Xavier corse lungo i corridoi del suo enorme palazzo, fino a riuscire ad uscire dal portone principale dove trovò una lunga limousine nera ad attenderlo. Salì su e in poco tempo fu alla maestosa residenza dei Feragod. Era un edificio sfarzoso, pieno di finestre e di balconi in marmo lucido che riflettevano la luce della luna. Appena usci dall'automobile, il ragazzo fu investito dai flash dei fotografi e sfilò un po' timidamente ma in modo elegante fino all'entrata, sorridendo e cercando di non sembrare un pinguino impomatato. Entrò nel grande salone del ricevimento e dopo aver salutato una marea di gente, dai politici esteri e non ai lord del proprio castello, il ragazzo cercò con lo sguardo Selene, che a quanto detto avrebbe dovuto trovarsi li vicino. Dopo qualche occhiata qua e là, il ragazzo intravide l'amica e si incamminò velocemente verso la sua direzione per salutarla ma, mentre attraversava il salone a grandi falcate urtò per sbaglio un ragazzo, facendogli rovesciare il bicchiere di Champagne che teneva elegantemente in mano e facendolo cadere a terra con un sonoro " SCRASH". Alcune persone si voltarono di scatto e lo guardarono contrariati . Allora, preso dall'ansia si inginocchiò per raccogliere i resti del bicchiere, nonostante non fosse molto consono per un principe "Oh scusatemi tanto" mormorò alzando lo sguardo per incontrare quello del ragazzo a cui era caduto il bicchiere. Era un bell'uomo, alto, forse un po' più di Xavier, con i capelli nero onice che risaltavano, come d'altronde i suoi occhi di un azzurro così chiaro da sembrare grigio, sulla carnagione tremendamente pallida. Il principe si perse ad ammirare il sorriso spavaldo sul suo viso, pensando che quelle labbra erano le più belle che avesse mai visto e maledicendosi poco dopo per essere arrossito "Oh, non vi preoccupate...principe" scandì il giovane sconosciuto porgendogli la mano per aiutarlo a sollevarsi da terra. Xavier appena sfiorò la mano della sua "vittima" arrossì ancora più violentemente e per distrarsi iniziò a guardare la camicia della persona davanti a se, notando però, che la cravatta nera del ragazzo si era macchiata di vino, rovinando, in parte, quel meraviglioso smoking corvino di chissà quale marca costosa. Il ragazzo diede i cocci del bicchiere ad un cameriere passato lì per servire il vino e si girò verso il moro "Io... mi scuso tantissimo, sono mortificato..." si scusò nuovamente. Aveva sempre avuto il vizio di chiedere scusa centinaia di volte, per qualsiasi cosa facesse. Sbagliava un'equazione? Si scusava. Mentre parlava un'altra lingua sbagliava la pronuncia di una parola? si scusava. Sbagliava un tiro a calcio? Si scusava. Ormai era diventata un'abitudine scusarsi ripetutamente, anche per la cosa più stupida. Il giovane dagli occhi grigi lo squadrò e poi gli afferrò la mano, facendogli scorrere un brivido freddo lungo la schiena "Guardate, vi siete tagliato..." bisbigliò per non farsi sentire dalle ragazze e dalle donne di mezza età che osservavano la scena con occhi inviperiti, pronte a cogliere la minima debolezza per sparlarne fino alla morte. Il principe osservò la mano candida, rigata da una striscia abbastanza profonda di sangue scarlatto. Era così imbarazzato da non essersi accorto di essersi tagliato con il vetro. Il viso si spostò verso quello del moro che gli sussurrò "se riusciamo ad arrivare a quella porta" disse indicando un'apertura nel marmo bianco "posso portarvi in camera mia per medicarvi la mano e prestarvi una giacca pulita" disse indicando le goccioline di sangue che stavano iniziando ad arrampicarsi su per il tessuto del completo bianco. Xavier mormorò un flebile "Si, grazie, sarebbe magnifico" e lanciò un'occhiata rapida a Selene che sorrideva osservando la scena. Mi sta tenendo la mano. Disse mentalmente, arrossendo di nuovo. Fece appena in tempo a riprendersi che il ragazzo afferrò due bicchieri di champagne da un vassoio e gliene porse uno "Facciamo finta di conversare" disse piano il giovane con lo smoking incamminandosi verso la tanto agognata porta. "Perché mi aiutate?" chiese