Aspettai che mia mamma finisse l'operazione per rimuovere il cancro completamente in ansia.
Non riuscivo ancora a realizzare l'abbandono di mio padre, era rimasto accanto a mia mamma fino alla prima chemio, quando in seguito vide la salute di mia mamma peggiorare lui fece i bagagli e se ne andò, senza dire niente, e non si fece più sentire, né una telefonata né un biglietto d'auguri per il mio compleanno.
All'improvviso vidi il medico che aveva operato mia mamma, mi avvicinai e gli chiesi informazioni -L'operazione è andata bene, ma il cancro non è stato rimosso completamente, per ora possiamo dirle che dovrà affrontare un altro intervento ma dubito che ci arriverà, in caso ce la facesse potrebbe andare male l'operazione. Adesso può andare da sua madre e fra tre giorni può portarla a casa ma deve stare a riposo.- ringraziai e andai da mia mamma.
Dopo 3 giorni:
Entrai nell'ospedale e quell'odore di naftalina e morte mi colpì le narici, andai all'ascensore e premetti il 3 piano, il piano di mia mamma, e sentì per la milionesima volta la canzoncina d'attesa.
Arrivai da mia mamma e un'infermiera venne da me e mi disse che dovrà assistere mia mamma a casa fino al giorno dell'operazione finale; Non obbiettai e aiutai mia mamma a vestirsi mentre l'infermiera venne da noi con una sedia a rotelle. Prendemmo tutte le cose di mia mamma e andammo verso l'uscita e poi a casa.
Misi mia mamma a letto e feci lo stesso e in un batter d'occhio entrambe crollammo in un sonno profondo.
La mattina seguente:Faceva maledettamente caldo. Corsi ad accendere il ventilatore alla mamma che era appena tornata dall'ospedale, era molto debole dopo l'operazione ma almeno, una parte del cancro era stato tolto dal suo esile corpo, non era ancora fuori pericolo ma c'erano stati dei miglioramenti.
Durante il tragitto pensai a cosa sarebbe potuto succederle, senza questa operazione. Era un'operazione pericolosa, ma altrettanto pericolosa era la situazione prima di essa. A pensarci ho ancora i brividi, e se fosse andata male? Non me lo sarei mai perdonato.
Entrai nella camera da letto, mamma stava dormendo. La guardai, le mie guance si rigarono di lacrime. 'E se le fosse successo qualcosa?!' Pensavo, ' e se non ce l'avesse fatta? '.
Non la volevo perdere, la amavo troppo.Sentii un rumore, l'infermiera stava entrando con tutti i medicinali, mi ricomposi, la salutai e tornai in sala per non essere d'intralcio.
Tolsi le scarpe e mi sdraiai sul divano, non volevo sporcarlo, sapevo quanto mamma tenesse alla pulizia. Presi il telefono e feci partire 'l'universo tranne noi', di Max Pezzali, ascoltavo sempre quella canzone con mamma, è la nostra canzone, lo è sempre stata e sempre lo sarà. Quando si rimetterà la canteremo di nuovo insieme, come facevamo una volta.
Stavo per addormentarmi quando squillò il telefono. Era Alessia, la mia migliore amica nonchè sorella del più popolare della scuola, Nicholas Balti.
Nicholas era il tipico ragazzo figo dei film americani: alto, muscoloso, capelli castani, occhi di un magnifico blu e un sorriso mmm un sorriso che solo a pensarci mi viene la pelle d'oca.
La mia migliore amica, Alessia balti, non aveva nulla da invidiare al fratello, anche lei è una gran figa, alta, con un fisico perfetto e un viso stupendo. A differenza del fratello, però, lei aveva la testa sulle spalle, aveva occhi solo per Jason, il suo ragazzo.
Risposi al telefono, un po' assonnata e irritata.
-Pronto!
-hey bellezza, sono Ale, alza quel bel culetto dal divano e vieni ad aprirmi la porta, oggi dormi da me, devi distrarti! '
- come fai a sapere che sono sul d...' non feci in tempo a finire la frase, che ale aveva già trovato il modo di entrare dalla finestra. Volevo un mondo di bene ad Ale, ma insomma stavo dormendo!-Ale!! Stavo dormendoo!
-Ou scusaa, ma dobbiamo prepararci, tua madre come sta? Sai sono passata anche tre giorni fa, subito dopo l'operazione, stava dormendo.
- si penso stia meglio - le feci un sorriso
- allora tesoro preparati che andiamo
- dove?
- a casa mia naturalmente! Ho già chiesto a mia madre, oggi verrà lei qui e aiuterà l'infermiera,tu hai già fatto molto, ed è tantissimo che non vieni da me!
- no, non voglio disturbare davvero
- nessuna obiezione! Suu andiamo!!Mi scaraventò giù dal divano.
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Teenager
Teen Fiction"L'aria, in quella limpida e calda notte d'estate, era stantia e satura di fumo. Le bottiglie d'alcool mezze vuote e i cartoni di pizza aperti sul tavolino lasciavano intuire il trascorrimento di una delle serate che più mi piacevano. C'erano tutti...