capitolo 1: incontri movimentati

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5 MESI PRIMA

come tutti i giorni parte i weekend, sono a scuola ad un corso con un professore noioso. menomale che, Maria, la mia migliore amica, è qui altrimenti mi sarei addormentata sul banco. prendo appunti anche se già so di cosa sta parlando! alla fine suona finalmente la campana. prendo le mie cose ed esco dalla classe con Maria. 

"che fai sta sera?" mi chiede.

"non sono libera. ho trovato un lavoro per qualche sera per finanziare in viaggio in Italia! dico entrando in una nuova classe.

"ah si? fico! sono contenta per te! che lavoro è?" chiede mentre ci sediamo ai nostri rispettivi posti.

"è in un magazzino per macchine di lusso che vengono per essere pulite,  gli uffici, i WC e bisogna fare attenzione anche alle belle macchine" dico ridacchiando.

"va bene, non ha l'aria di essere un lavoro complicato" dice mentre facciamo uscire i nostri libri dalle nostre borse.

"no, bhe spero di no. è mio padre che me lo ha trovato grazie a un suo collega"

"e io che credevo di andare in Italia da sola e bah se verrai sarà fantastico!" dice  piena di entusiasmo.

stavo per rispondere ma il professore arriva.

"buongiorno, oggi compito a sorpresa!"

cosa!? che sfiga però! posso avere un buon risultato visto il mio duro lavoro. guardo la mia migliore amica che sgrana gli occhi.

"non ti preoccupare ti aiuterò" dico sottovoce.

"grazie" dice sorridendo.

il prof. distribuisce i fogli e mi metto subito all'opera anche se sento dei sospiri.

dopo qualche minuto lancio un'occhiata a Maria che sta mordendo la sua matita e si sta praticamente tirando i capelli. le do una gomitata e gira leggermente la testa mentre le faccio segno di guardare dal mio foglio. mi sorride. adoro aiutarla, perché c'è sempre stata per me e vice versa. guardo se il prof. ci guarda ma lo vedo intento a guardare il suo cellulare! okay si voleva sbarazzare di noi, per poter guardare il suo telefono. la campanella suona e usciamo dalla classe.

"grazie mille tesoro" mi dice Maria.

"niente figurati. avresti fatto lo stesso per me" dico sorridendo.

"ovvio! questo è sicuro! ma tu mi ha salvato la vita! ecco i nostri armadietti"

"e quindi? dai andiamo che sto morendo di fame!" dico ridacchiando.

chiudiamo i nostri armadietti e andiamo in mensa ma in meno di due secondi mi ritrovo per terra.

"Amanda tutto bene?" chiede Maria.

"mh...si, ma che coglione quello la!" dico rialzandomi.

non avrei dovuto dirlo visto che il tizio si gira nella mia direzione e mi fissa incazzato...mi vengono i brividi ma non lo farò vedere.

"scusa cosa hai detto?" 

"hai sicuramente sentito benissimo!" dico usando il suo stesso tono.

"si scusa" dice Maria.

ma sta scherzando spero! non sono stata io a spingerlo!

"quindi?"

"quindi cosa?" dico aggrottando le sopracciglia.

"le mie scuse?"

"se tu che mi hai spinta e sono io a dovermi scusare? nei tuoi sogni!"

guardo Maria che sgrana gli occhi. ma che le prende? cosa vuol dire? vedo che molti studenti si sono fermati per guardare la scena. rivolgo lo sguardo al ragazzo in questione e vedo il suo amico dirgli qualcosa all'orecchio.

un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora