Nati Per Morire.

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Ero pensierosa. C'erano tanti pensieri vaganti nella mia testa, senza una possibile meta. È un po' brutto, tutti hanno uno scopo. Avere il dono dell'esistenza senza un motivo per esistere, quello che ti spinge ad arrivare la, dove sei destinato, nel bene e nel male ad arrivare. Un libro ha lo scopo di farsi leggere.
Una penna ha lo scopo di scrivere.
Noi siamo nati per morire.
Tenevo ancora quel libro in mano.
Non ho voluto sbirciare neanche una lettera tra quei fogli di carta abbastanza spessi ed ingialliti dagli anni.
Sentivo una stretta allo stomaco quando provavo ad aprirlo: non ero pronta.
Lo sentivo, fisicamente e mentalmente.
Ero convinta forse inutilmente del fatto che non sarei riuscita a leggerlo: non ero preparata.
Ma la sveglia prefissata sul mio cellulare suonò: stava arrivando il mio autobus.
Iniziò il mio primo giorno da terzina: l'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado nella mia piccola, grande cittá.
Non ero agitata: più che altro preoccupata. Che cosa mi accadrà oggi e nei prossimi 9 mesi?

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