Cap. 4

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A: Ehi... Harukiii!
H: Aki tutto bene?
A: Mai stato meglio!*sorrisetto malizioso*
Faceva puzza d'alcool. Era da tanto che non lo vedevo ridotto cosí.
H: A-ahi bevuto?!
A: Solo un po'. Andiamo a casa Harukii!
Mi prese per un braccio e barcollando mi strascinó fino a casa sua.
H: P-perché hai bevuto stavolta...?
A: Andiamo Haruki! Se volevi venire bastava chiederlo ieri.
H: Ieri non mi hai detto che saresti uscito.
A: Ah... Eheh. Scusa.
Chiuse la porta nell'appartamento e si buttó su di mè.
A: Haruki. Che nome carino. *lo stringe a se *
H:G-Già...
A: Mi piaci così tanto piccolo Haruki.
H: Anche tu però..-
A: Sai cosaa?!
H: Uhm...?
A: Il tuo professore di economia parlava di come si fosse divertito la scorsa notte con un ragazzino..
H: Cosa!? Il Singnor Taro non lo farebbe mai.
A: Proviamo anche noi Haruki! Sembra divertente!
H: Ohi ohi! Hai bevuto. Smettila di dire cazzate e vai a letto.
A: Vieni con me allora. Ha. ru. ki. * sorride*
H:S-smettila! Aki riprenditi! Hai bevuto! Tu non vuoi!
A: Poco importa.
Il suo volto diventó serio improvvisamente e prendendomi per i fianchi mi sollevó e mi caricó sulla sua spalla destra fino a portarmi nel piccolo salotto dove mi fece cadere sul divano. Divenne triste di colpo...
H: Che succede...?
A: Ho bisogno di te. Ti prego.
H: Basta smettila!
Tentó di mettermi le mani addosso più e più volte ripetendo "Ho bisogno di te", e io lo scansavo. All'improvviso abbassò la testa. Piangeva. Mi avvicinai per consolarlo ma con violenza mi prese il polso e mi stese a terra. Mi bloccò le mani e il corpo stendendosi su di esso: avevo paura. Lui è il mio pilastro, il mio punto di riferimento... Non può farmi questo.
Iniziò a baciarmi il collo, lentamente, poi il viso e le labbra. È così strano.
A: Sei così carino... *sorride*
H: Per favore, lasciami..
Riprese a baciarmi, ma stavolta piu forte, ignorandomi completamente. Iniziai a lasciarmi andare, non so il perché, tanto l'indomani sarebbe passato tutto e ci avremmo riso su.. Cos'è un bacio infondo? Non significa nulla. Peccato che non si fermò li.
H: Ohi! Che fai?
A: Ti tolgo la maglia... *sorride*
H: No. Ho freddo.
Me la sfilò via con la forza e mi abbracció teneramente. Ero stanco di fare leva su quelle sue braccia forti e lo feci fare.
A: Di cosa hai paura? Faccio piano.
H: Um...
Inutile.. È troppo forte per me. Non so cosa ma iniziai a provare un strana sensazione. Mi lasció i polsi liberi e tolse il cappotto, poi si sbottonò la camicia e disse a bassa voce: "Il letto è piú comodo...". Sentii un tonfo al cuore. Che sta accadendo?..
Si alzò e mi prese in braccio un po come si fa con i bambini. Barcollava ancora ma riuscì comunque a portarmi in camera e poi... La mia vista... I miei occhi erano così pesanti.

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