Capitolo sei ~ Scosse e lacrime

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Ero semplicemente furiosa.
Furiosa con mia sorella per essere così ingenua, furiosa con mio padre per non aver capito la gravità della situazione, furiosa con mia madre perché non poteva impedire questa sciocchezza, furiosa con le persone che non facevano altro che nascondere segreti, furiosa con il Rettore per aver deciso di rimanere ad osservare il nostro allenamento ma, soprattutto, furiosa con quel maledetto marchingegno che continuava a darmi la scossa.

"Forza Everlene, impegnati di più!" Esclamò esasperata l'insegnante Dawn. Quel giorno ci avevano affibbiato una quarantenne nevrotica, rossa di capelli e con la pelle talmente bianca che se il sole l'avesse illuminata avrebbe sicuramente cominciato a brillare come un vampiro. Dovevamo sopportare la sua presenza da qui alla settimana seguente per sostenere il training di una delle tante prove di Controllo che avremmo dovuto fare a breve.
Un'altra scarica di dolore si insinuò su per il mio braccio fino a raggiungere il petto. Strinsi tra i denti il labbro inferiore fino a farlo sanguignare e tentai di trattenere le lacrime.
Ero circondata da vasche contenenti acqua, terra, un fuoco scoppiettante e una vuota a simboleggiare l'aria.
L'obiettivo era quello di non utilizzare nessuno dei quattro elementi resistendo all'impulso elettrico che un braccialetto aggiuntivo mi mandava ogni dieci secondi.
Avevano detto che sarebbe stata una scossa leggera, ma a me faceva maledettamente male.

"Va già un po' meglio dai!" Mi incitò l'insegnante. Per forza che andava meglio. La prima volta che avevo provato la stanza era stata invasa da un vento fortissimo, il contenitore di acqua si era rovesciato spegnendo il fuoco e la terra era volata fuori dalla scatola. Andava meglio solo perché non poteva andare peggio.
Almeno adesso si era sollevata solo una piccola colonna d'acqua.

"Basta così, ho visto abbastanza." Berciò finalmente l'insegnante.
Ero esausta, dolorante ed arrabbiata.

"Senti Eralene," mi bloccò la pazza "tra una settimana inizieranno le prove di ammissione all'Esame vere e proprie e tu non riesci ancora a mantenere il Controllo su te stessa. Si può sapere cosa ti prende? Mi era stato detto che eri un'allieva molto promettente!" Esclamò scocciata.
Ma certo, scusi se le sto facendo perdere tempo, scusi se quel bracciale è stato regolato male, scusi se in questo momento l'unica cosa che vorrei fare è travolgere lei ed il Rettore con un'onda anomala...
Ovviamente non lo dissi ad alta voce, ma ci mancava poco che lo facessi.

"Mi impegnerò di più!" Risposi togliendomi il bracciale in fretta e furia. Mi aveva lasciato un segno rosso, come di una bruciatura e la cosa non mi piaceva affatto.
Tornai a sedermi sugli spalti di fianco ai miei compagni di livello. Odiavo essere la peggiore ed era stato uno strazio vedere tutti gli altri, prima di me, superare la prova dopo quattro tentativi .
Io ci avevo provato per quindici volte e, per quindici volte, avevo fallito. Per quale ragione mi riusciva così difficile?
Qualcuno mi afferrò il braccio con delicatezza.

"È stato quel bracciale?" Domandò Calì osservando disgustata la ferita.

"Sì!" Risposi spazientita "E tu sta zitto!" Intimai a Kian che si era appena girato ed aveva aperto la bocca, sicuramente pronto a dirmi qualcosa di offensivo.
Lui alzò le mani con fare conciliatorio e mormorò qualcosa tipo: "Isterica!"
Non ne potevo più. Avevo sempre avuto un ottimo controllo ma, da quando avevo rovesciato il punch sulla camicia di Blake, le cose sembravano andare malissimo.

"Teb! Vieni subito qui!" Strillò la signora Dawn al povero Teb che si alzò terrorizzato. Ma perché sapeva solamente urlare quella lì? "Preparatevi perché adesso ci sarà la simulazione del test di precisione!"

Per partecipare all'esame, bisognava affrontare quattro prove di ammissione: quella di controllo (che, continuando così, non avrei mai superato), quella di precisione, quella di forza, quella di eleganza (a parer mio assolutamente inutile) e quella di resistenza.
Durante quella settimana avremmo affrontato due simulazioni al giorno per impratichirci in vista delle prove vere e proprie.
Sperai con tutte le mie forze che la prossima andasse bene; un altro fallimento e la Dawn mi avrebbe costretta a fare delle ore extra.

Gifted ~ Millanta's ChronicleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora