Capitolo 2

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Louis's POV
"Svegliati!" Grido, ma niente da fare.
Sarà già la quarta volta che le grido di svegliarsi, ma non lo fa.
Eppure sono sicura che lei lo sia ma che non apra gli occhi per farmi un dispetto.
Sicuramente mi odia e la capisco, l'ho capito quando mi ha guardato ieri per la prima volta.
Finalmente apre gli occhi verdi e appena mi vede si alza di scatto facendomi cadere.
Mi rialzo velocemente mentre lei comincia a gridare e a domandare perché ero seduto sopra di lei.
"Stavo cercando di svegliarti.
Ma cosa devo fare con te Alex? È già il mio secondo giorno di lavoro e non ti sopporto più.
Cosa devo fare? Mandarti da Styles così ti calma?"
Finalmente sta zitta ma nel suo sguardo posso notare la paura.
Ti da l'impressione di essere una ragazza forte, ma gli occhi dicono altro.
"Non dirlo mai più" dice duramente uscendo poi dalla cella.
La prendo per il braccio e la accompagno in mensa per fare colazione.
Si stacca velocemente da me e si siede ad un tavolo, da sola senza mangiare.
Credo che non mangi tanto dato che è molto magra.
Alex's POV
Come al solito mi siedo al tavolo aspettando Sam, ma oggi non arriva.
Che Styles le abbia fatto qualcosa?
Che si sia sentita male?
Non voglio pensare che qualcuno abbia fatto del male alla mia unica amica che c'è qui dentro.
Continuo a cercare con lo sguardo, i minuti passano ma lei non arriva e il nervosismo continua a crescere sempre di più.
"Tieni".
Alzo lo sguardo per vedere Louis davanti a me con un vassoio contenente il cibo che dovrei mangiare come colazione, ma le possibilità che io mangi questa roba è pari all'1%, fa davvero schifo e non so nemmeno come le persone possano chiamare ciò cibo, nemmeno ai cani darei questa roba.
Scuoto la testa in segno di negazione, so che se vado avanti così andrà a finire che starò male, ma preferisco così.
"Non mangio questo schifo" brontolo guardando il ragazzo dagli occhi blu davanti a me, che incrocia le braccia.
"Ti obbligo a farlo" ribatte sedendosi difronte a me, iniziando a prendere il cucchiaio e a mescolare la poltiglia davanti ai miei occhi e posso sicuramente dire che ha capito che questa cosa non si può chiamare cibo dall'espressione che fa mentre ne prende un po' con il cucchiaio, cercando di avvicinarsi a me con l'oggetto.
"Non sei mio padre e non ho due anni, cazzo non imboccarmi" sbotto alzandomi di scatto facendo cadere la sedia dietro di me.
"Non mi interessa ma devi mangiare" grida inseguendomi per la stanza con la mia colazione in mano.
Perché non può essere normale? Sto correndo come una bambina per la stanza per evitare che Louis mi faccia mangiare mentre tutti mi guardano e le guardie se ne fregano di noi due. Ecco, vorrei che Louis se ne fregasse e mi lasciasse in pace a fare la mia solita vita, ma invece no.
Inciampo contro qualcosa, o meglio qualcuno. Alzo lo sguardo un po' preoccupata, per fortuna è solo Niall, un detenuto come me ed è un'altra persona sana di mente con cui mi trovo bene.
"Stai bene?" domanda mentre mi massaggio il ginocchio.
Annuisco e Louis si approfitta di questo momento per mettermi in bocca il cucchiaio, ma prima che possa mandarlo giù glielo sputo addosso sulla sua divisa pulita, pentendomene subito dato che dopo qualche secondo mi ritrovo di nuovo per terra con Louis che mi picchia. Comincio ad urlare con tutta l'aria che ho nei polmoni, le guance bruciano  e il dolore allo stomaco, dove mi ha tirato un pugno, si fa sempre più intenso.
"Basta!" Grida Niall riuscendo a togliere la mia guardia di dosso mollandolo un pugno.
Le altre guardie intervengono prendendo Niall e portandolo via.
Mi alzo da terra sputando del sangue, Louis è ancora sporco, le sue mani sono sporche del mio sangue.
"Ti ho solo sputato addosso" dico ridendo "se ti incendio i vestiti mi ammazzi?"
"Si e non azzardarti a non fare giochetti con me, sono molto amico di Styles" sussurra al mio orecchio ridacchiando.
Odio come usa il nome del suo capo per ricattarmi, odio, lo odio semplicemente.
"Vado in cella" dico spingendo via un paziente che si era avvicinato.
Ovviamente Louis mi raggiunge senza dire una parola.
"Ci vediamo all'ora di pranzo".
Il tono duro e la voce bassa mentre fa girare la chiave di ferro tra le sue dita chiudendomi nella buia e umida cella.
"Ma anche no, non voglio più vederti" ringhio cercando di mantenermi calma.
"Beh allora sei condannata, ti ricordo che Styles non vuole più cambiarti guardia quindi calmati e abituati".
Nel corridoio cala il silenzio e l'unico rumore che si sente sono i passi di Louis che si sta allontanando dalla mia cella.
Ho il presentimento che mi farà impazzire.
Ciao a tutti!
Scusate per il ritardo spero che vi piaccia il capitolo e vi prego di lasciare qualche commento vi prego, devo sapere se questa storia vi piace se no la cancello, sto facendo del mio meglio per scriverla.
Comunque alla prossima!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2015 ⏰

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