Capitolo 14

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"Non é nessuno, non é nessuno..."
Le sue parole sono come frecce scagliate da un arco. Fanno male, mi oltrepassano il corpo.

Per un secondo mi sento come se dentro di me tutto stesse andando in pezzi.

La testa mi scoppia, il mio mondo crolla. Come ha potuto dire questo? Pensavo che avessimo chiarito il fatto di sminuirmi davanti ai suoi amici. Il bello è che io gli sono andata dietro, ma dove è finita la Rosalie riflessiva e coscienziosa?

Tutto il tempo che mi ci é voluto per fidarmi di lui é vano adesso, la barriera che avevo creato per isolarmi dal resto del mondo e che si stava pian piano abbassando grazie a lui, ricompare all'improvviso.

Lo guardo, ma lui fa di tutto per evitare il mio sguardo. Gli occhi iniziano a bagnarmisi e cerco di trattenere le lacrime che minacciano di scendere.

Perché tutte le persone che mi stanno accanto mi feriscono sempre in qualche modo? Forse sono io che ho una specie di maledizione addosso, sono io che allontano le persone, anche non volendolo, vorrei tanto non essere mai nata.

"Vattene Zayn. Adesso!" Ringhia Harry.
"D'accordo, d'accordo amico, me ne vado, stai calmo però."

Il ragazzo si gira, solo dopo avermi rivolto un sorriso maligno, ma non é la mia priorità adesso, e insieme al resto del gruppo se ne torna da dove sono venuti.

Harry si siede e finalmente mi guarda.
"Rosie... fammi spiegare..." Mormora poggiandomi una mano sulla mia.
"Non toccarmi" Riesco solo a dire, allontanandolo.
"Rosie...ti prego..."
"Ho bisogno di una boccata d'aria" lo interrompo alzandomi. Lui annuisce silenziosamente e io mi volto uscendo dal ristorante.

L'aria fresca mi entra nei polmoni facendomi riprendere per un attimo.

Me ne devo andare, devo tornare a casa. Non si merita niente da me. Ne ho abbastanza di lui e delle sue patetiche storielle del cazzo. Mi ha ferita, mi ferisce sempre del resto, in un modo o nell'altro. Molto probabilmente si è inventato tutta la storia su di noi per abbindolarmi e portarmi a letto, é impossibile che non mi ricordi per niente di lui.

Mi volto un'ultima volta verso il locale e intravedo dalla finestra il volto di Harry fisso a guardarmi. Sembra triste. ' Sicuramente perché questa sera non si scoperà nessuna' penso.

Ad un tratto un velo di terrore si fa spazio nei suoi occhi capendo ciò che sto per fare, ma non gli do neanche il tempo di alzarsi che inizio a correre.

Lacrime amare scendono copiose sul mio viso. Sono ormai lontana quando sento un urlo disperato:" ROSALIE!"
Continuo a correre, ma è come se avessi mille spine nel petto. Pensavo di aver finalmente trovato una persona che mi sarebbe stata accanto, purtroppo le cose non vanno mai bene, almeno, non a me.

Ci impiego circa dieci minuti ad arrivare sotto al mio palazzo.

Apro il portone più in fretta che posso, sto morendo di freddo.
Ho lasciato la giacca al ristorante per la fretta di allontanarmi da lui e ho la faccia completamente congelata a causa del vento gelido che mi ha investita durante la corsa.

Incredibile, solo quattro giorni fa si moriva di caldo, adesso si muore di freddo. Mah...
Però, se non ricordo male, le previsioni del tempo avevano avvertito che in settimana ci sarebbe stato un grosso calo di temperature.

Salgo le scale e mi precipito all'interno dell'appartamento.

Sto ancora piangendo quando mi butto sul letto vestita e, tra forti dolori al petto e alla testa, mi addormento.

Quando mi sveglio e mi rendo conto che tutto quello che é successo non é stato solo un sogno, sto peggio di prima.

Vado in bagno per togliermi il trucco, che, a causa del pianto, é colato tutto.

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