"Scusa, non capisco, in che senso non una che amo?" chiese confuso Xavier "Ecco, diciamo che i miei hanno combinato il mio fidanzamento" il ragazzo dai capelli biondi posò una mano sulla gamba di Sebastian e iniziò ad accarezzarlo, senza rendersene conto "Mi dispiace tanto... davvero. E questa ragazza, dovrai sposarla oppure..." "Se tutto va male si, dovrò sposarla, ma naturalmente più avanti" "Oh, ma com'è lei? Nel senso, è simpatica O..." "Si, è simpatica, gentile, intelligente è tutto ciò che un ragazzo possa volere, ma uff, non lo so..." Interruppe sospirando il Lord "ah, c'è qualcuna che ti piace?" "Non ancora, e tu sei interessato a qualche ragazza?" Xavier esitò un attimo "no, per niente" "Ah, che sfigati che siamo." Sentenziò alla fine quello sdraiato sul letto scoppiando a ridere "ma no dai, magari non abbiamo incontrato ancora quella giusta..." bisbigliò sorridendo il ragazzo seduto "però è meglio che andiamo ora, sicuramente ci staranno cercando..." finì alzandosi dal letto "oh, okay" il moro si alzò di scatto e prese la mano del principe "Sanguina" sentenziò "va bene lo stesso, l'importante è che non sgoccioli addosso alle persone" "no no, aspetta, vado a prendere un altro cerotto" Xavier annuì e quando l'altro ragazzo scomparve dietro la porta del bagno fece un respiro profondo. La testa gli pulsava e gli faceva male e la vista si offuscava continuamente. Stava per avere un attacco di panico. Si asciugò una piccola goccia di sudore che gli scendeva lungo la fronte e sospirò "Ecco, dammi la mano" il ragazzo moro uscì dal bagno e lo guardò stranito "Hey tutto bene, sei molto più pallido di prima" "io, si...tutto bene credo..." La vista gli si offuscò completamente, chiuse gli occhi e perse l'equilibrio. Cadde per terra iniziando a respirare affannosamente. "Xavier!" il ragazzo corse verso il principe e gli sfiorò la fronte "Xavier cos'hai?! Vado a chiamare qualcuno, aspetta qui!" il biondo gli afferrò la mano e mormorò un flebile "no" tra le lacrime. Perfetto. Bello avere un attacco di panico davanti ad una persona che hai appena conosciuto. Davvero, bella mossa ansia del cavolo. Iniziò a tremare convulsamente, davanti agli occhi spaventati del Lord "è meglio che vada a chiamare qualcuno, non va bene che tu rimanga qui in questo stato" "a...apri le finestre..." singhiozzò rannicchiato contro il letto con la mano stretta in quelle del moro "subito..." in poco tempo le grandi finestre della stanza erano spalancate e l'aria fresca della sera entrava, insinuandosi tra le giacche eleganti dei ragazzi. Sebastian si risedette di fronte a Xavier, che senza sosta cercava di respirare meglio l'aria fredda e pulita, bruciandosi, per il gelo, la gola. Il moro gli passò una mano sulla guancia e poi sui capelli e iniziò ad accarezzargli la testa "dai, non piangere piccolo, respira..." il biondino si fiondò di scatto contro il petto del ragazzo e ci si accoccolò sopra, bagnandolo di lacrime salate "S-scusami" balbettò stringendolo più forte "Shh... tranquillo, respira... non succederà niente di male, ok?" sussurrò stringendolo a se. Per un po' nella stanza ci fu un silenzio tombale, rotto soltanto dai respiri affannosi e dai singhiozzi del più piccolo. Ad un certo punto Sebastian iniziò a cantare, per calmare il ragazzo che continuava a piangere "My lover's got humor ,she's the giggle at a funeral, knows everybody's disapproval, I should've worshiped her sooner, If the heavens ever did speak, She's the last true mouthpiece, Every Sunday's getting more bleak, A fresh poison each week, "We were born sick" you heard them say it..." Alla fine della melodia il biondo si era calmato un po' e respirava regolarmente, con gli occhi chiusi e la fronte sulla camicia nera del Lord. Prima di dire qualcosa però, Sebastian aspettò un attimo, ammirando i capelli tremendamente biondi del ragazzo che aveva tra le braccia. Riflettevano la lieve luce della luna che arrivava dalle finestre e quando la lieve brezza li sfiorava si alzavano e danzavano, toccandogli la pelle eterea. "Grazie." Disse improvvisamente il principe con la faccia schiacciata contro il moro. "figurati, avevi un attacco di panico, dovevo aiutarti." Il ragazzo iniziò ad accarezzargli la testa "comunque, canti molto bene" il lord rimase spiazzato. Aveva cantato per uno sconosciuto, che per di più ora teneva tra le braccia, quando nessuno sapeva della sua passione per la musica, non che i genitori lo avrebbero approvato. "oh, si grazie, amo davvero tanto cantare..." "Sai suonare qualcosa?" "si, il basso elettrico e il piano" "F-forte..." "grazie...comunque, credo di dover ritornare al salone. Se vuoi sistemarti un po' i capelli o altro, puoi andare in bagno, ok?" il biondo alzò gli occhi rossi dal pianto e sorrise "si, lo credo anche io." i due si alzarono e si lisciarono la giacca rubandosi qualche sguardo e poi, dopo essersi velocemente sistemati i capelli uscirono dalla stanza, parlando del più e del meno. Quando