all'improvviso il biondo "Sa, non è bello essere al centro dell'attenzione in questi eventi, e fidatevi che con uno completo bianco macchiato di sangue attirate un po' l'attenzione. Sareste oggetto dei pettegolezzi di tutti" "del tipo: principe di un piccolo regno ha l'abito sporco di sangue, alcuni dicono di averlo visto mentre uccideva un unicorno brillantinoso " il moro scoppiò a ridere in una bassa risata "Tipo" il ragazzo sorrise e a Xavier morì un neurone. "Eh si, ma vi prego, datemi del tu, avremmo si e no la stessa età, mi fa sentire vecchio il "voi" "oh, ok, effettivamente anche a me da fastidio. comunque, la porta è li, dobbiamo semplicemente prendere il momento giusto" i ragazzi si scambiarono uno sguardo e si avvicinarono furtivamente alla porta. Xavier avvertì lo sguardo scioccato e curioso di Selene che lo seguiva e decise di sorridergli dolcemente "è la tua ragazza?" chiese il moro all'improvviso "Chi?" "la biondina, è da quando t'è caduto il bicchiere che continua a guardarti" "Oh no! Selene è mia amica!" esclamò un po' imbarazzato. Il ragazzo appena conosciuto era forse geloso di lui? Ogni minimo dubbio fu portato via dall'esclamazione gioviale del ragazzo al suo fianco "Allora è libera?" "No...è fidanzata" eh ma uffa, tutti etero qui, che sfiga. "Oh, va beh." Esclamò con leggerezza lo sconosciuto. Xavier roteò gli occhi e poi lanciò un'occhiata alle signore presenti in sala: nessuna li degnava di molta attenzione, così prese per la manica il ragazzo e lo trascino dietro la porta. Finendo per perdere l'equilibrio e cadere contro il muro con il moro addosso "Uh, siamo diretti qui principino" soffiò il giovane pallido. Il principe, schiacciato sotto il peso del ragazzo, sentì i loro bacini scontrarsi e perse un battito. Ed anche un altro neurone. "m-molto divertente, o-ora l-lasciami" biascicò rosso in viso. "se proprio insisti piccolo, comunque" disse sfiorandogli rapidamente la guancia con il lungo indice smaltato di nero "la camera è su per quelle scale" gli soffiò sul naso e poi si scostò, dirigendosi verso la scalinata bianca posta dietro la parete destra della porta. Xavier dopo essersi ripreso da "quella cosa" si passò una mano fra i capelli e seguì il ragazzo di corsa. Arrivati in cima alle scale presero un lungo corridoio illuminato e tappezzato da quadri preziosi, camminarono per circa due minuti e poi arrivarono davanti ad una porta bianca esattamente come tutte le altre, se non fosse per un piccolissimo particolare. La maniglia era completamente nera e lucida. Lo sconosciuto fece scattare la serratura con un sonoro "Clang" ed aprì la porta, facendo entrare uno Xavier terrorizzato e pieno di incertezze. Stai calmo. Devi solo medicarti una mano, niente di che. Non sei mica al patibolo. Appena mise piede nella grande stanza si ritrovò circondato da pareti nere e bianche, intervallate da due grandi finestre sulla parete infondo alla camera. Il grande letto nero era sfatto e la scrivani dello stesso identico colore era completamente in disordine. Su di essa giaceva un computer bianco portatile aperto, ma in stand-by e libri e fogli di una qualche materia scolastica. "ok, siediti lì" disse il moro indicando un divanetto e chiudendo la porta dietro di se "vado a prendere il kit medico" camminò verso la porta bianca che portava al bagno e la spalancò, entrandoci. Xavier si guardò le scarpe, imbarazzato. Sono nella stanza di un ragazzo che trovo tremendamente attraente. Male. Molto molto male. I miei poveri ormoni. All'improvviso sentì una mano che gli sfiorava i capelli e si girò di scatto. Vicino a lui c'era quel famoso sconosciuto che teneva del disinfettante e dei cerotti con una mano, mentre con l'altra gli accarezzava i capelli, guardandolo in modo malizioso "Allora principino, dammi la mano" sussurrò in modo tremendamente sensuale. Il ragazzo allungò la mano tremante e la tenne a mezz'aria in mezzo a loro. Arrossendo e sussultando per il dolore appena la mano delicata del ragazzo davanti a lui lo sfiorava con l'alcool. Dopo aver pulito per bene la ferita ci applicò un cerotto