Mi era stato chiesto di divertire I bambini al primo piano perché quel giorno il raduno di clown che veniva a fare beneficenza in ospedale non ci sarebbe stato, quindi non avrei svolto il mio compito in mensa.
Stavo frugando nello scatolone degli oggetti usati che le persone ci portavano di tanto in tanto, decisi di prendere dei coriandoli,una marionetta e un vestito ridicolo che ero sicuro li avrebbe fatti ridere.-Ci sarà da divertirsi.- avevo sussurrato a me stesso aprendo la busta contenente I dischetti di carta colorata.
Ero sceso al primo piano ed avevo raggiunto la stanza dove I bambini stavano tranquillamente parlando con un'infermiera.
Erano stesi ognuno sul proprio letto, attaccati ad una flebo e questo mi rendeva triste. Almeno la metà soffriva di leucemia, mente gli altri avevano sicuramente un cancro.-Ciao ragazzi, io sono Michael Clifford!- mi ero presentato urlando e buttando una manciata di coriandoli per la stanza.
-Ciao Michael!.- avevano detto all'unisono e l'infermiera aveva sorriso leggermente.
-Sei buffo.- aveva risposto uno ridendo e coinvolgendo anche gli altri che erano daccordo.
-Bambini vi lascio con lui, perfavore comportatevi bene.- A parlare era l'infermiera, che lasciandomi un occhiata gentile se n'era andata.
Dopo aver fatto qualche stupido balletto senza senso e aver avuto a che fare con la marionetta che avevamo deciso di chiamare Bob;avevo deciso di prendere uno sgabello e di sedermi davanti a i loro letti.
-A chi vanno delle barzellette?- ne conoscevo un po' e a me facevano ridere, perché non avrebbero dovuto divertire anche loro?
-Che concetto di divertente hai Michael Clifford?- Sento una voce alle mie spalle, era lei, Ellie e ora aveva chiuso la porta e stava prendendo un altro sgabello per posizionarlo un letto dopo il mio e sedersi.
-Che..che ci fai qui?- chiesi confuso, notando solo dopo la busta bianca che aveva in mano.
-È qui per me!- aveva esclamato una bambina senza capelli, dai grandi occhi blu proprio come I suoi.
Continuavo a capirci sempre di meno.Ellie stava correndo da lei per abbracciarla,le aveva chiesto come stava e se aveva preso le sue medicine e la bambina aveva risposto che si, l'aveva fatto. La stringeva a se e la piccola strofinava la sua manina sulla sua schiena fragile.
-Ragazzi questi sono per voi!- aveva esclamato sorridendo dopo essersi staccata dall'affettuoso abbraccio con la bambina, estraendo dalla busta bianca dei dolci.
Non potevo credere ai miei occhi per come si stava comportando, niente a che vedere con quello che vedevo io di solito.
Comunque prese a distribuire I dolci ed io dovevo fare qualcosa perché non potevo lasciare che la situazione mi sfuggisse dalle mani.-Emh non credo tu possa fare una cosa del genere.- dissi grattandomi la nuca.
-Certo che posso.- disse senza guardarmi.
Ero rimasto senza parole, non sapevo cosa dire o peggio come comportarmi difronte a quella scena. Gli infermieri non permettevano ai bambini di mangiare dolci o cose troppo zuccherate, io ero daccordo. Insomma sono loro I dottori non noi. Pero' la dolcezza con cui Ellie gli aveva portato quei pancakes
e il fatto che fosse riuscita a strappargli un sorriso con così poco mi aveva fatto capire che per una volta avrei potuto fare uno strappo alla regola.L'ho capito la prima volta che l'ho vista comunque che tutta quella freddezza che vuole dare a vedere in realtà e' solo una corazza perché e' troppo fragile.Comunque ora I bambini stavano finendo I dolcetti e lei se ne stava in disparte a guardarli.
-Dovresti mangiare qualcosa anche tu.- dissi avvicinandomi.
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Better life|| Michael Clifford
Random-Come ti senti? - Come si sentirebbe un sano in un manicomio,come si sentirebbe un astemio in una birreria,come si sentirebbe Bukowski in chiesa,come si sentirebbe un analfabeta in una libreria. -Quindi come ti senti? -Inadatta e fuori luogo.