Non poteva essersi persa, il suo senso dell'orientamento non poteva essere così scarso. Continuò a camminare cercando di mantenere la calma. Quel posto metteva i brividi, gli alberi sembravano essere tutti uguali, sembrava quasi che lo facessero apposta a confonderla. Si guardò le mani sporche di terra, questo le rendeva ruvide il che la rendeva ancora più nervosa. Si chiedeva quanto ormai potesse essere lontano il villaggio e le veniva la pelle d'oca solo al pensiero di dover passare la notte nella foresta. Suo fratello aveva ragione, non avrebbe dovuto allontanarsi, un sospiro nervoso le uscì dalle labbra, perchè alla fine aveva sempre ragione lui? Se fosse uscita viva dalla foresta, sarebbe morta comunque per mano del fratello, arrabbiato per l'imprudenza della sorella e per il fatto che lei l'avesse fatto preoccupare, ne era sicura. Era sicura anche del fatto che in quel momento stesse sicuramente sbraitando arrabbiato contro di lei. Non poteva dargli torto. Inoltrarsi così tanto nella foresta era stata una sciocchezza, soprattutto perchè era tardo pomeriggio e se era pericoloso a quell'ora figuriamoci di notte. Il fratello, Alcamon, l'aveva avvertita, ma lei aveva continuato a camminare e senza accorgersene, persa nei suoi pensieri, si era ritrovata in un punto della foresta a lei sconosciuto, non che ci fossero punti che conoscesse ovviamente. Si era comportata da stupida ed era pronta a ricevere la ramanzina del fratello maggiore, più grande di soli due anni. Nei suoi 17 anni di vita non le era mai capitato di ritrovarsi sola nella foresta. Si stava facendo tardi ed il cielo si stava scurendo sempre di più. Una forte folata di vento le scostò una ciocca di capelli rossi dal viso, mostrando le sue numerose lentiggini. Era talmente spaventata che se il vento non le fosse arrivato in faccia non si sarebbe nemmeno accorta di avere i capelli sul viso. Poggiò la schiena contro un albero,era esausta. Decise di chiudere gli occhi per qualche minuto. Aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco, era quasi completamente buio, ma quanto aveva dormito? Aveva fatto un'altra cosa stupida, avrebbe voluto prendersi a schiaffi. Appena sentì un rumore simile ad un ramoscello spezzato afferrò la spada dalla cintura intorno al vestito. Pur essendo quasi del tutto buio riuscì a notare la fitta nebbia che piano piano la accerchiava. Dopo tutte le storie che aveva sentito sulla foresta quasi non svenne dalla paura, soprattutto quando una mano le tappò la bocca afferrandola da dietro, facendola atterrare dietro un fitto cespuglio. La sua pelle chiara si ferì a contatto con le spine. Qualcuno le stava tappando la bocca, tenendola ferma da dietro. Sentiva il cuore batterle talmente forte da farle temere che le uscisse dal petto. "Sei idiota? O masochista? Vuoi morire per caso?" La voce era maschile, appartenente sicuramente ad un ragazzo. Questo la sollevò un pò. Avendo la bocca tappata si affrettò a accennare un no con la testa. "Ora levo la mano, ma se non vuoi morire ti consiglio di non farti sentire da loro" ci furono circa tre secondi di pausa "sempre se non ti hanno già vista" L'ultima frase la fece tremare dalla paura. Il ragazzo levò lentamente la mano, pronto a rimetterla se solo lei avesse fiatato. Lei avrebbe voluto fare una marea di domande, insomma, chi erano 'loro'? ma era paralizzata, soprattutto quando girandosi vide gli occhi turchesi del ragazzo. Brillavano, ma non perchè erano belli, certo lo erano. Ma questi occhi brillavano letteralmente al buio, si dovette sforzare per non far uscire il piccolo strillo spaventato che aveva fermo in gola. Lo vide alzare quei suoi occhi brillanti al cielo, sbuffando. "non sai proprio niente eh?" Arya rispose, cercando di mantenere un tono di voce basso. "beh scusami se sono leggermente confusa!" Lo sentì sbuffare "Non è colpa mia se sei stata così cretina da avventurarti qui di notte, ringrazia il cielo, no anzi, ringrazia me per essermi degnato di salvarti, non era nemmeno un problema mio" disse indifferente senza nemmeno guardarla. Stava per ribattere ma fu interrotta dal ragazzo misterioso. "ora chiudi gli occhi" suonava come un ordine, e Arya odiava quando le si ordinavano le cose. "perchè" disse cercando di sembrare il più dura possibile. "se vuoi sopravvivere fallo e basta" Lo sentì sussurrare qualcosa di incomprensibile. Arya decise di farlo,sconfiggendo il suo orgoglio. L'ultima cosa che vide furono gli occhi brillanti del ragazzo sconosciuto. Quando riaprì gli occhi si ritrovò nella piazza del villaggio medievale, a pochi metri da casa sua. Quasi ebbe un giramento. Cosa diavolo era successo? Fece un passo avanti, spaesata. Arrivata davanti alla porta che la separava da casa sua cercò di farsi coraggio. Chi lo avrebbe sentito Alcamon? Lei di sicuro non ne aveva la pazienza, soprattutto dopo le numerose cose successe in quella notte. La parola 'loro' continuava a risuonarle nella testa, insieme all'immagine di quegli occhi brillanti. Chi erano loro? Chi era quel ragazzo? E quegli occhi? Decise finalmente di bussare. Sentì immediatamente dei passi pesanti e veloci dirigersi verso la porta, si quello era Alcamon, sicuramente arrabbiato, ansioso e soprattutto speranzoso di trovare la sorella oltre la porta. Le avrebbe fatto una bella lavata di testa, lui era sempre stato chiaro sul fatto che lei non dovesse avventurarsi nella foresta e le ripeteva sempre di non parlare per nessuno motivo con chiunque si trovasse li, e tanto meno di dire il suo nome. Arya aveva provato più volte a chiedergli il motivo ma lui evitava il discorso arrabbiandosi e andando via. E quando si arrabbiava diventava impossobile parlargli. Arya sbattè le palpebre un paio di volte. Quello non era Alcamon. 'Chi diavolo sei tu?!' Chiese sfinita, troppe cose strane stavano accadendo tutte insieme. Davanti a lei si trovava un ragazzo, la luce della candela proveniente dall'interno della casa faceva risaltare i suoi capelli biondo cenere, tutt'altro che ordinati. Le afferrò improvvisamente il polso, spingendola dentro. Arya tentò di ribellarsi, ma era davvero troppo debole. Era come se il sonno le fosse rivenuto tutto insieme. Era talmente confusa e aveva così tante domande. L'aveva spinta talmente forte che ora si trovava per terra, ai piedi del tavolo. Quando alzò lo sguardo incotrò gli occhi di 4 ragazzi, poi vide il fratello. "A-alcamon?" Non ricevette risposta "cosa gli avete fatto?" Chiese titubante ai 4 ragazzi che sembravano totalmente tranquilli e abituati alla situazione
"Tranquilla, non è morto, è sotto un incantesimo del sonno" rispose con fare ovvio il biondo. "I-incantesimo? Ma insomma di cosa diavolo state parlando tutti quanti? E perchè è legato?! Lasciatelo subito!" La rossa fissò la scena davanti a se. I ragazzi erano seduti tranquillamente, come se stessero a casa loro e come se tutto quello fosse routine per loro. Anzi, sembravano piuttosto annoiati. "Ma insomma" il biondo si alzò improvvisamente. "Tuo fratello non ti diceva proprio niente eh? Povero tesoro." Continuò irritato. "No! E ora gradirei un spiegazione a tutto questo!" Arya scorse gli occhi del biondo. Erano viola. "Oh insomma non ti sei mai chiesta per quale motivo sei l'unica della tua famiglia con quei dannati capelli rossi?!" Continuò spazientito un ragazzo castano chiaro, con un codino non troppo lungo. "E comunque, Alcamon non le ha mai detto niente per tenerla fuori da questa storia, Keren." Disse rivolto al biondo. "bhè allora credo sia stato tutto inutile, mi dispiace" disse il biondo, Keren, voltandosi con un sorriso ironico verso Arya. "Quale storia? Qualcuno di voi può degnarsi di rispondermi?" Ci fu un momento di silenzio. Poi Keren prese parola "in sintesi, ora sei un nostro ostaggio, una nostra pedina, ma non la prendere del tutto male, in fondo scoprirai cosa sei davvero" disse annoiano con fare sornione. Arya era furiosa. "E se ti dicessi che non credo a una parola di quello che dici? E poi anche se fosse vero non voglio essere l'ostaggio di nessuno" una piccola risatina uscì dalle labbra di keren. Poi fu questione di un secondo. Si sentí un forte rumore di vetri, poi una sagoma entrò dalla finestra apoena rotta. "Ei tu, ragazza idiota, sempre nei guai eh?" Arya lo fissò per bene. Aveva i capelli neri come la pece, la pelle lattea, e gli occhi...quasi non le venne un colpo, li riconobbe subito, appena li vide brillare. "Siamo riusciti a rintracciarla prima noi" Tagliò corto Keren attirando l'attenzione del ragazzo moro, che non lo aveva nemmeno degnato di uno sguardo. Il volto del corvino si trasformò da divertito a arrabbiato quando si voltò verso Keren. "Voi fate parte della gilda oscura, vero?" Chiese serio. Keren sorrise "si, ho visto come hai fatto l'eroe stanotte cercando di non farla scoprire da noi, peccato che l'avessimo giá rintracciata da tempo, aspettavamo solo il momento giusto" Arya sbarrò gli occhi "quindi loro sarebbero 'loro'?" Tutti gli occhi in quella stanza si posarono su Arya, confusi. "Cosa intende la ragazzina?" Chiese uno dei 4 ragazzi, seduto comodamente su una sedia. Aveva i capelli viola scuro, a caschetto. Aveva un aspetto piuttosto infantile. 'Ragazzina io eh?' Pensó Arya, alzando gli occhi al cielo. "Niente, le ho solo spiegato che avrebbe dovuto starvi lontano." Keren rise di gusto, poi si avvicinò ad Arya, che non intendeva scomporsi. "Di un pò, ti ha detto belle cose su di noi?" "Mi dispiace deluderti ma non siete stati certamente il centro della nostra conversazione, se così si può chiamare, durata pochi minuti. Non sapevo nemmeno della vostra esistenza." Ascoltando le parole della ragazza Keren si girò verso il ragazzo dagli occhi turchesi, mantenendo il sorriso "ah si? E di cosa avete parlato?" Il corvino si appoggiò comodamente al muro, sospirando. "Andiamo principino, vai al punto. Perchè siete qui? La gilda oscura non rischierebbe mai così tanto per qualcosa che non sia di grande importanza, quindi fai un piacere a tutti se smetti di girarci intorno." Uno dei quattro ragazzi che non aveva detto nemmeno una parola, si alzò improvvisamemte. I capelli mori spettinati gli coprivano quasi tutti gli occhi. "Accontentati di sapere che questa ragazza deve venire con noi, Ryon" disse, fulminando il ragazzo dagli occhi turchesi. Finalmente Arya sapeva il suo nome, Ryon. Quest'ultimo ghignò "oh ma questo giá mi fa capire molte cose. La più sicura è che questa ragazza è importante, di certo non solo per il colore dei suoi capelli. E il fratello è finito in qualche casino nella vostra sporca gilda." Il ragazzo col codino, dall'aspetto piuttosto aggressivo prese parola "sporca gilda eh? Mmmh ci hanno detto di peggio" disse mentre si toccava il mento. "Ah si? E avete mai sentito cosa ne pensasse il consiglio?" A quel punto il ragazzo col codino perse il controllo, spingendo il tavolo in avanti. "Quei vecchi bastardi non ci spaventano!" Keren posò una mano sulla spalla del ragazzo arrabbiato "Xerneth, cerca di calmarti." A quel punto Ryon sorrise, capendo di aver colpito il punto debole di quei criminali. "Quindi potrei benissimo andare a riferirgli tutto?" "Sai benissimo che non lo farai!" Questa volta a strillare era stato il ragazzo con i capelli mori davanti agli occhi, che continuò "Tu sei sempre stato neutro, ne per la giustizia ne per il contrario. Non sei mai stato dalla parte di nessuno, e sai benissimo che non avresti alcun vantaggio dicendo questo al consiglio, perchè poi ti terrebbe d'occhio e per te non sarebbe altro che una scocciatura." Ryon si stiracchiò "Hai ragione." Dopo un secondo di silenzio si udirono dei versi, era Alcamon. 'Finalmente si sta svegliando!' Pensò leggermente sollevata Arya, lo avrebbe costretto a spiegarle tutto. "Alcam!" Urlò la ragazza correndo verso di lui. Ma dovette fermarsi quando una mano le bloccò il polso. Keren la guardava con noia e scocciatura mentre la teneva ferma. "Dovrai aspettare per parlargli." "Keren, non riesco a farlo addormentare. L'incantesimo non funziona" disse Xerneth, osservando il corpo debole e stanco di Alcamon. "vorrá dire che dovrai ricorrere alle vecchie maniere." Rispose keren. Xerneth annuì per poi sferrare un fortissimo pugno nella pancia di Alcamon, che era giá debole e semicoscente. Arya sbarrò gli occhi cercando di liberarsi dalla presa di Keren che in quel momento sembrava avere una forza sovrannaturale. "Alcamon! Lasciami idiota! Alcam rispondimi!" Sentì Keren sbuffare "ma non potevi essere un pò più tranquilla?!" il resto accadde in meno di un secondo, Arya sentì un forte dolore allo stomaco, poi il buio.
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The Dragon Eye
Fantasycome ti sentiresti se tutti gli ideali con cui sei cresciuta ti crollassero addosso? come ti sentiresti se scoprissi un altro mondo pieno di mistero e magia che si nasconde dietro la tua quotidiana normalitá? come ti sentiresti se incontrassi quei...