La mia tempesta era lui.

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È passato un mese dall'inizio della scuola e sono giá esausta, ma mi riprenderò.
È domenica: devo andare a messa dietro la chiesa, oggi inizio dal coretto per la prima volta.
Sono leggermente agitata come mio solito.
Ieri ho preparato tutto: maglia jeans e stivali, mi sono messa lo smalto blu sulle unghie ed ho aggiustato le sopracciglia. L'unica cosa che mi rimane è una doccia, bella calda.
Proprio mercoledì ho perso la voce, ed ho preso tosse, raffreddore e bla bla bla. Mi chiedo come faccia a cantare, sono preoccupata per quello.
Ma ogni cosa passa no?
Lui no, però. Pensavo di averlo scordato, dannazione.
Ritorna come quelle tempeste che devastano ogni cosa.
È un vortice che si presenta poche volte; ma quando lo fa; devasta tutto. Ci metti mesi e mesi a ricostruire sacrifici, sudore e lavoro raccolto per anni.
La mia tempesta era lui, l'unico che riusciva a mandarmi in pezzi.
Ma l'unico che peró mi salvava.
Ammetto che, per questa volta, ho avuto un grandissimo culo sfacciato.
È Dal primo giorno di scuola, che lui è alla mia sinistra, a 40 cm di distanza, e non fa altro che ridere e scherzare con me.
Ma tutto ha un lato negativo no?
Anche essere il più popolare della classe.
Il 90% della classe è totalmente persa per lui, anche i ragazzi ( ho detto tutto ), di conseguenza, fanno ogni cosa per attirarlo, e la prima mossa è allontanarlo da me.
Ma per il momento sto tenendo testa alla cosa, forse riesco ricavarne qualcosa dal nostro 'interesse reciproco'.
Insomma, questa giornata è andata piuttosto bene.
Ma il libro è ancora lì, credo che lo porterò in libreria, o lo brucerò.
Dopo tutto è solo un libro. O no?

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