arrivarono davanti alla porta del salone si guardarono negli occhi, e il Lord, dopo avergli allungato un fogliettino nella tasca della giacca si allontanò tra gli invitati. Il ragazzo si sfiorò il taschino bianco e sorridendo, uscì allo scoperto anche lui, raggiungendo Selene che stava parlando con il suo fidanzato. "Ciao Selene" disse sfiorando la spalla della ragazza "Ciao Xavier" sorrise lei gentile, per poi mormorare, senza farsi sentire da Manuel "dopo mi spieghi cosa siete andati a fare tu e quel tipo moro, hai i capelli tutti scompigliati" il ragazzo arrossì e poi sorrise a Manuel, facendo un gesto di saluto. "Beh, io ora devo andare, devo salutare ancora un po' di gente..." "A dopo Xavier" dissero i due mentre il biondo si allontanava. La serata passò come al solito per il principe, noiosa e monotona, tranne per qualche occhiata da parte del misterioso Lord che lo aveva tenuto tra le braccia. Tornato a casa il biondo si cambiò al volo, mettendosi la felpa gigante che usava come pigiama e sistemando il completo bianco che aveva indossato. Si ricordò del biglietto candido che gli aveva messo il ragazzo nella tasca della giacca, e lo prese, sedendosi sul grande letto. Iniziò a rigirarselo tra le dita e velocemente ne lesse il contenuto. Era un numero. Il suo numero. Lo rilesse più volte, fino ad impararlo a memoria. Poi spalancò gli occhi e sorrise, lanciandosi con la testa all'indietro e il bigliettino al petto. Mi ha dato il suo numero. Mi ha dato il suo numero. Gli interesso! Poi però, come un fulmine a ciel sereno si ricordò dei pensieri poco casti che il moro aveva avuto su Selene e si incupì E ma uff. che schifo. Strizzò gli occhi e allungò la mano verso il comodino, in cerca dell'ipod con cui di solito si addormentava e invece afferrò il telefono che iniziò a squillare "Pronto?" lo prese e se lo porto all'orecchio "Xavier, sono Selene, adesso voglio sapere cosa hai fatto con quel tipo" Esclamò la ragazza dall'altro lato dell'apparecchio "Selene, stai calma, non abbiamo fatto niente!" "non è vero!" "fidati, niente di quello che tu possa pensare." "Dimmi cosa è successo." "ok, allora, praticamente mi sono tagliato con il vetro quando ho fatto cadere il bicchiere e..." il ragazzo le raccontò tutto quello che era successo, arrossendo alle esclamazioni dell'amica "Ma awww Xavier. Siete troppo carini. Sposalo" il ragazzo rise "ma non lo conosco, e poi è etero." "ma ti ha lasciato il numero! Domani chiamalo!" "ma no dai, comunque ho sonno adesso, ci vediamo domani?" "uff, va bene, ci vediamo domani" "notte" il ragazzo spense il telefono e si coricò sotto le coperte, accoccolato nella sua felpa over-size nera.
La mattina dopo il ragazzo fu svegliato da un lieve brivido alla schiena, non aveva dormito bene così aprì timidamente gli occhi e si sporse sul comodino cercando il telefono. Erano le 5:30 del mattino. Proprio oggi che era domenica si doveva svegliare presto. Sbuffò alzandosi e, dopo aver acceso la luce della camera andò verso la porta finestra vicino alla scrivania. Aveva sempre amato guardare le stelle in inverno, con l'aria fredda sulla pelle e la neve bianca appoggiata gracilmente agli alberi. Mise una mano sul vetro e poi ci appoggiò la fronte. Rimase così per circa dieci minuti, perso tra i suoi pensieri, ammirando la luna candida. Poi un fischio familiare lo distrasse, era il telefono. Si staccò dal vetro e si avvicinò di nuovo al letto, dove si buttò prendendo il piccolo apparecchio bianco. Niente di che, la batteria si era completamente ricaricata. Trovandosi lì, annoiato, decise di memorizzare il numero di Sebastian nella rubrica, tanto prima o poi lo avrebbe fatto e dopo averlo salvato entrò su Watshapp, così giusto per fare e notò, aprendo per sbaglio la chat del lord, che era online. Così d'impeto gli scrisse
Da: numero anonimo
Hey ciao, sono Xavier
Il ragazzo si maledisse mentalmente. Qual era il suo problema? Quale sano di mente si metteva a scrivere un messaggio ad un ragazzo appena conosciuto alle 5:00 del mattino??
Da: Sebastian
Ah, Ciao Biondo c; cosa ci fai sveglio a quest'ora?
Mi ha risposto. Mi ha risposto. Mi ha risposto e non mi ha neanche insultato per l'ora.
Da: Xavier
Ecco, mi sono svegliato e ho visto che eri online quindi... comunque, tu perché sei sveglio?
Da: Sebastian
Diciamo che non dormo mai tanto... Comunque, visto che sei sveglio, raccontami un po' di te...
Angolo pandautrice
ciaooo c:
credo che questo capitolo sia più o meno carino, quindi boh, spero vi piaccia (?) volevo dire che la canzone che canta Sebastian è Take me to church di Hozier, io personalmente la adoro e poi centra abbastanza con il contesto della storia eheh c; comunque, se volete lasciate un commento, mi farebbe molto piacere! ci si vede al prossimo capitolo, Ciao-ciao c;
STAI LEGGENDO
Little Bloody Blade
Romantizm“Non potrò mai averlo davvero, e questo mi distrugge, ma il suo sorriso anche visto da lontano è davvero tutto ciò che una persona possa volere”