trasparente "Quando torni a casa devi fasciartela, ma non posso farlo adesso perché poi se ne accorgerebbero..." "G-grazie mille davvero..." "oh tranquillo, ora, la giacca, guardo se ne ho una bianca aspetta un secondo" il ragazzo di alzò e andò verso l'armadio nero vicino al letto "Quindi... immagino tu sia il figlio dei Feargod, no?" "No guarda, mi diverto a entrare nelle camere degli altri" rispose sarcastico il ragazzo con la faccia immersa nell'armadio "non c'è bisogno di prendermi in giro, io chiedevo e basta." "non offenderti, spesso sono troppo impulsivo, perdonami. Comunque, il mio nome è Sebastian Feargod, al vostro servizio, piccolo principe" "oh, ti prego, non trattarmi così!" esclamò il ragazzo con la mano dolente "così come?" "come se fossi chissà chi, è irritante" "uh, ok, allora posso chiamarti semplicemente Xavier ?" "Certo." "oh, eccola qui!" esclamo Sebastian uscendo con la testa dall'armadio "guarda, ti piace?" chiese a Xavier porgendogli una giacca completamente candida "Wow, si è perfetta! Grazie mille!" il ragazzo si alzò e prese la giacca. Si tolse quella sporca di sangue e si mise quella del moro "Beh, mi sta anche bene!" esclamò guardandosi allo specchio "Oh, si." Sebastian guardò la schiena del ragazzo con fare malizioso e fece scendere lo sguardo sui pantaloni bianchi sentenziò "Molto bene" Il biondo arrossì come una ragazzina e si girò verso il lord "La tua cravatta s-si è macchiata di vino" balbettò con lo sguardo sul petto di Sebastian "Oh, è vero." Mormorò lui, quasi più a se stesso che al principe, guardandosi la camicia "va beh, ora la cambio." Disse avvicinandosi di nuovo all'armadio "secondo te di che colore la metto?" "nera secondo me va bene..." consigliò il principe "ok, perfetto, ma umh, c'è un piccolo problema" disse slacciandosi il lembo di stoffa macchiata "io non sono capace di agganciarla, per caso tu ci riesci?" il ragazzo annuì e si avvicinò a Sebastian, che gli allungò una cravatta uguale alla sua "Ecco tieni" si mise a 10 centimetri di distanza da lui e gli passò la stoffa sotto il colletto della camicia, sfiorandogli per caso il petto. Arrossì di colpo e titubò un attimo, poi sentendo lo sguardo del ragazzo sulla sua testa, fece il nodo migliore che un ragazzo con le mani tremanti possa fare e si scostò sistemandogli ancora un po' la cravatta. "Umh, si, dovrebbe andare..." "Grazie mille Xavier" disse il moro sorridendogli e coricandosi con le mani dietro la testa sul letto "ma cosa... non dovremmo tornare al ricevimento?" "dovremmo, ma a me non piacciono i balli" disse annoiato il ragazzo stravaccato sul letto. "Beh, effettivamente neanche a me sono mai piaciuti" "allora dai, rimani qui per un po', magari possiamo...diventare amici?" chiese facendo gli occhioni da cucciolo "Oh, va bene, ma se si accorgono che manco sono fregato." "la tua amica ti coprirà immagino. Comunque, quanti anni hai, piccolo principe?" "Quasi 18 anni, e tu?" mormorò il biondino sedendosi sul letto vicino al moro "19... colore preferito?" "ma che domanda è?" rise il biondo "Una domanda. Allora, qual è il tuo colore preferito?" "Prometti di non prendermi in giro" "Perché dovrei. Su, forza dimmelo" "Il rosa" "Chissà perché me lo aspettavo, penso che su di te potrebbe stare anche bene." Rispose sorridendo Sebastian "Oh, grazie...e qual è il tuo invece?" "L'arancione guarda" disse sarcastico guardando le pareti "E va beh, le pareti della mia camera non sono mica rosa!" "ma dai! Comunque è il nero" il principe fece una smorfia "allora, hai una ragazza Xavier?" chiese curioso il Lord "Eh, no purtroppo, e tu?" "No. O almeno non ne ho una che amo."
*******
Angolo Pandautrice
Umh, si ciao a tutti c: Questo capitolo è bruttino, ma i prossimi saranno migliori, eheheheheh *faccina pervy* se volete magari commentate con il vostro parere su questa storia e, se vi va, ci si vede la prossima volta! ciao-ciao c;
STAI LEGGENDO
Little Bloody Blade
Storie d'amore“Non potrò mai averlo davvero, e questo mi distrugge, ma il suo sorriso anche visto da lontano è davvero tutto ciò che una persona possa volere”