Louis of the City - Parte Due

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Louis si prese il resto della settimana libero da lavoro, e lo trascorse interamente assieme ad Harry.

Gli insegnò delle parole, e come vestirsi da solo; come usare le posate in maniera adeguata e come lavarsi i denti e rifarsi il letto.

Fece scorta di frutta fresca e verdura, e cucinò piatti più salutari ogni sera anziché ordinare cibo da asporto.

Harry si rifiutava ancora di farsi la doccia o dormire da solo, non importa quante volte Louis lo supplicasse.

E lo supplicò e supplicò perché non si masturbava da almeno una settimana, da prima del viaggio nella giungla almeno, e ne aveva assoluto bisogno.

Era arrivato al punto in cui tutto ciò a cui riusciva a pensare era il sesso; ogni cosa lo eccitava.

Harry sorrideva, e Louis mugolava. Harry camminava, e Louis gemeva. Harry avvolgeva le labbra attorno quattro banane al giorno ed ogni volta Louis doveva mettersi a posto nei pantaloni.

Quindi avere Harry nudo nella sua doccia, l'acqua che gli scivolava lungo il collo e il sedere e le cosce, era pesante. Essere nudo e bagnato accanto ad Harry era dura. Avere Harry che senza vergogna lo fissava mentre si lavava era difficile, e quando a Louis diventava duro ed Harry scimmiottava entusiasta e allungava la mano verso il suo uccello era addirittura impossibile.

Poi c'erano le notti, quando Louis metteva Harry nel suo letto e gli diceva di stare lì prima di tornare nella sua stanza.

Si sistemava sotto le coperte, spegneva le luci dall'interruttore vicino, e nemmeno un minuto dopo Harry apriva, spingendo, la porta della camera e strisciava nel letto, ridacchiando in maniera adorabile mentre si rannicchiava contro il fianco di Louis.

Louis dormiva sempre meglio con Harry premuto contro di lui, addormentarsi era la parte difficile.

La quarta notte successiva al viaggio nella giungla, Louis si arrampicò sul letto con Harry anziché tornarsene nella sua stanza.

Harry lo adorò, sorrise felice e avvolse le sue grandi braccia attorno a Louis fino a quando l'uomo riuscì a malapena a respirare, e ciò gli rese doppiamente difficoltoso sgattaiolare via una volta che Harry si fu addormentato. Si sentì in colpa per quello, sollevare le braccia di Harry dalla sua vita e cautamente strisciare da sotto le coperte, ma se non si fosse masturbato sarebbe presto esploso.

Non appena la sua testa affondò nel cuscino, stava già tirando fuori l'uccello dai boxer per carezzarlo velocemente, ruotò la mano attorno all'erezione ed iniziò a muoverla su e giù.

Quello era il solo tipo di tecnica che potesse controllare, quella sporadica torsione del polso, perché era troppo eccitato e disperato per riuscire a durare più a lungo. Voleva venire velocemente e con forza, così iniziò a pompare come se la sua vita dipendesse da quello.

Udì lo scricchiolio delle assi del pavimento e accelerò il movimento della mano.

Strinse i denti quando sentì la risatina sommessa di Harry, già pronto a venire perché non sarebbe stato capace di fermarsi prima di aver raggiunto l'orgasmo.

E infatti venne, proprio quando Harry si affacciava sulla soglia.

Louis venne con un ringhio, i denti serrati e la testa reclinata nel cuscino così che la mascella risultava esposta, e tutto ciò a cui riuscì a pensare fu Harry che succhiava la sua pelle quando raggiunse l'apice del piacere.

Ma poi tornò alla realtà, e si rese conto che Harry stava salendo sul letto con un'espressione piuttosto allarmata sul volto.

"Sto bene!" La voce di Louis stridette mentre si affrettava a rimboccarsi le coperte prima che Harry potesse accorgersi di qualcosa.

Let's Fall in Love in a Place You Want to Stay // Larry Stylinson (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora