18 maggio 2013
"Caro diario,
domani partirò per Policoro. Si tratta della settimana azzurra organizzata dalla mia scuola. Andremo in un circolo acquatico, sarà divertente. Ma la cosa più bella è che Policoro si trova in Basilicata; lì vivono i nonni di Fedez! Li troverò, li impressionerò, e loro parleranno di me a Fede. Il gioco è fatto.
Va bene, vado a dormire, che domani dovrò alzarmi presto.
Un bacio,
tua Eli"
Pierfrancesco leggeva queste parole a gran voce. Era una pagina di diario del 2013, quando ero ancora una tredicenne. Ora io ne avevo 18 e lui 23, stavamo insieme da due anni. E tre giorni dopo saremmo andati a vivere insieme, quanta ansia!
Quel giorno eravamo su un prato, ci eravamo arrivati con la sua moto grigia.
Era venuto a prendermi fuori da scuola, erano usciti i quadri degli esami di maturità: 90, più che promossa! Per festeggiare eravamo andati a fare un picnic.
Quando lo vidi, fuori da scuola, gli corsi incontro e lui mi prese in braccio. Mi fece ruotare in aria. Lo amavo, e lo amo ancora.
Mi prese per mano, mi accompagnò alla moto, mi legò una benda agli occhi.
"Dove mi porti? Perché non posso vedere?"
"Lo saprai quando saremo arrivati, non sciogliere la benda, altrimenti ti faccio scendere, e te ne torni a casa a piedi."
Risi
"Sei molto amorevole, nessuno mi aveva detto niente di tanto dolce."
Rise lui, questa volta
"So già di essere dolce."
Si avvicinò e mi baciò.
Si mise il casco, e io feci lo stesso. Giusto con un po' più di difficoltà, siccome non ci vedevo.
Con altrettanta fatica, riuscii a sedermi dietro.
"Sei pronta?"
"Prontissima."
"Tieni" Disse così, e mi passò una cuffia.Partì veloce, mentre io mi stringevo a lui forte forte, indipendentemente da dove mi avesse portato, io ero contenta. Ero contenta di stare con lui. In qualunque posto del mondo. Che fosse bello o brutto non importava, lui era capace di rendere tutto meraviglioso.
Mi portò al mare, passeggiammo sulla spiaggia, non c'era molta gente, ci bagnammo soltanto i piedi, perché non avevamo il costume. Se solo me lo avesse detto, lo avrei portato.
"Ho la sabbia negli occhi." Si lamentò mentre camminavamo
"Ah sì? Si dice che in spiaggia, i belli abbiano il vento tra i capelli, mentre i brutti la sabbia negli occhi." Ironizzai.
Si fermò, e anch'io lo feci.
"E con questo? Cosa vorresti insinuare? Forse che io sono brutto?"
Feci una smorfia, poi tornai a sorridere, con lui non era possibile per me non essere sorridente.
"No, d'altronde voi ragazzi avete i capelli troppo corti per poter essere mossi dal vento."
Si morse il labbro, si avvicinò, io pensavo volesse baciarmi... E invece provò a farmi il solletico...
Corsi via, ma mi raggiunse, ci schizzammo con l'acqua.
Dopo un po' ci stancammo.
"Tregua?"
Propose lui
"Tregua." Accettai
Iniziammo ad allontanarci dalla spiaggia, mi venne dietro. Mi abbracciò, e mi diede un bacio sul collo. Gli accarezzai i capelli biondi, chiusi gli occhi, assaporai il profumo della sua pelle. In quel momento le sue labbra incontrarono le mie, fu magnifico.
Con lui ogni istante era splendido.Salimmo le scalette, camminammo per qualche metro, fino ad arrivare ad un piccolo parco.
Al centro c'era un chioschetto, così prendemmo due panini, una coca per me e una birra per lui.
Ci allontanammo dal chiosco, tirò fuori dal suo zaino un'asciugamano e la stese sotto un albero.
Io mi sedetti a gambe incrociate, e lui si sdraiò di lato.
Aprì la birra "ne vuoi un goccio?" Mi chiese
"No, grazie. Se speri che dandomi la tua birra, io ti dia la mia coca, caschi proprio male eh..."
"Ma quanto sei acida!"
"Lo so"
Mi sdraiai anch'io con la testa sulla sua pancia e le gambe leggermente piegate.
Mentre io stavo ancora mangiando, lui aveva già divorato il suo panino. Si piegò dietro, e tirò qualcosa da fuori lo zaino.
Alzai lo sguardo, e mi andò di traverso un boccone, quando mi accorsi che era il mio vecchio diario, che scrivevo da adolescente...
Provai a rubarglielo dalle mani, ma fu inutile. Fu così che iniziò a leggere quella pagina di diario della quale parlavo prima...
Ogni tanto scoppiava in una risata e si interrompeva.
Arrivato a fine pagina, chiuse il diario.
"Allora? Hai finito?" Dissi fingendomi arrabbiata.
"Non mettermi il broncio, cucciola."
Mi allontanai quando tentò di abbracciarmi, ma poi riuscì a prendermi.
Dovevo resistere, non dovevo sorridere, non potevo dargliela vinta così facilmente...
I miei buoni propositi andarono a farsi fottere, nel momento in cui lui appoggiò la sua guancia sul mio collo, e mi strinse forte.
Mi sciolsi. Non avrei potuto fare altrimenti. Era una giornata bellissima, non c'era una nuvola, il sole brillava, nell'aria c'era il profumo di salsedine, e riuscivo a sentire il rumore del mare. Mi girai e mi misi supina, lui si sdraiò vicino a me, con la testa sul mio petto, e in poco si addormentò... Sembrava un angelo. Il mio bellissimo angelo. Non riuscivo a immaginare come sarebbe stata la mia vita senza di lui.
Nulla lasciava presagire la bufera che a breve si sarebbe scatenata nella nostra vita...
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Non ci pensi mai ||Fedez||♡
FanfictionElita, a 12 anni era "innamorata" del suo idolo, Federico Leonardo Lucia. Era un'ossessione, ne parlava con chiunque, aveva la camera tappezzata di suoi poster. Crescendo conobbe l'amore vero... A 15 anni, infatti, iniziò ad innamorarsi di un altro...