La Ragazza è il Delfino

CAPITOLO 6

<<Hai bisogno di una distrazione>>fu la prima cosa che mi sento dire il giorno dopo dalla mia amica. 
<<Cosa intendi>>le dissi indifferente.
<<So quello che ti è successo ieri,le voci circolano Emily>>
Feci le spallucce.
Lei mi mise una mano sulla spalla<<ho in mente qualcosa che potrebbe risollevarti il morale>>
<<A si?>>le risposi senza ascoltarla.
<<Oggi avevo voglia di andare in spiaggia>>continuo lei.
<<Spiaggia?>>le domandai con curiosità.
<<Si ma non so con chi andarci>>continuo lei<<perché non vieni tu?>>
Quando i miei genitori mi dissero che ci saremmo trasferiti qui,pensai subito alle favolose spiagge delle Florida.
<<Allora?>>mi richiede lei.
<<Mio padre è ha fare un nuovo film,mia mamma in profumeria e mia sorella esce con gli amici...quindi penso di si>>conclusi.
<<Perfetto,allora vieni a casa mia alle tre ok?>>
Annui mentre ci avviamo in classe.

Per pranzo mi cucinai un paio di uova al tegamino.
Mi piace cucinare mi viene naturale. 
Preparai la borsa da spiaggia e andai a mettermi in costume.
<<Ma guarda>>dissi sollevando un costume.
Erano almeno due anni che lo cercavo. 
Lo avevo preso alle Hawai e lo adoravo. 
Non ebbi dubbi e mi infilai quello. 
Uscì di casa tutta sorridente.
Meno di cinque minuti dopo ero davanti alla casa di Bri.
Citofonai alla casa di Brianna aspettando che mi aprisse.
<<Charlie no!>>senti gridare.
Ma era troppo tardi e una montagna dorata si lanciò su di me.
<<Scusalo Emily>>mi disse togliendomelo di dosso.
<<Hai un cane?>>le chiesi sbalordita.
<<si>>
<<Un golden?>?le chiesi.
Lei sorrise e ci avviamo in spiaggia.

<<Allora che te ne pare>>mi chiese Brianna una volta arrivati.
<<È bellissimo!>>esclamai senza parole. 
Stendemmo gli asciugamani in un angolo appartato.
<<Forza andiamo>>dissi eccitata.
l'acqua era fantastica!
Non credo di aver mai nuotato in un acqua così  limpida.
<<Forza Charlie>>disse Brianna facendo cenno al suo cane di entrare.
Lui non se lo fece ripetere due volte e si mise a nuotare con noi.
Charlie pero si stufò presto e andò a sdraiarsi sul asciugamano.
<<È incredibile sembra un essere umano>>dissi a Brianna.
Leo fece le spallucce<<Fa così da quando era un cucciolo>>
Lo guardai per alcuni istanti poi mi spinsi al largo,seguita dalla mia amica.
Nuotammo ancora per un oretta prima di tornare a riva.
Mi sdraiai sul asciugamano a prendere il sole.
<<Avevi ragione>>dissi a Brianna<<mi ci voleva proprio>>.
Lei mi strizzò l'occhio.

Verso le sette e un quarto iniziammo a tirare su gli asciugamani,per tornare a casa.
La spiaggia era ormai deserta e ceravamo solo noi è un paio di persone.
<<Grazie Bri è stato bellissimo!>>
<<Lo so qui è sempre bello>>mi rispose sorridente.
Stavo sbattendo l'asciugamano,che era pieno di sabbia,quando mi parve di sentire una specie di fischio.
<<Hai sentito?>>
<<Che cosa?>>mi rispose lei.
<<Un fischio>>
<<Ho Emily te lo sarai solo immaginato!>>disse lei senza darmi retta.
<<Forza andiamo a vedere>>è detto questo la tirai per una mano.
Corsi a podi scalzi sulla spiaggia e arrivai a riva.
<<Hai ragione>>disse Brianna<<c'è qualcosa qui>>.
A una cinquantina di metri da noi c'era quello che mi sembrava un mucchio di alghe,proprio da dove proveniva il rumore.
Camminai verso quel suono che non accennava a diminuire.
Quando arrivai a una decina di metri però,mi portai una mano alla bocca.
<<Non è possibile>>esclamai esterrefatta.
Mi raggiunse Brianna che anche lei era senza parole.
<<Ma quello è...>>
<<Un delfino>>fino la frase lei.
Guardai la creatura che si dimenava sulla sabbia,visibilmente agita.
<<Deve essere un cucciolo>>dissi avvicinandomi.
Accarezzai la testa del delfino cautamente.
<<Credo che hanno provato a prenderlo>>disse Brianna.
<<Catturarlo intendi?>>le chiesi.
Lei annuì.
<<Guarda>>disse indicando il cucciolo<<è ricoperto di ferite e graffi...e ha una corda legata sul rostro>>
<<Non è possibile,chi catturerebbe mai un delfino>>
<<Chiunque se sa dove venderlo>>rispose inchinandosi.
Tolsi la grossa corda dal rostro del delfino.
Aveva la punta ricoperta di sangue.
<<Poverino>>dissi mentre mi scendevano delle lacrime.
Poi notai un grosso livido sul fianco,e vi poggiai la mano.
<<Dobbiamo chiamare il centro di salvataggio...altrimenti morirà>>le dissi.
Lei compose il numero sperando che qualcuno rispondesse.