1 CAPITOLO, E L'ULTIMO

95 5 0
                                    

Mi alzai ad un orario assai inadeguato per una semplice vita;le 6 del mattino. Era una giornata assai cupa e piovosa ed io rimuginavo sulla mia insensata e triste vita.

La mia molesta madre mi chiamò urlando con la sua voce assai stridula il mio nome, ovvero Giancarlo.

Presi un ombrello e uscì di casa come una lumaca esce dal guscio per trasformasi in un nerch.

Salì sul bus, stavo ascoltando musica classica con delle casse. Mi sedetti a mo di L sulla polttoncina.

Arrivai a scuola leggermente stranito, quando un oggetto molesto mi cadde in testa buttandomi a terra.

Gli scolari del ghetto risero.

Presi l'oggetto misterioso e lo osservai. Era un quaderno nero molto molesto.
Mi rialzai e pensando "uo, un quaderno gratis!"

sulla copertina c'era incisa una scritta bella che non lessi. Presi una penna e ci scrissi sopra il mio nome per mostrare agli altri che era di mia apparteneza quando una figura bizzarra mi piombò davanti. Era Ryuk lo shinigami. Guardai la copertina, c'era scritto "death note".

Lanciai un urlo assai ambiguo e svenni.

Poi morii.

storia idealizzata dalla codesta me, realizzata dalla estrema molestitudine di umanoide di lovepjzza

hei noi

Death note nella vita realeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora