lo sguardo del principe su di se biascicò sbadigliando "Ugh, non guardarmi così, è altamente inquietante "scusa, è che sei cresciuta tanto... mi ricordo ancora quando eri piccola e mi pregavi di prendere altri dolcetti." "Mi è sempre piaciuto il cibo, e non è che tu sia rimasto piccolo. Comunque amico, scegli una sponda" mormorò mettendosi a sedere la ragazza "Ma io non intendevo questo" scoppiò a ridere il biondino "Solo, sei cresciuta un sacco e sei diventata proprio bella." "Xavier versione nonna" scherzò lei scoppiando in una contagiosa risata "Umh, mia cara Selene, credo che sia ora di prepararsi e andare a fare colazione" disse il biondo con un finto accento inglese "Avete ragione, nonna, ci vediamo per colazione?" rise lei "of course my dear" soffiò il ragazzo entrando in bagno "A dopo Xav, ti voglio bene" disse la ragazza afferrando i vestiti della sera prima e uscendo dalla stanza.
10 minuti dopo i ragazzi erano seduti nella grande sala da pranzo del castello, a discutere sui vari impegni che avrebbero dovuto avere durante la giornata.
"Questa sera c'è il ballo di beneficenza al palazzo dei Feargod ... la mia famiglia ci andrà, quindi immagino ci venga anche tu no? Sai, sei il principe e cose del genere." Disse la ragazza masticando un pezzo di pesca "Si, ci andrò in veste ufficiale e uff, non ne ho voglia. Sempre tutto così noioso, così costruito" sbuffò Xavier "Oh, ma dovreste trovarvi una fidanzata sua maestà, uh, se vuole le presento mia nipote, ah, i domestici non sono più gli stessi di una volta..." imitò il ragazzo "Immagino, anche solo essendo una contessina è una noia mortale, del tipo: datemi un coltello o una pistola, voglio farla finita!" il biondo sorrise leggermente "Quasi quasi ci faccio un pensierino...comunque ora devo andare, se tardo ancora la mia tutrice mi scuoia, adesso ho algebra" "io non sono messa meglio ho chimica...solo che magari devo andare a casa mia" "giusto, se vuoi prendi una delle macchine giù, te la faccio preparare" "grazie coso" disse la brunetta. I ragazzi si alzarono, si abbracciarono rapidamente e poi si avviarono in due direzioni opposte.La giornata passò lentamente per Xavier tra algebra, incontri ufficiosi, il fastidio familiare della cravatta azzurro pastello e la noia mortale di una miriade di scartoffie. Verso le 20:30 Peps, la sua governante, la donna che si era sempre presa cura di lui fece irruzione nella sua camera, distraendolo dalle carte che stava compilando "Principe! È ora di prepararsi!" "Ma Pep, manca un'ora!" protestò il ragazzo togliendosi gli occhiali da vista "Deve scegliere quale completo mettere!" "Scegli tu a me non cambia niente" sbuffò alzandosi dalla sedia e girandosi verso la donna paffutella dai capelli bianchi "Qualcosa non va Xavier?" "no, niente in particolare Peps, solo non ho molta voglia di andare al ballo. È noioso." "oh, piccolo" disse la donna sfiorandogli dolcemente la testa "è un tuo dovere, lo sai..." "il ragazzo abbassò gli occhi e fece vagare lo sguardo sul pavimento di marmo lucido "lo so, ma mi fa tanto schifo essere un principe" Xavier era abituato ad usare un linguaggio molto più formale eppure con lei era sempre stato un po' sboccato "su su!" esclamò la donna strattonandolo per una manica verso l'ampio armadio dall'altra parte della stanza "allora, cosa vuole indossare?" "qualcosa di colorato?" domandò il principe "umh, si! Che ne dice del giallo?" "ew, no" disse il ragazzo con una faccia mezza disgustata "allora un azzurro?" "umh, qualcos'altro?" "rosa salmone!" "Peps. Sono un maschio, e poi non mi piace come colore." i due andarono avanti a discutere su quale colore fosse meglio per una buona mezz'oretta fino a che l'anziana sentenziò "o bianco o rosa. Ho deciso" "umpf, se proprio devo scegliere bianco..." "Ok!" La domestica allungò a Xavier un completo interamente candido, fatta eccezione per la cravatta, che era, al contrario della camicia, nero petrolio. Prese il tutto e si diresse in bagno dove si cambiò e si sistemò i capelli. "Sembro uno sposo" esclamò uscendo dalla stanza. Era un ragazzo alto e slanciato, con i capelli biondi domati dalla lacca e gli occhi azzurro ghiaccio, vispi, ma velati da una malcelata agonia. Mentre le labbra, rosee e gentili erano piegate in un sorriso dolce, appena sotto al nasino piccolo e all'insù. L'abito slanciava la sua figura e gli si avvolgeva addosso in modo così perfetto da sembrare che fosse cucito apposta per lui. "Wow piccolino..." bisbigliò meravigliata la donna "è davvero meraviglioso...sei cresciuto tanto..." il biondo abbracciò la balia "Ti voglio bene Peps!" le bisbigliò all'orecchio "oh, su, anche io ve ne voglio ma smettetela di fare così che poi mi commuovo! Andiamo, la limousine la aspetta!" ridendo e scherzando si erano fatte le 20:45 e non c'era più tempo da perdere, il ragazzo doveva essere assolutamente puntuale oppure i media lo avrebbero massacrato. Xavier lanciò uno sorriso alla donna e corse fuori dalla stanza, lasciandosi dietro tutte le scartoffie noiose del suo regno e una dolce Peps sbalordita dalla velocità del suo scatto.
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Angolo pandautrice
Umh, ciao c: (?)
Io mi chiamo Pandavengers, ma voi potete chiamarmi Panda c: Ho 13 anni e il mio più grande sogno è quello di diventare scrittrice. ho deciso di pubblicare questa storia per vedere cosa ne pensano le persone, se vi piace il mio modo di scrivere o la storia in se. Accetto anche (o solo) le critiche, purché non siano offensive (sono un po' ipersensibile) anzi, più consigli mi date meglio è! C:
Se vi va,ci si vede al prossimo aggiornamento <3
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Little Bloody Blade
Romance“Non potrò mai averlo davvero, e questo mi distrugge, ma il suo sorriso anche visto da lontano è davvero tutto ciò che una persona possa volere”